Nel 2007 l'American Film Institute l'ha inserito al novantunesimo posto della classifica dei cento migliori film americani di tutti i tempi (nella classifica originaria del 1998 non era presente).[1]
Trama
Stati Uniti, 1947. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, un giovane della Virginia aspirante scrittore di nome Stingo ha lasciato l'uniforme dei Marines e la fattoria paterna per cercare fortuna a New York. Arrivato in città, trova sistemazione a Brooklyn in una casa bizzarra, dipinta di rosa, la cui proprietaria, Yetta, gli affitta una camera.
La sua tranquilla e operosa vita di scrittore è turbata dai rapporti spesso tempestosi di altri due inquilini della casa: una coppia composta da Sophie Zawistowska, una donna polacca, immigrata dopo aver subito la terribile esperienza del campo di concentramento di Auschwitz, e Nathan Landau, un intellettuale ebreo, brillante, raffinato, ma con oscillazioni d'umore sconcertanti, ossessionato dall'olocausto e dalla conseguente morte di sei milioni di ebrei.
Fra i tre nasce un'amicizia profonda e Stingo è coinvolto, e anche plagiato, da ricordi, emozioni, fobie di un mondo che non conosce mentre cresce in lui un legame amoroso che lo vincola a Sophie: aumentando la confidenza, la donna gli confesserà tutta la sua vita, fino ad allora segreta.
Affiora così una triste e drammatica realtà: il padre, professore all'università di Cracovia, esaltato dalla figlia come uomo buono e giusto, era invece un simpatizzante dei nazisti e un sostenitore dello sterminio degli ebrei, e anche lei si sente colpevole di collaborazionismo, avendo aiutato il padre a scrivere e pubblicare i suoi libelli antisemiti. Analogamente al padre e al marito, anche lei è stata deportata ad Auschwitz, insieme ai due figli, un maschio (mandato al kinderlager) e una femmina (selezionata all'arrivo per il forno crematorio). Inoltre, per salvare se stessa e il figlio Jan, ha nuovamente collaborato, questa volta come segretaria del comandante del campo, Rudolf Höß.
È una lunga confessione, che avviene con impressionanti flashback, mentre il rapporto a tre continua, a volte tranquillo a volte tempestoso, secondo il variare degli umori di Nathan che, come viene rivelato dal fratello medico a Stingo, è affetto da schizofrenia paranoide: per di più, è tossicodipendente da cocaina e assorbito da un vortice di annientamento («Non lo capisci, Sophie, stiamo morendo», aveva già precedentemente confidato all'amante).
La vicenda sembra risolversi positivamente quando, dopo l'ultima violenta scenata di Nathan, furioso e armato, Sophie e Stingo partono per la Virginia. In viaggio il giovane propone alla donna di sposarlo; Sophie dapprima si concede a Stingo, ma poi lo abbandona, ritornando da Nathan, con cui si suicida.
Riconoscimenti
1983 - Premio Oscar
Miglior attrice protagonista a Meryl Streep
Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Alan J. Pakula
Nomination Migliore fotografia a Néstor Almendros
Nomination Migliori costumi a Albert Wolsky
Nomination Miglior colonna sonora a Marvin Hamlisch
1983 - Golden Globe
Miglior attrice in un film drammatico a Meryl Streep
Nomination Miglior film drammatico
Nomination Miglior attore debuttante a Kevin Kline
1984 - Premio BAFTA
Nomination Miglior attrice protagonista a Meryl Streep
Nomination Miglior attore debuttante a Kevin Kline
1983 - Boston Society of Film Critics Award
Miglior attrice protagonista a Meryl Streep
1984 - David di Donatello
Nomination Migliore attrice straniera a Meryl Streep
1983 - Kansas City Film Critics Circle Award
Miglior attrice protagonista a Meryl Streep
1982 - Los Angeles Film Critics Association Award
Miglior attrice protagonista a Meryl Streep
1982 - National Board of Review Award
Migliori dieci film
Miglior attrice protagonista a Meryl Streep
1984 - Awards of the Japanese Academy
Nomination Miglior film straniero
1984 - Premio Robert
Miglior film straniero a Alan J. Pakula
1984 - Mainichi Film Concours
Miglior film straniero a Alan J. Pakula
1982 - New York Film Critics Circle Award
Miglior attrice protagonista a Meryl Streep
Migliore fotografia a Néstor Almendros
1984 - WGA Award
Nomination Miglior sceneggiatura a Alan J. Pakula
1982 - Kinema Junpo Award
Miglior film straniero a Alan J. Pakula
1983 - National Society of Film Critics Award
Miglior attrice protagonista a Meryl Streep
1983 - Sant Jordi Awards
Nomination Miglior attrice straniera a Meryl Streep
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