L'incredibile storia dell'Isola delle Rose, reso graficamente come L'incredibile storia de L'Isola delle Rose, è un film del 2020 diretto da Sydney Sibilia.
L'incredibile storia dell'Isola delle Rose | |
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Lingua originale | italiano, francese |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 2020 |
Durata | 117 min |
Rapporto | 2,39:1 |
Genere | commedia, drammatico, storico |
Regia | Sydney Sibilia |
Sceneggiatura | Sydney Sibilia, Francesca Manieri |
Produttore | Matteo Rovere |
Casa di produzione | Groenlandia |
Distribuzione in italiano | Netflix |
Fotografia | Valerio Azzali |
Montaggio | Gianni Vezzosi |
Effetti speciali | Stefano Leoni, Elisabetta Rocca |
Musiche | Michele Braga |
Scenografia | Tonino Zera |
Costumi | Nicoletta Taranta |
Trucco | Luigi Rocchetti |
Interpreti e personaggi | |
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La pellicola narra la vicenda dell'Isola delle Rose, la piattaforma artificiale creata dall'ingegnere Giorgio Rosa, divenuta micronazione il 1º maggio 1968 e demolita nel febbraio del 1969.
Strasburgo, inverno 1968. Mentre si reca in ufficio, il presidente del Consiglio d'Europa Jean Baptiste Toma nota un uomo che da giorni sosta nell'androne del palazzo in attesa di poter esporre il proprio caso al parere dell'organizzazione. Dopo molte insistenze e supportato da documenti firmati dalle Nazioni Unite, Toma accetta di incontrarlo e ascoltare la sua storia.
Bologna. La sera in cui festeggia la sua laurea in ingegneria, il giovane ed eccentrico Giorgio Rosa incontra la sua ex fidanzata Gabriella, laureata in legge. Il suo tentativo di approcciarla e recuperare il loro rapporto si rivela però infruttuoso, soprattutto perché Gabriella lo ritiene immaturo e incapace di conformarsi alla società moderna. Dopo alcuni vani tentativi di adattarsi alla società, Giorgio decide infine di costruire una piattaforma marittima al largo delle coste di Rimini, fuori dalle acque territoriali italiane, per farne il proprio mondo privato. Con l'aiuto del suo vecchio amico e compagno di studi, il ricco Orlandini, Giorgio riesce con mille espedienti a realizzare la sua visione, che ribattezza Isola delle Rose.
Dopo aver raccolto il naufrago Pietro Bernardini, facendone il primo abitante dell'isola, i due si accordano con l'apolide di origine tedesca Neumann, esperto organizzatore di eventi, e con la giovane barista Franca, che trasformano l'isola in una rinomata meta turistica per i frequentatori estivi della riviera romagnola. Il successo dell'isola attira anche l'attenzione di Gabriella, che vi si reca per comunicare a Giorgio di essere ormai in procinto di sposarsi; tuttavia, nonostante i voli pindarici del suo ex fidanzato, lei non può non fargli presente che quella che ha creato non è altro che una eccentrica discoteca in mezzo al mare.
Desideroso di fare del suo mondo qualcosa di molto più reale e riconosciuto, Giorgio matura quindi con i suoi amici un'idea folle: portare il proprio caso davanti alle Nazioni Unite nella speranza di venire riconosciuti come stato indipendente. Del resto, l'Isola delle Rose si era già dotata di una lingua ufficiale (l'esperanto), un governo, una moneta e un'emissione postale; mancava solo un riconoscimento ufficiale. La mossa, oltre a trovare incredibilmente l'opinione favorevole dell'ONU, suscita la risposta ostile del governo italiano guidato da Giovanni Leone, che incarica il suo ministro dell'interno, l'arrogante e fanatico Franco Restivo, di risolvere la questione. Restivo tenta dapprima di corrompere Giorgio promettendogli due concessioni balneari in cambio della rinuncia al suo progetto, e quando questi rifiuta ordina il licenziamento di suo padre Ulisse dalla fabbrica in cui lavora. Nonostante le minacce, le intimidazioni, e persino il voltafaccia dei suoi amici, che si lasciano comprare con poco dal governo, Giorgio non demorde, e dietro consiglio di Gabriella, esperta di diritto internazionale, decide di portare il suo caso a Strasburgo.
