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Gli eletti di Mut è un romanzo fantasy storico del 1985 scritto da Jean M. Auel, terzo libro della serie comunemente nota come I figli della Terra.

Gli eletti di Mut
Titolo originaleThe Mammoth Hunters
AutoreJean M. Auel
1ª ed. originale1985
Genereromanzo
Sottogenerefantasy storico
Lingua originaleinglese
SerieI figli della Terra

Trama


Ayla e Giondalar, in un giro esplorativo nel territorio attorno alla valle di Ayla, incontrano una tribù di Mamutoi, i Cacciatori di Mammut, che li invitano a visitare il loro accampamento, il Campo del Leone.

Qui, Ayla impara per la prima volta a confrontarsi con persone della sua stessa specie, ma i presupposti non sono subito positivi per la giovane donna.

Abituata al silenzio ed alla discrezione apprese nel Clan dell'Orso delle Caverne, rimane per un attimo scossa dall'atteggiamento irruento e confusionario che sembra regnare tra gli "Altri", che si affollano attorno a lei, incuriositi dai cavalli e dalle sue capacità.

Turbata, la ragazza si apparta con gli animali, ed il capotribù, Talut, chiede che sia lasciato spazio a lei ed a Giondalar per sistemarsi e riposarsi, e per evitare di agitare i cavalli, dai quali lui stesso è incuriosito ed affascinato.

Poco dopo, Ayla fa una scoperta per lei sconvolgente. Infatti, nel Campo del Leone vive Rideg, un bambino frutto dell'unione tra il Clan dell'Orso delle Caverne e gli Altri, definito di "Spiriti Misti", poiché generato dall'unione di uno spirito degli Altri ed uno dei Testapiatta, come vengono chiamati i membri del Clan.

Sbalordita e commossa, perché il bambino le ricorda il proprio figlio, Durc, rimasto con il Clan e mai più visto dalla sua fuga a seguito della Maledizione di Morte di Brud, Ayla lo prende da subito in grande simpatia, e gli permette di cavalcare Hinni, attirandosi lo stupore di tutti i presenti, e guadagnandosi l'affetto del bambino e la stima di Nezzie, moglie del capotribù, che ha cresciuto Rideg come un figlio suo, dopo averlo adottato alla nascita.

Accolti quindi nella dimora dei loro nuovi amici, Ayla e Giondalar conoscono anche altri membri della tribù...Tulie, sorella di Talut e con lui capotribù...Vimez, fratello di Nezzie, un abile artigiano della selce, come Giondalar...e Ranec, figlio di Vimez, un ragazzo affascinante e dalla pelle molto scura che da subito manifesta interesse per Ayla, e verso il quale Giondalar prova una gelosia immediata.

I due giovani incontrano anche Mamut, l'anziano sciamano del Campo del Leone, il più vecchio di tutti gli sciamani Mamutoi...quando lo vede, la sua aria venerabile spinge Ayla a comportarsi con lui come una donna del Clan, manifestando rispetto e sottomissione, scambiandolo per un attimo per Creb, e malgrado l'imbarazzo di Giondalar, la cosa mette la ragazza in buona luce con gli altri membri dell'accampamento.

Ma nessuno è più sorpreso di Ayla, quando Mamut la accoglie e la esorta ad accomodarsi dopo averle dato un colpetto sulla spalla, il segno del Clan che consente alle donne di essere accettate ed ascoltate.

Mentre la ragazza si chiede come possa un uomo degli Altri conoscere le usanze del Clan, nella prima sera con i Mamutoi lei e Giondalar scoprono la storia di Rideg...il bambino è figlio di una donna del Clan che, incinta e molto debole, si era messa a seguire i membri del Campo del Leone...quando era stata avvicinata, aveva fatto capire che stava per partorire, e che aveva bisogno di aiuto.

Nezzie l'aveva aiutata nel parto, assai difficile come era accaduto ad Ayla, e le aveva mostrato il piccolo poco prima che lei morisse...da lì la donna, materna e di gran cuore, aveva deciso di tenere con sé il piccino e di crescerlo con i suoi figli.

