La carica dei 101 (One Hundred and One Dalmatians) è un film del 1961 diretto da Wolfgang Reitherman, Hamilton Luske e Clyde Geronimi. È un film d'animazione prodotto da Walt Disney e basato sul romanzo La carica dei 101 di Dodie Smith. È il diciassettesimo classico Disney e uscì negli Stati Uniti il 25 gennaio 1961, distribuito dalla Buena Vista Distribution. Il film presenta, nella versione originale, Rod Taylor come voce di Pongo, il primo dei dalmati, e Betty Lou Gerson come voce della spregevole Crudelia De Mon. Fu il primo film animato con la tecnica xerografica che permetteva di risparmiare notevolmente sull'inchiostrazione e che sarà poi molto utilizzata fino all'avvento della colorazione digitale.
La carica dei cento e uno | |
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Titolo originale | One Hundred and One Dalmatians |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1961 |
Durata | 79 min |
Rapporto | 1,37:1 |
Genere | animazione, avventura, commedia |
Regia | Wolfgang Reitherman, Hamilton Luske, Clyde Geronimi |
Soggetto | Dodie Smith |
Sceneggiatura | Bill Peet |
Produttore | Walt Disney |
Casa di produzione | Walt Disney Productions |
Distribuzione in italiano | Rank Film |
Montaggio | Donald Halliday, Roy M. Brewer Jr. |
Effetti speciali | Ub Iwerks, Eustace Lycett, Jack Boyd, Ed Parks, Dan MacManus, Jack Buckley |
Musiche | George Bruns |
Scenografia | Basil Davidovich, McLaren Stewart, Vance Gerry, Joe Hale, Dale Barnhart, Ray Aragon, Sammie Lanham, Victor Haboush, Dick Ung, Homer Jonas, Al Zinnen |
Art director | Ken Anderson |
Animatori | Milt Kahl, Marc Davis, Ollie Johnston, Frank Thomas, John Lounsbery, Eric Larson, Hal King, Don Lusk, Les Clark, Hal Ambro, Cliff Nordberg, Blaine Gibson, John Sibley, Julius Svendsen, Eric Cleworth, Art Stevens, Ted Berman, Bill Keil, Dick Lucas, Amby Paliwoda |
Sfondi | Al Dempster, Ralph Hulett, Anthony Rizzo, Bill Layne |
Doppiatori originali | |
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Doppiatori italiani | |
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A partire dalla riedizione del 1970 il film è stato intitolato La carica dei 101. Il film ebbe un remake live-action, La carica dei 101 - Questa volta la magia è vera del 1996 con Glenn Close nei panni di Crudelia.
Il compositore musicale Rudy Radcliffe vive da solo in un appartamento a Londra e possiede un cane dalmata di nome Pongo. Quest'ultimo, cercando di trovare una compagna al proprio padrone, si fa portare da Rudy a fare una passeggiata al parco e lo fa scontrare volutamente con Anita, una donna giovane e bella, padrona di un'altrettanto graziosa dalmata, di nome Peggy. L'incontro produce i suoi frutti e le due coppie finiscono per frequentarsi e poi sposarsi.
Qualche tempo dopo Peggy rimane incinta e dà alla luce quindici cuccioli. La notte stessa del parto, Rudy e Anita vengono visitati dalla perfida Crudelia De Mon, ex compagna di scuola di Anita, una donna ricca, avida e spregiudicata, amante delle pellicce. Crudelia, interessata alle loro pelli si offre così di comprare l'intera cucciolata, ma Rudy si oppone e chiarisce che i cuccioli non sono in vendita. Alcune settimane dopo due tirapiedi di Crudelia, Gaspare e Orazio, entrano in casa della coppia con la forza, nonostante la governante Nilla cerchi di impedirlo, e rubano tutti i cuccioli. Dopo che Scotland Yard ammette di non poter identificare i ladri dei cuccioli, Pongo e Peggy, disperati, usano un sistema di passa-parola tra i loro amici cani per cercare informazioni sui loro piccoli ormai spariti.
