Antichi Maestri. Commedia (titolo orig. Alte Meister. Komödie) è l'ultimo libro della trilogia sulle Arti (musica, teatro e pittura), scritto da Thomas Bernhard e pubblicato nel 1985; include un famoso attacco contro il filosofo Martin Heidegger: "Quel ridicolo filisteo nazista in calzoni alla zuava".
Antichi Maestri. Commedia | |
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Titolo originale | Alte Meister. Komödie |
Autore | Thomas Bernhard |
1ª ed. originale | 1985 |
1ª ed. italiana | 1992 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | satira |
Lingua originale | tedesco |
Ambientazione | Vienna, Kunsthistorisches Museum, anni 1980 |
Protagonisti | Reger |
Coprotagonisti | Atzbacher |
Altri personaggi | Irrsigler |
Serie | Trilogia sulle Arti |
Preceduto da | A colpi d'ascia. Una irritazione |
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«Il genio e l'Austria non sono compatibili; Il tutto e il perfetto non li sopportiamo» |
(da «Antichi maestri») |
In questo esuberante romanzo satirico, l'insegnante Atzbacher viene convocato dal suo anziano amico Reger per incontrarlo in un museo viennese. Mentre Reger osserva puntigliosamente un quadro del Tintoretto - "Ritratto di uomo barbuto" - Atzbacher ci fornisce il ritratto di Reger, musicologo e critico d'arte. Col timore che questi si voglia suicidare, a causa della sua deprimente solitudine dopo la morte dell'amata moglie, Atzbacher parla di Reger con affetto, descrivendoci la sua saggezza, la sua devozione alla compagna, il suo rapporto d'amore-odio con l'Arte.
Col suo caratteristico stile acerbo e pressante, Bernhard espone le pretese e le aspirazioni umane in un'opera simultaneamente pessimista e stranamente esilarante: una commedia, appunto. Leggendo Antichi maestri, il lettore si rende conto quanto Bernhard sia veramente "musicista della parola", con un cuore tanto profondo da bilanciare drammatici momenti di bellezza e compassione con le più oscure esplorazioni dell'isolata psiche umana.
«Grazie alla musica salvarsi ogni giorno di nuovo, tirarsi fuori da tutte le nefandezze e le cose disgustose, è questo il trucco, disse, ritrovare ogni giorno la salvezza grazie alla musica, ridiventare ogni giorno, di primo mattino, un vero essere umano che pensa e sente, mi capisce! disse. Ma sì, disse Reger, l'arte, anche se la malediciamo e se a volte ci sembra del tutto pleonastica, e se anche siamo costretti ad ammettere che essa in realtà non vale un accidente, se osserviamo, qui, i quadri di questi cosiddetti Antichi Maestri, che molto spesso, e com'è naturale sempre di più con il passare degli anni, ci sembrano senza senso e senza scopo, nient'altro che maldestri tentativi di piazzarsi artisticamente sulla faccia della terra, malgrado tutto non c'è nient'altro che salvi la gente della nostra fatta se non proprio quest'arte maledetta e dannata, e spesso funesta e disgustosa da far vomitare» |
(Thomas Bernhard, Antichi maestri (Adelphi, 1992).) |
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