Ayla è commossa dalla storia, perché le sembra di risentire la propria, quando Iza la accolse come se fosse stata una figlia sua...quando Nezzie abbraccia Rideg, spiegando che per lei non è un animale, ma un bambino ed un figlio, anche se non può parlare, Ayla le spiega, senza accennare a Durc, che Rideg comprende e capisce tutto, ma che non parla perché è in parte del Clan - al contrario di Durc infatti, Rideg ha ereditato le corde vocali del Clan, impossibilitate a produrre suoni complessi - e che il suo linguaggio è gestuale.

Quando Nezzie chiede spiegazioni, Ayla confessa di essere stata allevata dal Clan, sollevando un grande subbuglio...calmati gli animi grazie a Mamut, la giovane donna racconta di essere stata raccolta dal Clan quando era molto piccola, e di aver vissuto a lungo con loro.

Subito dopo, insegna a Rideg il gesto per la prima parola che, a suo tempo, lei imparò da sola...già all'arrivo di Ayla al campo infatti, Rideg le aveva visto compiere un gesto di saluto del Clan, ed aveva reagito con un moto di consapevolezza, Ayla è quindi certa che il ragazzino abbia le "memorie" del Clan, ed infatti, non appena gli mostra il gesto, Rideg lo comprende e lo ripete correttamente, utilizzandolo poi per rivolgersi a Nezzie, tra lo stupore generale e la commozione della donna, chiamandola "madre".

Nei giorni successivi, la giovane donna comincia ad insegnare a Rideg il linguaggio del Clan, e gli altri bambini del Campo, cresciuti con lui e non ancora avvezzi al pregiudizio degli adulti, si mostrano impazienti di impararlo a propria volta, per riuscire per la prima volta a comunicare con lui, rendendolo felice come mai in vita sua.

Nezzie ed Ayla parlano, la ragazza ha già compreso che il bambino soffre di cuore, e confessa a Nezzie di avere un figlio come lui, sebbene Durc sia sano ed addirittura in grado di parlare.

Passano i giorni, ed Ayla e Giondalar rimangono al Campo del Leone, partecipando ad una caccia al bisonte dove Ranec rimane ulteriormente affascinato da Ayla e non ne fa mistero, sollecitando di più la gelosia di Giondalar.

Nelle sere seguenti, Ayla interverrà per salvare da soffocamento la piccola Nuvie, e successivamente, sarà determinante in un attacco cardiaco di Rideg, in cui riuscirà a salvare il bambino...in questa occasione, Mamut chiederà ad Ayla di poter esaminare da vicino la sua borsa della medicina, fatta con una pelle di lontra intera, come da tradizione del Clan, e la ragazza gli parlerà della madre e della sorella adottive.

Quando Ayla fa il nome della sorella, Uba, Mamut le chiede, emozionato, se sia un nome comune...Ayla, sorpresa, gli risponde che era il nome della nonna di Iza, quindi della bisnonna di Uba...lo sciamano chiede ancora, alla ragazza sempre più sorpresa, di due giovani che corrispondono alla descrizione di Creb e Brun, giovani...alle sue risposte affermative, Mamut rivela ad Ayla quanto già sospettava da tempo.

Da giovane, Mamut aveva fatto un viaggio da solo, perché il ragazzo che doveva fare il Viaggio con lui si era ammalato prima della partenza, ed aveva deciso di attraversare, per fare prima, quello che sapeva essere il territorio dei "Testapiatta".

Un giorno aveva fatto una brutta caduta, perdendo le proprie cose e ritrovandosi con un trauma cranico ed una grave frattura al braccio, in cui l'osso era fuoriuscito dalla pelle...sconvolto dal dolore, dalla ferita alla testa e febbricitante, una sera aveva visto un chiarore, e pensando che fosse un campo di qualche tribù vi si era diretto, ma non appena raggiunto il fuoco era svenuto.

Al suo risveglio, aveva scoperto di trovarsi in un accampamento del Clan, dove la loro Donna Medicina lo aveva curato, rimettendogli a posto il braccio...il campo lo aveva poi ospitato per un po', fino a che, rimessosi in salute, l'uomo era ripartito qualche tempo dopo.

Per Ayla è una grande emozione, poiché Mamut è proprio "l'uomo con il braccio rotto" di cui Iza le parlava spesso, e grazie al quale lei era stata accolta perché solo conoscendolo, Brun aveva capito che anche gli Altri erano esseri umani.