Il presidente Toma decide di portare avanti la pratica, aiutando Giorgio a portare il caso di fronte al Consiglio, che nonostante le pressioni del governo italiano accetta di esaminare il caso. A quel punto, temendo che il consiglio possa effettivamente dare ragione a Giorgio, Restivo convince Leone, ormai quasi dimissionario, a firmare una vera e propria dichiarazione di guerra contro l'Isola delle Rose, inviando da Venezia l'incrociatore Andrea Doria a bombardare la piattaforma. Informato del fatto dallo stesso Restivo, Giorgio rientra in tutta fretta sull'Isola, dove lo raggiungono anche i suoi amici, che scelgono di rinunciare alle elemosine del governo per appoggiarlo in quest'ultima vana resistenza. La loro presenza obbliga il comandante della nave a rinunciare ai suoi propositi di cannoneggiare l'isola, che viene invece minata e fatta saltare in aria dopo aver inviato gli incursori della marina a recuperare i sei governatori, proprio mentre a Roma si tiene il passaggio di consegne tra Leone e Rumor.
I titoli di coda rivelano come il Consiglio d'Europa avesse infine rifiutato di pronunciarsi sulla questione giudicandola un contenzioso ristretto a due entità sovrane, riconoscendo in questo modo le pretese di indipendenza dell'Isola delle Rose, seppure implicitamente. Per evitare casi simili in futuro, l'ONU spostò il confine delle acque territoriali da 6 a 12 miglia dalla costa. Infine, viene mostrato un fotogramma delle nozze di Giorgio e Gabriella e si ricorda come i due siano rimasti assieme per tutta la vita.
Le riprese del film sono state effettuate tra Bologna, Rimini, Riccione,[1] Roma, Valle d'Aosta,[2] Anzio[3] e Malta, dove sono state girate le scene dell'isola.[4]
Il primo trailer del film è stato diffuso il 27 ottobre 2020[5] insieme al primo poster.[6]
Il film è stato distribuito su Netflix a partire dal 9 dicembre 2020.[5]
La critica ha accolto il film in maniera contrastante. Fabio Ferzetti su L'Espresso scrive che la storia «è raccontata come una specie di commedia balnear-giovanilista a tinte pop, un paio d'ore di cattivo cinema e pseudo informazione».[7] Serena Nannelli su Il Giornale parla di vero e proprio passo falso: «un vintage-pop in salsa balneare con sottotesto ideologico che non funziona».[8] Gabriele Niola su Wired promuove il film e ne loda lo sforzo produttivo.[9] Per Cristina Battocletti de Il Sole 24 Ore invece manca «la corrosività del film d'esordio» di Sibilia.[10]
Alcune informazioni riguardanti i protagonisti sono state romanzate e modificate per questioni cinematografiche, come età, matrimonio e date di alcune vicende.[16][17][18][19][20]
In un'intervista a Il Giornale, l'architetto Massimo Franchini, che in quel periodo era il mozzo su una motonave che accompagnava i turisti a vedere l'Isola delle Rose, ha dichiarato che il film «ricostruisce l'atmosfera di quei tempi, marcando però lo stereotipo del romagnolo, mentre la storia è fasulla e romanzata: non c'era mai tanta gente sopra, non c'era musica e nemmeno un bar».[21]
Non ci sono prove sul viaggio di Giorgio Rosa a Strasburgo per presentare ricorso al Consiglio d'Europa,[22] mentre quando le forze dell'ordine occuparono l'isola, non fu sparato alcun colpo di cannone, come invece si vede nel film.[22]
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