Fluo. Storie di giovani a Riccione è il romanzo d'esordio dell'autrice italiana Isabella Santacroce, pubblicato nel 1995.
Fluo. Storie di giovani a Riccione | |
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Autore | Isabella Santacroce |
1ª ed. originale | 1995 |
Genere | romanzo |
Lingua originale | italiano |
Ambientazione | Riccione, epoca contemporanea |
Serie | Trilogia dello spavento |
Seguito da | Destroy |
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Costituisce il primo capitolo della cosiddetta "trilogia dello spavento", proseguita con Destroy e conclusa con Luminal.[1]
Starlet è una diciassettenne, figlia di genitori separati, che vive a Riccione. Durante le vacanze estive il suo interesse principale è quello di mettersi in mostra nella vita notturna della sua città che gravita attorno a viale Ceccarini, assieme ai suoi amici Nina e Moni (sue coetanee) ed Edie (un giovane omosessuale).
Una sera d'agosto, Starlet e Nina si accompagnano ad un facoltoso quarantenne con la passione per le ragazze molto giovani; avendolo seguito nella sua camera d'albergo, Starlet lo deruba di cinquecentomila lire, che poi spende in poco tempo.
Un'altra sera, Starlet e Moni partecipano ad una cena elegante, nella villa di una coppia di mezza età, che poi degenera in un'orgia; Starlet ne approfitta per fare un bagno a idromassaggio nella Jacuzzi della casa.
Starlet fa poi la conoscenza di Laura, una modella che lavora a Milano. Per evitare i continui rimproveri di sua madre, Starlet si stabilisce a casa di Laura e fa la conoscenza dei suoi frequentatori, amici e amiche di Laura dediti per lo più al sesso promiscuo e all'assunzione di sostanze stupefacenti; tra questi spicca un bizzarro campeggiatore olandese. Anche Moni, Nina ed Edie vi fanno frequenti visite e pernottamenti.
Una mattina presto, rientrando a casa di Laura, Starlet trova nella vasca da bagno l'olandese morto, apparentemente affogato. Passato lo shock iniziale, si mette a riflettere sulla vanità della sua vita.
Nel romanzo l'autrice utilizza prevalentemente delle strutture sintattiche tipiche del linguaggio parlato, come l'uso prevalente di proposizioni coordinate a scapito delle subordinate. Dal punto di vista lessicale, compaiono molti termini del gergo giovanile e, soprattutto nelle prime pagine, parole inglesi non assimilate in italiano.
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