Ultimo minuto è un film del 1987 diretto da Pupi Avati.
Ultimo minuto | |
---|---|
![]() | |
Lingua originale | italiano |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1987 |
Durata | 90 min |
Genere | drammatico |
Regia | Pupi Avati |
Soggetto | Pupi Avati, Antonio Avati, Italo Cucci |
Sceneggiatura | Pupi Avati, Antonio Avati, Italo Cucci |
Produttore | Antonio Avati |
Casa di produzione | Dania Film, Duea Film srl, DMV Distribuzione srl in collaborazione con Raiuno |
Distribuzione in italiano | DMV Distribuzione |
Fotografia | Pasquale Rachini |
Montaggio | Amedeo Salfa |
Effetti speciali | Tullio Arcangeli, Sotir Gjika, Roberto Sterbini |
Musiche | Riz Ortolani |
Scenografia | Giuseppe Pirrotta |
Costumi | Graziella Virgili |
Interpreti e personaggi | |
|
Walter Ferroni è il direttore sportivo di una squadra di calcio che sopravvive nella bassa classifica della Serie A degli anni '80 tra problemi finanziari, piccoli imbrogli e tanta passione. Dopo anni di difficoltà e di bilanci in rosso, Ferroni riesce a fare acquistare la squadra dal ricco industriale Di Carlo, credendo che questi si limiterà a finanziare la società lasciando a lui la gestione. Il nuovo presidente invece, con piglio imprenditoriale, lo rimuove dall'incarico e gestisce personalmente, inserendo nuovi manager accanto a quelli del vecchio staff di Ferroni prontamente passati al servizio del nuovo padrone.
La nuova gestione parte con baldanza, ma senza l'esperienza e i contatti di Ferroni incontra subito notevoli difficoltà. Il nuovo presidente impara a proprie spese che gestire una società di calcio è diverso dal gestire un'azienda. La squadra passa da una sconfitta all'altra, sino a quando lo stesso Di Carlo viene pesantemente contestato e minacciato dai tifosi. Il presidente si trova costretto a tornare sui suoi passi e richiama Ferroni che, emarginando l'incapace allenatore, rende la squadra nuovamente competitiva, assumendone di fatto anche la guida tecnica.
Tra le perplessità e l'ostilità di molti, dentro e fuori la società, vince la prima partita della sua nuova gestione con una mossa coraggiosa: sostituisce a pochi minuti dalla fine della gara con l'Avellino il vecchio e corrotto centravanti Boschi con il giovane diciassettenne Paolo Tassoni della squadra Primavera: proprio Tassoni realizza il gol decisivo all'ultimo minuto.
Scritto dai fratelli Pupi e Antonio Avati con Italo Cucci e Michele Plastino, giornalisti sportivi.
Il nome della squadra non viene mai detto nel film, ma i colori sociali (biancorossi) e alcuni particolari richiamano il Vicenza, archetipo e simbolo delle squadre minori della Serie A in quegli anni (anche se non giocò mai in Serie A negli anni '80). Nel finale le scene della partita contro l'Avellino, altra tipica squadra "provinciale" dell'epoca, sono state girate all'interno dello stadio Romeo Menti di Vicenza e montate con riprese della curva vicentina. La società è accreditata nei titoli di coda.
Molti anni dopo, in un'intervista[1], Italo Cucci rivelò che il personaggio di Walter Ferroni fu in parte ispirato alle figure di Italo Allodi e del primo Luciano Moggi.
All'interno del film "cameo" del radiocronista di Tutto il calcio minuto per minuto Enrico Ameri, inquadrato nella cabina di Radio Rai impegnato nella diretta della partita al Menti e di altri giornalisti tra cui Aldo Biscardi, Enrico Mentana, Ferruccio Gard nonché dello stesso Michele Plastino.
Il Guerin Sportivo preparò appositamente per il film due copertine che non furono usate in altre occasioni, entrambe con Ugo Tognazzi in copertina: nella prima il titolo è "Ferroni licenziato", nella seconda "Primo Round Di Carlo - Ferroni Vince il presidente".[2]
![]() | ![]() |