Inoltre, Mamut le chiede di una donna, alla quale si era affezionato e che aveva quasi pensato di prendere come compagna, una donna senza figli...anche di lei Ayla ha notizie, sebbene non l'abbia conosciuta perché morta nel terremoto che aveva ucciso anche i suoi genitori...la donna, senza un compagno e senza figli, era rimasta nel Clan, ed aveva sempre avuto qualcuno che si occupasse di lei, pur avendo la posizione gerarchica più bassa di tutte...Iza aveva deciso di insegnare alla figlia adottiva l'arte medica proprio perché non finisse come lei, senza un focolare e senza un compagno, sempre sulle spalle di tutti e senza prestigio.

Mamut è felice di sapere che quella donna, che poi non aveva portato con sé perché sarebbe stata infelice in mezzo al suo popolo, non è morta sola...l'anziano Mamutoi e la giovane donna scoprono quindi un passato in comune che li lega.

A seguito dell'intervento risolutivo su Rideg, Nezzie propone a Talut di adottare Ayla, per fare di lei una Mamutoi...l'uomo accetta, proponendo alla ragazza di entrare a far parte della loro tribù.

Ayla, dopo un iniziale diverbio con Frebec, un uomo del campo che la guarda con diffidenza e sospetto, accetta e viene a sua volta accettata, e la sua decisione è avallata da Giondalar, sebbene il giovane sia in preda a sentimenti contrastanti.

Da una parte è contento che Ayla abbia un popolo da chiamare come proprio, ma teme che se viene adottata poi voglia rimanere per sempre con i Mamutoi, mentre lui vorrebbe tornare agli Zelandoni...dall'altra, spera che avendo un popolo da rivendicare, una volta tra la sua gente Ayla eviti di parlare del Clan, passato verso il quale Giondalar prova ancora vergogna e repulsione, pur amando la compagna.

Alla vigilia dell'adozione, Ayla si reca nella sua valle con Giondalar, malgrado le proteste della capotribù Tulie...infatti, sebbene abbia promesso ad ogni focolare del Campo del Leone una "Pietra del Fuoco", le è stato detto che diventando Mamutoi deve dar prova del proprio prestigio, per poter avere un giorno un elevato "Prezzo della Sposa"...durante l'adozione dovrà quindi esserci uno scambio di doni, per il quale Tulie, Talut e Nezzie si mostrano disponibili a darle degli oggetti da scambiare.

Ayla rifiuta decisamente, poiché la sua vecchia grotta trabocca di oggetti fabbricati negli anni trascorsi in solitudine, e perché in fondo la giovane donna vuole rivedere la valle un'ultima volta, ben sapendo che poi non vi tornerà più.

I due ragazzi approfittano dell'insperata vacanza per rinsaldare il loro legame, e nel corso dei giorni in cui Ayla decide cosa portare con sé e cosa lasciare per sempre, Giondalar le racconta qualcosa in più del proprio passato.

Rivela così ad Ayla un segreto che lo angoscia da anni, e che pensa che gli abbia impedito da sempre di provare il piacere supremo, e di innamorarsi di una donna...l'uomo infatti ha imparato a dare piacere alle donne da Zolena, la Donna-Donai che lo aveva iniziato ritualmente ai piaceri del sesso...frustrato per non essere riuscito ad avere la donna di cui si era innamorato perdutamente - sebbene la sapesse votata allo sciamanesimo ed al suo popolo - lui aveva lasciato la sua gente, dopo aver picchiato l'uomo che aveva reso pubblica la loro relazione "proibita" quando era proseguita, spezzandogli i denti, e chiedendo asilo alla tribù fondata dall'uomo del suo Focolare dopo la separazione da sua madre, i Lanzadoni.

Sua madre infatti, messa in difficoltà dalla famiglia del ragazzo picchiato, era stata costretta a pagare un risarcimento e ad allontanarlo, mandandolo a vivere con il padre per soffocare lo scandalo.

Qui aveva imparato l'arte di lavorare la selce, ma si era accorto di non provare più "l'Incanto" con le donne, se non con il "Primo Rito", per il quale veniva scelto spesso, anche da altre tribù - ne celebra uno anche con il popolo degli Adumai, nella prima parte del viaggio con il fratello - per la sua bellezza e prestanza.