Colonnello, un vecchio cane Pastore, riceve l'appello e manda il sergente Tibs, un gatto, a indagare dentro un edificio sospetto, chiamato Antro dell'Inferno, che altro non è che l'abbandonata e fatiscente tenuta di famiglia di Crudelia. Infatti, da qualche tempo, proprio da lì si sentono provenire guaiti di cani. Dentro all'edificio Tibs, basito, scopre con stupore decine di cuccioli dalmata, tra cui anche quelli rubati a Pongo e Peggy, imprigionati in gabbie e destinati a essere "tramutati" in pellicce. Il Colonnello informa subito Pongo e Peggy, i quali partono immediatamente alla volta del maniero De Mon, giungendo giusto un attimo prima che Gaspare e Orazio abbiano la meglio sui cuccioli e sul sergente Tibs.
Dopo una felice riunione con i loro cuccioli, Pongo e Peggy si rendono conto che ce ne sono decine di altri con loro: i cuccioli, in totale, sono 99. Sconvolti dai piani di Crudelia, decidono di farli scappare e di adottarli tutti, certi che Rudy e Anita riusciranno a trovare una sistemazione. Iniziano dunque la lunga marcia di ritorno verso Londra, aiutati da vari animali incontrati lungo il tragitto e sempre inseguiti da Crudelia e dai suoi tirapiedi. Arrivati, infine, in un paese alle porte della capitale, intercettano un furgoncino diretto in città sul quale salire, ma gli inseguitori impediscono loro di proseguire; ricorrono quindi ad un astuto stratagemma, ossia ricoprirsi di fuliggine in modo da sembrare dei terranova, passare inosservati sotto lo sguardo dei loro inseguitori e salire sul furgone. Il piano riesce, ma Crudelia capisce l'inganno e parte inferocita all'inseguimento. La donna tenta quindi di buttare il furgone fuori strada ma Gaspare e Orazio, che cercano di tagliargli la strada, sbandano e finiscono per scontrarsi proprio contro di lei, facendo finire entrambi i veicoli fuori strada e in un fossato sottostante, mentre il furgone dei cuccioli si allontana portandoli così in salvo.
A Londra, intanto, Rudy e Anita stanno cercando di celebrare il Natale e il primo grande successo di Rudy, una canzone che si prende gioco di Crudelia, ma la tristezza per avere perso i loro amici cani domina ancora. Improvvisamente sentono abbaiare all'esterno e, nella speranza di rivedere i loro cani, aprono la porta trovandosi la casa invasa da decine di cuccioli. Dopo avere loro tolto un po' di fuliggine la coppia riconosce con gioia i propri cani. Dopo avere contato 84 cuccioli in più, decidono di utilizzare il denaro dalla canzone per comprare una grande casa in campagna in cui tenere e crescere tutti i 101 dalmata.
Nel 1956 Dodie Smith scrisse il romanzo I cento e una dalmata. Quando Walt Disney lesse il libro, nel 1957, esso attirò subito la sua attenzione e lui prontamente ne acquistò i diritti. Smith aveva sempre segretamente sperato che Disney trasformasse il suo libro in un film.[1] Disney incaricò Bill Peet di scrivere il film, segnando la prima volta che la storia di un film Disney venne creata da un solo sceneggiatore.[2]
Anche se Walt non era coinvolto nella produzione dei film d'animazione frequentemente come negli anni precedenti egli era sempre presente alle riunioni della storia. Tuttavia Walt ritenne che il progetto originale di Peet fosse così perfetto da risultare poco coinvolto nel film complessivo.[3] Peet inviò a Dodie Smith alcuni disegni dei personaggi, e lei rispose dicendo che Peet aveva effettivamente migliorato la sua storia e i disegni erano migliori delle illustrazioni del libro.[1]
La Carica dei 101 è tratto da un romanzo di Dodie Smith, The One Hundred and One Dalmatians del 1956, pubblicato inizialmente a puntate come The Great Dog Robbery nel settimanale Woman's Day[4] e adattato da Bill Peet. Fu un amico comune di Walt Disney e Dodie Smith, entrambi cinofili, che attirò l'attenzione di Disney sul libro della Smith (per molti fu Jack Warner, presidente della Warner Bros.). Lo studio comprò i diritti nel giugno del 1957[5]. Il libro fu molto rimaneggiato per adattarlo al cartone animato finale.
