Nicholas Nickleby, pubblicato in Italia anche con i titoli Nicholas Nickleby e il signor Squeers, Vita e avventure di Nicholas Nickleby (Nicholas Nickleby),[1] è il terzo romanzo di Charles Dickens, pubblicato originariamente in capitoli sul settimanale edito da Chapman and Hall tra l'aprile del 1838 e l'ottobre del 1839.
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Nicholas Nickleby | |
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Titolo originale | The Life and Adventures of Nicholas Nickleby |
Altri titoli | Le avventure di Nicola Nickleby, Nicholas Nickleby e il signor Squeers, Vita e avventure di Nicholas Nickleby[1] |
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Autore | Charles Dickens |
1ª ed. originale | 1838 |
Genere | Romanzo |
Sottogenere | Critica Sociale |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | Inghilterra |
Preceduto da | Le avventure di Oliver Twist |
Seguito da | La bottega dell'antiquario |
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Come usa spesso Dickens la storia si svolge in un tempo contemporaneo all'autore, la maggior parte delle scene si svolgono a Londra e alcune a Portsmouth.
Il tono della narrazione è ironicamente critico, volto a sottolineare ciò che lui interpreta come ingiustizie sociali. Sebbene Nicholas Nickleby sia un romanzo scritto in contemporanea con il più celebre Oliver Twist e composto con una gravità minore rispetto a quello, conserva comunque la qualità di essere altrettanto commovente e significativo.
La storia di Nicholas Nickleby è degna degli intrecci e delle complicazioni umane tipici della letteratura di Charles Dickens. Il giovane Nicholas Nickleby si trova, in giovane età, a dover sostenere la sua famiglia dopo la perdita del padre. La famiglia, trasferitasi nella caotica Londra del 1800, cerca appoggio nella figura del fratello del defunto, Ralph Nickleby, che rivelerà ben presto la sua natura perfida ed egoistica. Fondendo drammaticità, spunti critici (si pensi alla situazione di Dotheboys Hall, in cui i bambini giunti lì da famiglie benestanti, per apprendere le arti e le scienze vengono ridotti in una semiprigionia dai coniugi Squeers; o agli spunti descrittivi della Londra benestante, se non avvolte nel mantello dell'egoismo, almeno ridotte nel banale costruttivismo di opportunità effimere e lontane dall'umanità che ci si aspetta), satira e avventura, Dickens costruisce una trama ricca di fascino, con personaggi psicologicamente intensi, sebbene, a volte, stereotipati (si ricordi, oltre al protagonista eponimo, Smike, il giovane, prima schiavo degli Squeers, e poi amico del liberatore Nicholas, anche Ralph Nickleby, il perfido zio), e con ambientazioni ricche di particolari.
Il romanzo di Dickens è stato adattato per lo schermo già nel 1903 con un corto britannico diretto da Alf Collins.
Nel 1912, George Nichols ha diretto un Nicholas Nickleby interpretato da Harry Benham, prodotto dalla Thanhouser Film Corporation.
Per la televisione è stato realizzato un adattamento a cura di Alessandro De Stefani, per la regia di Daniele D'Anza nel 1958, con Antonio Cifariello, Leonora Ruffo e Arnoldo Foà.
Nel 2002 è stato realizzato un film diretto da Douglas McGrath, in cui compaiono nomi celebri quali: Charlie Hunnam, nel ruolo del protagonista, Nicholas Nickleby; Anne Hathaway, nella parte di Madeline Bray; Christopher Plummer, nel ruolo di Ralph Nickleby; Jim Broadbent e Juliet Stevenson nei ruoli dei coniugi Squeers; Nathan Lane, nella parte di Vincent Crummles; Romola Garai, nel ruolo della sorella di Nicholas, Kate Nickleby, e Jamie Bell, nel ruolo di Smike.
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