Un delitto poco comune è un film del 1988 diretto dal regista Ruggero Deodato.
Un delitto poco comune | |
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Titolo originale | Un delitto poco comune |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1988 |
Durata | 90 min |
Rapporto | Widescreen |
Genere | thriller, giallo |
Regia | Ruggero Deodato |
Soggetto | Gianfranco Clerici, Vincenzo Mannino |
Sceneggiatura | Gigliola Battaglini, Gianfranco Clerici, Vincenzo Mannino |
Produttore | Pietro Innocenzi |
Casa di produzione | Globe Films, Tandem Cinematografica, D.M.V. Distribuzione, Reteitalia |
Distribuzione in italiano | D.M.V. Distribuzione |
Fotografia | Giorgio Di Battista |
Montaggio | Daniele Alabiso |
Musiche | Pino Donaggio |
Scenografia | Paolo Innocenzi |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori originali | |
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Lo stesso giorno in cui il trentacinquenne pianista Robert Dominici riporta un grande successo con la sua esibizione, a Perugia viene uccisa una dottoressa. Poco tempo dopo anche la sua giovane fidanzata, Susanna, viene assassinata nella notte che l'ha vista tradire l'uomo con Davide, sul quale si appuntano inizialmente i sospetti dell'ispettore Datti. Il poliziotto riceve poi una telefonata in cui l'assassino lo minaccia di colpire sua figlia Gloria.
Dominici intanto, sconvolto per la fine violenta di Susanna, si abbandona all'amore con Hélène, che rimane incinta. Dominici trascorre un periodo apatico dalla madre a Venezia e successivamente, in una stazione di servizio lungo l'autostrada, aggredisce con violenza un uomo che aveva scherzato quando lo aveva visto specchiarsi e notare la caduta dei primi capelli. Al pianista, ricoverato, viene diagnosticata la progeria, rara malattia che causa un rapido invecchiamento precoce. Lo stesso Dominici aveva ucciso la sua dottoressa quando era stato da lei informato del morbo contratto.
Entrato in una spirale di rabbia, follia e frustrazione, Robert, dopo aver assassinato Susanna, tenta di eliminare Hélène (che lo crede a New York), uccide la prostituta veneziana Laura (sua vecchia conoscenza) e una giovane poliziotta, attirata in un parco per sfidare ma a un tempo stesso aiutare l'ispettore Datti a fermarlo. Questi brancola nel buio: pur essendosi convinto che Dominici sia l'assassino, non comprende come gli indizi indichino ogni volta un colpevole con età diversa. Quando infine giunge alla verità riesce a evitare che il pianista, ormai moribondo, uccida anche Hélène per impedire al bambino di nascere e contrarre la sua stessa malattia.
Le riprese degli esterni sono state effettuate a Perugia, gli interni negli studi Empire di Roma.[1] Alcune scene sono state girate a Venezia. La chiesa veneziana in cui Dominici si confessa è quella di Santa Maria del Giglio.[2]
Il film venne distribuito nel circuito cinematografico italiano l'11 marzo del 1988.
Negli Stati Uniti il film è stato distribuito con il titolo Phantom Of Death, in Francia come Le tueur de la pleine lune,[1] in Germania con quello di Off Balance - Der Tod wartet in Venedig.[3]
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