Dopo che il costosissimo La bella addormentata nel bosco era stato un fallimento al botteghino c'erano delle voci riguardo alla chiusura del dipartimento di animazione allo studio Disney.[3] Durante la produzione de La bella addormentata nel bosco Walt aveva detto all'animatore Eric Larson: "Non credo che possiamo continuare, è troppo costoso".[6] Ciononostante Disney aveva ancora sentimenti profondi nei confronti dell'animazione da quando aveva costruito la società su di essa.[3]
Ub Iwerks, responsabile dei processi speciali nello studio, stava sperimentando la fotografia Xerox per aiutare nell'animazione.[7] Nel 1959 aveva modificato una macchina Xerox per trasferire i disegni degli animatori direttamente nei rodovetri d'animazione, eliminando il processo di inchiostrazione e risparmiando così tempo e denaro pur conservando la spontaneità degli elementi a matita.[2][7] Tuttavia, a causa delle limitazioni della nuova tecnologia, lo Xerox non riuscì a deviare da un contorno nero graffiante e mancava la fine e sontuosa qualità dell'inchiostrazione mano.[7] Con lo studio non più in grado di permettersi il costoso processo di inchiostrazione lo studio chiuse il reparto, con una conseguente riduzione del personale dell'animazione da oltre 500 a meno di 100.
Uno dei vantaggi dello Xerox, però, era che si trattava di un grande aiuto per animare i cani maculati. Secondo Chuck Jones Disney fu in grado di realizzare il film in circa la metà di quello che sarebbe costato se avessero dovuto animare tutti i cani e le macchie.[8] Per ottenere i dalmati maculati gli animatori pensavano al motivo delle macchie come una costellazione. Una volta che avevano una "macchia di ancoraggio", le successive venivano poste in relazione a essa, e così via fino a ottenere il motivo completo.[9] In totale La carica dei cento e uno presentò 6.469.952 macchie, con Pongo che ne possiede 72, Peggy 68 e ogni cucciolo ne ha 32.[10]
La produzione del film segnò anche un cambiamento nello stile grafico dell'animazione Disney.[3] La bella addormentata nel bosco aveva uno stile più angolare e grafico rispetto ai precedenti film Disney, e lo stesso look venne riportato ne La carica dei cento e uno e nella maggior parte dei film successivi. Per La carica dei cento e uno gli artisti dello sfondo avrebbero dipinto stampi liberi per rappresentare un oggetto e fotocopiare i dettagli sullo stampo.[3] A Walt Disney non piacque l'aspetto artistico de La carica dei cento e uno, e sentì che stava perdendo l'elemento fantastico dei suoi film d'animazione.[3] Il direttore artistico Ken Anderson ne soffrì molto. Walt alla fine lo perdonò alla sua ultima visita allo studio alla fine del 1966. Come Anderson ricordò in un'intervista:
«Dissi: "È bello vederti". E lui disse: "È bello essere qui". Mi guardò con quei suoi occhi penetranti e capii che mi stava perdonando per quel che avevo fatto a La carica dei cento e uno. Non disse niente, ma capii che ero stato perdonato. Dopotutto non era così male. Fu molto importante per me. Poi, due settimane dopo, seppi che era morto.[11]» |
Come fatto con altri suoi film Walt Disney ingaggiò un'attrice per eseguire le scene live-action come riferimento per il processo di animazione. L'attrice Hélène Stanley eseguì il riferimento live-action per il personaggio di Anita. Lei aveva fatto lo stesso tipo di lavoro per i personaggi di Cenerentola e Aurora.[12]
Secondo Christopher Finch, autore di The Art of Walt Disney:
«Disney insistette sul fatto che tutte le scene che coinvolgono i personaggi umani avrebbero dovuto essere girate prima in live-action per determinare se avrebbero funzionato prima che al costoso lavoro di animazione fosse consentito di iniziare. Agli animatori non piaceva questo modo di lavorare, sentendo che penalizzava la loro capacità di creare il personaggio. [...] [Gli animatori] capirono la necessità di questo approccio e in retrospettiva riconobbero che Disney aveva gestito le cose con notevole finezza.[7][13]» |
A differenza del rotoscope gli animatori non tracciarono il filmato live-action, perché questo avrebbe fatto sembrare l'animazione rigida e innaturale. Invece studiarono il movimento dei personaggi umani e disegnarono a mano libera.