Convinto di aver compiuto sacrilegio per aver sfruttato per i propri fini e la propria gratificazione il Dono del Piacere, si era quindi persuaso che la Madre volesse punirlo, negandogli la possibilità di trovare una donna da amare e con la quale provare l'Incanto, anche perché spesso si accorgeva che le ragazze con le quali celebrava i Primi Riti si innamoravano di lui, per il Piacere che lui riusciva a far provare loro.

Ayla però lo conforta, spiegandogli che una ragazza presa con la forza soffre molto, in quanto l'abuso e la paura sono traumi profondi da superare, e che lui, trattando quelle ragazze con dolcezza e tenerezza, ha dato loro invece dei bei ricordi da portare con sé per tutta la vita, indipendentemente da un'eventuale infatuazione successiva.

Giondalar riesce quindi finalmente a perdonare sé stesso, ma sebbene si renda conto una volta di più di amare davvero Ayla, non riesce ancora ad accettare del tutto il passato della sua compagna.

Prima di tornare tra i Mamutoi, Ayla dona a Giondalar un amuleto del Clan, sostenendo che il Leone delle Caverne sia anche il suo Totem, perché lo ha segnato attraverso Piccolo...sulla via del ritorno, i due giovani visitano il sepolcro di Tonolan, e qui Ayla consiglia a Giondalar di portare con sé, nell'amuleto, una pietra della sua tomba.

Giondalar, sebbene scettico nei confronti dei rituali del Clan, accetta con gioia, pensando che tramite quella pietra Zelandonai potrà rintracciare il luogo e condurre lo Spirito di suo fratello nel mondo degli Spiriti, al quale forse ancora non è approdato a causa della morte drammatica ed improvvisa.

Come per confermare la tesi di Ayla ed il pensiero di Giondalar, poco prima di lasciare la tomba di Tonolan un sasso rotola giù dalla scarpata poco distante, atterrando ai piedi di Giondalar...il giovane, sorpreso e commosso, raccoglie il piccolo opale per portarlo alla sua gente.

Rientrati tra i Mamutoi, è il momento della Cerimonia d'Adozione, nella quale Ayla diventa parte del popolo di Cacciatori di Mammut...sebbene inizialmente dovesse essere adottata dal Focolare del Leone però, all'improvviso è l'anziano Mamut che dichiara la sua volontà di adottarla, sostenendo che la ragazza appartenga al Focolare del Mammut - il cuore spirituale dei Mamutoi, in cui solo i "chiamati" vengono inseriti, ma mai tramite adozione - per diritto di nascita, in quanto prediletta dalla Madre Terra.

La cosa viene accettata, malgrado non sia usanza, ed Ayla diventa Mamutoi, Figlia del Focolare del Mammut...durante lo scambio rituale dei doni, la giovane donna dimostra di avere ottime doti e molte altre capacità, ed i suoi doni sono apprezzati, graditi e bene accetti, accrescendone così il prestigio ed il valore.

Terminata la cerimonia ed i festeggiamenti però, Ranec si fa avanti e la seduce...Ayla, in parte per via dei riflessi rallentati dall'assunzione di alcune bevande alcoliche a cui non è abituata ed in parte perché in lei sopravvive ancora il vecchio dovere del Clan per il quale la donna è tenuta ad obbedire all'uomo e soddisfare i suoi desideri, scambia le parole di Ranec come un ordine ed accetta di passare la notte con lui, ferendo così profondamente Giondalar.

Il mattino dopo, Ayla non comprende l'atteggiamento di Giondalar, che non le spiega il perché della propria rabbia...Ayla è infatti ancora convinta di aver agito bene, di non potersi sottrarre ad un ordine oppure ad un segnale diretto - siccome Giondalar le aveva detto che il bacio era il "suo segnale", Ayla pensa che il bacio di Ranec sia stato un ordine, rinforzato dalla sua richiesta esplicita di passare la notte con lui - e non comprende la sua gelosia.

Parimenti, il giovane Zelandoni ritiene che Ayla abbia fatto una scelta - non rendendosi conto che il concetto di "scelta" per la ragazza sia ancora molto problematico da comprendere, cresciuta in un mondo dove le donne erano assoggettate all'obbedienza più assoluta - e non dà voce al proprio scontento, convinto che lei sappia perfettamente ciò che fa.

