Dagherrotipi è un saggio di Karen Blixen del 1951, inserito in diverse raccolte postume[1][2].
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Dagherrotipi | |
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Titolo originale | Daguerreotypier |
Autore | Karen Blixen |
1ª ed. originale | 1951 |
1ª ed. italiana | 1995 |
Genere | saggio |
Lingua originale | danese |
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I Daguerreotypier furono degli interventi radiofonici di Karen Blixen che andarono in onda su Danmarks Radio il 1º e il 7 gennaio 1951. Furono trasposti e dati alle stampe qualche mese dopo l'emissione, mentre nel 1977 ne fu pubblicato anche il disco grammofonico[1][2].
Nei suoi dagherrotipi l'autrice espone, quasi fossero fotografie del passato, le caratteristiche delle generazioni passate con il loro modo di vivere, concepire e interpretare la vita. Il primo dagherrotipo fissa l'immagine delle donne del passato suddividendole in tre distinte categorie – l'angelo custode, la casalinga e la baiadera[3] – in rapporto al loro ruolo in funzione di un uomo; a queste ve ne affianca un'ulteriore, quella della strega, considerata di per sé in quanto trascende la relazione con l'uomo, sussistendo indipendentemente e con "un proprio centro di gravità".
Il secondo dagherrotipo introduce la signorina Sejlstrup, governante in una tenuta dello Jutland. Essa discorre di varie tematiche, fra cui l'uguaglianza sociale, la condizione e l'emancipazione femminile, oltre ad altri aspetti, quali il benessere fisico, i comfort e il prestigio – coi soggiacenti valori, concreto e simbolico – analizzati nella loro mutevolezza e raffrontati fra le labili società umane nel tempo.
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