Il membro del cast più conosciuto era l'attore australiano Rod Taylor, che aveva avuto una vasta esperienza radiofonica. Venne assunto come doppiatore di Pongo. I realizzatori scelsero deliberatamente voci più profonde per i cani rispetto ai loro proprietari umani, perché avessero più potere.[14]
A differenza di molti film d'animazione di Walt Disney La carica dei cento e uno possiede solo tre canzoni, con una sola, Crudelia De Mon, a giocare un ruolo importante nel film. Gli altri due brani sono Kanine Krunchies Jingle (cantata in originale da Lucille Bliss, che aveva doppiato Anastasia nel Classico Disney del 1950 Cenerentola), e Dalmatian Plantation, della quale solo due frasi sono cantate da Rudy alla fine del film. L'autore Mel Leven aveva, infatti, scritto diverse canzoni aggiuntive per il film tra cui Don't Buy a Parrot from a Sailor, un canto cockney che avrebbe dovuto essere eseguito da Orazio e Gaspare a Casa De Mon, e March of the One Hundred and One, che i cani avrebbero dovuto cantare dopo la fuga da Crudelia nel furgone. In compenso queste ultime canzoni sono state incluse insieme alle altre nelle edizioni in musicassetta e audio CD della colonna sonora del film.
Le date di uscita internazionali sono state:
La versione italiana del film venne curata come al solito da Roberto De Leonardis. Il doppiaggio, diretto da Giulio Panicali, venne eseguito dalla CDC negli stabilimenti Fono Roma. La direzione musicale è di Pietro Carapellucci. Nell'edizione italiana del film Roger è ribattezzato Rudy (nome rimasto invariato nella traduzione italiana del libro) e Perdita viene ribattezzata Peggy.
La carica dei cento e uno, prodotto con un budget di 4 milioni di dollari,[15] fu il decimo film di maggiore incasso del 1961, guadagnando 14 milioni nel mercato interno (USA e Canada) durante il suo primo anno di distribuzione,[16] e uno dei film più popolari dello studio del decennio. Il film venne rieditato nei cinema nel 1969, 1979, 1985 e 1991. La riedizione del 1991 fu il ventesimo film di maggiore incasso dell'anno nel mercato interno.[17] Le riedizioni italiane avvennero invece nel 1970 (a partire dalla quale il film è stato rinominato La carica dei 101), 1978, 1985, 1995 e 2012. Durante la sua lunga storia, il film ha incassato in totale 215.880.014 dollari.[18]
Il sito web di aggregazione di recensioni Rotten Tomatoes ha riportato che il film ha ricevuto un punteggio di approvazione del 98% basato su 49 recensioni con un punteggio medio di 8,1/10. Il consenso critico del sito web recita: "Con un sacco di cagnolini e una cattiva memorabile (Crudelia De Mon), questo è uno dei film d'animazione più duraturi e divertenti della Disney".[19] Metacritic, un altro sito web di aggregazione di recensioni, ha concluso che il film ha una media ponderata di 83/100 in base a 10 recensioni, indicando un "plauso universale".[20]
Il film venne nominato per l'inclusione in due liste dell'American Film Institute: AFI's 100 Years... 100 Movies[21] e AFI's 10 Top 10 (nella categoria "Animazione").[22]. Crudelia De Mon si classificò invece al 39º posto tra i cattivi della AFI's 100 Years... 100 Heroes and Villains.
