Cristiada (For Greater Glory - The True Story of Cristiada) è un film del 2012 diretto da Dean Wright, basato sulla Guerra Cristera (o Cristiada, da cui il titolo) (1926 – 1929)[1][2].
Gabriele Sabatini: Victoriano "El Catorce" Ramirez
Gino La Monica: presidente Calvin Coolidge
Francesco Cavuoto: sindaco Picazo
Perla Liberatori: Adriana
Federico Di Pofi: padre Vega
Eugenio Marinelli: presidente Plutarco Elías Calles
Paolo Corridore: Anacleto González Flores
Tito Marteddu: José Sánchez del Rio
Federico Mirra: Lalo
Andrea Canali: padre Maria Robles
Gianluca Crisafi: vescovo Pascual Diaz
Luca Scaglia: Miguel Gomez Loza
Il film è stato distribuito nelle sale italiane dal 15 ottobre 2014, per iniziativa di Dominus Production[3].
Trama
Il film è aperto dai titoli che descrivono gli articoli anticlericali presenti nella Costituzione del Messico del 1917. Quando il neoeletto presidente messicano, Plutarco Elías Calles (Rubén Blades), avvia una violenta e implacabile repressione contro la fede cattolica, nel paese scoppia una guerra civile (indicata successivamente come guerra cristera). Le chiese sono date alle fiamme, si verificano omicidi di preti e contadini, i cui corpi vengono poi appesi ai pali del telegrafo quale monito.
La storia si sposta allora su Padre Christopher (Peter O'Toole), prete cattolico spietatamente ucciso dai Federales. Il tredicenne José Luis Sanchez (Mauricio Kuri), testimone del delitto, si unisce ai ribelli, i Cristeros, guidati dal generale in pensione Enrique Gorostieta Velarde (Andy García), che prende il ragazzo come suo protetto. Catturato durante uno scontro con i Federales, José è sottoposto a tortura. Il ragazzo, però, non rinuncia alla sua fede e per questo è messo a morte[4]. L'anno seguente anche il generale Gorostieta muore in battaglia, nello stato di Jalisco.
Nel 1929, accordi tra le due fazioni pongono fine ai combattimenti e viene ristabilita in parte la libertà religiosa. Papa Benedetto XVI ha beatificato José nel 2005, con altri dodici martiri tra i Cristeros. José è stato poi canonizzato il 16 ottobre 2016 da papa Francesco.
Dopo i titoli di coda viene mostrata l'immagine originale dell'esecuzione di padre Miguel Agustín Pro, che apre le braccia a croce mentre subisce il martirio[5].
Produzione
La fotografia che è stata utilizzata per ricreare una scena dinamica nel film.
Il film è basato sulle cronache del 1976 The Cristero Rebellion, scritte dallo storico francese Jean Meyer, che risiede in Messico.[6]
In una scena del film è stata riprodotta una famosa fotografia che testimonia le impiccagioni dei cristeros. Nel film la scena è stata resa dinamica con vista da un treno in transito[8].
Il film è stato in parte finanziato dal gruppo Knights of Columbus, tra i quali ci sono reduci o discendenti di Cristeros[5][9].
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