La prima e unica edizione VHS uscì in Italia nel febbraio 1996.
La prima edizione DVD uscì in Italia il 4 aprile 2000 distribuita dalla Warner Home video. Questo, come altri DVD Disney distribuiti dalla Warner, era privo di contenuti speciali.
La seconda edizione DVD uscì il 12 marzo 2008, come undicesimo titolo delle Walt Disney Platinum Editions. Per l'occasione il film venne restaurato in digitale. Questa fu l'ultima Platinum Edition a uscire esclusivamente in DVD. Era disponibile anche un'edizione composta da due DVD più un libro.
La terza edizione DVD è uscita il 1º agosto 2012, insieme alla prima edizione Blu-ray. Nonostante sia un'edizione speciale, i contenuti speciali sono quasi assenti, e la cover è quasi simile a quella della Platinum Edition. Il 4 novembre 2015 il DVD è stato ristampato per l'inclusione all'interno della collana Disney: I Classici.
La prima edizione BD è uscita in Italia il 1º agosto 2012, insieme alla terza edizione DVD. Nonostante sia stata definita un'edizione speciale essa presenta solo i contenuti speciali principali del disco 2 della Platinum Edition.
Nel film televisivo Descendants, trasmesso nel 2015 da Disney Channel, appaiono Carlos e sua madre Crudelia. Nel seguito Descendants 2 torna come protagonista Carlos. Crudelia, invece, è assente.
Nel lungometraggio appaiono anche dei personaggi appartenenti a un altro film d'animazione Disney a tema canino, ossia Lilli e il vagabondo: quando Pongo abbaia a tutti i cani della zona per avvisare del rapimento dei cuccioli, al richiamo rispondono (e passano parola) anche Whisky, poi Gilda e Bull dalla vetrina di un negozio di animali, fino a vedere Biagio sopra una macchina e infine Lilli che appare su una strada con altri due cani.
Negli anni successivi alla distribuzione originale del film la Disney portò la storia in varie direzioni. Il primo di questi tentativi fu il remake live-action La carica dei 101 - Questa volta la magia è vera, uscito il 27 novembre 1996. Il film è ambientato nella Londra contemporanea, e vede Glenn Close nel ruolo di Crudelia De Mon. Nel film nessuno degli animali parla. Il successo nei cinema di questa versione diede origine a una serie animata l'anno successivo, La carica dei 101 - La serie (che prende elementi anche dal Classico Disney), e a un sequel, La carica dei 102 - Un nuovo colpo di coda (2000). A maggio 2021 esce nelle sale e su Disney+ (tramite accesso VIP) uno spin-off live action della saga de "La carica dei 101" intitolato Crudelia, interamente dedicato al personaggio di Crudelia De Mon (qui interpretata da Emma Stone).
Nel 2003 uscì direct-to-video il sequel ufficiale del Classico Disney, La carica dei 101 II - Macchia, un eroe a Londra. Il film ha come protagonista Pizzi (ribattezzato Macchia nel doppiaggio italiano) che, dimenticato a Londra durante il trasloco dei Radcliffe, incontra il suo idolo televisivo Fulmine, e insieme a lui deve nuovamente affrontare Crudelia e i fratelli Badun.
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