In realtà, intimamente Giondalar teme di portarla con sé dalla sua gente, e se lei scegliesse un altro, sa che gli darebbe la scusa per separarsi da lei, senza però abbandonarla da sola come sarebbe accaduto se si fossero separati nella valle dei cavalli.

Passano i giorni, e l'atmosfera tra i due giovani si fa sempre più tesa, con grande soddisfazione di Ranec che, avendo sviluppato per la ragazza una fortissima infatuazione, vorrebbe convincerla a diventare la sua compagna.

Frattanto, Ayla comprende il proprio sbaglio, poiché Mamut le spiega che a differenza del Clan, le donne degli Altri hanno il diritto di dividere il Piacere con chi desiderano, di rifiutarsi quando lo considerano necessario, e che nessuno può darle ordini in quel senso...Ayla, sebbene non sia pentita di aver diviso le pellicce con Ranec, è dispiaciuta e vorrebbe spiegarsi con Giondalar, ma lui la tiene a distanza, e lei inizia a convincersi che lui non la ami più.

I rapporti si fanno ancora più complessi dopo alcune occasioni in cui Ayla, assieme a Degie - la figlia della capotribù con la quale ha fatto amicizia, in quanto sua coetanea - sta fuori per alcune battute di caccia, rientrando molto tardi...scambiando la preoccupazione di Giondalar per prepotenza, la giovane donna risponde con rabbia alle sue domande, e l'uomo decide quindi di abbandonare il Focolare del Mammut, che fino a quel momento li aveva ospitati entrambi, per alloggiare in quello del Leone, appartenente a Talut, dove potrà evitare di stare troppo in contatto con lei...per Ayla, è una nuova prova che l'uomo probabilmente non la ama più.

Nel frattempo, Ayla adotta, come era accaduto con Piccolo, un cucciolo di lupo al quale uccide la madre, una lupa solitaria che le aveva rubato delle prede da alcune trappole per cercare di sfamare il solo cucciolo sopravvissuto della cucciolata...accortasi che la bestia ancora allattava, la ragazza aveva cercato la tana e qui aveva trovato il piccolo, che aveva deciso di prendere con sé per non condannarlo a morire.

Lupo - questo il nome - entra quindi a far parte del Campo del Leone, gettando con Ayla le basi inconsapevoli di quello che sarebbe diventato un binomio inscindibile per le ere successive, fino ai giorni nostri.

Abbandonata da Giondalar, Ayla riversa il suo affetto su Lupo, e si sfoga con Mamut, che ormai la considera una figlia...malgrado la ragazza sia evidentemente molto scossa ed affranta per i problemi con Giondalar, Ranec continua ad assillarla con le proprie offerte, arrivando una sera a convincerla a dividere nuovamente il letto con lui, chiedendole poi per l'ennesima volta di diventare la sua compagna.

A nulla valgono gli avvertimenti di Mamut...il ragazzo ormai si è fissato con l'idea ossessiva di volerla come compagna, ma Mamut lo avvisa che lui non può pensare di decidere...Ayla è una prescelta della Madre Terra, quindi il suo destino segue un corso preciso, sebbene ancora ignoto, e lui non può pensare di opporvisi per soddisfare i propri desideri.

Passano altri mesi, e Giondalar più di una volta pensa di partire per evitare di vedere Ayla e Ranec sempre più vicini...la giovane donna infatti trova consolazione nelle attenzioni dello scultore, e gli è sinceramente affezionata...Giondalar arriva addirittura a pensare - pur sapendo benissimo di essere stato lui, inizialmente, ad impedirle di riavvicinarsi e poi ad evitarla - che i due non aspettassero altro che lui si togliesse di mezzo.

Ovviamente, se la cosa poteva essere assolutamente sensata per Ranec, non lo è affatto per Ayla, che segretamente ancora soffre...convinta ormai però della fine del sentimento del biondo Zelandoni per lei, accetta la proposta di Ranec, pensando che se restasse con i Mamutoi, che sono riusciti ad accettare Rideg, potrebbe un giorno andare a prendere suo figlio Durc e portarlo a vivere con loro.

Si avvicina il Raduno d'Estate, un grande raduno che i Mamutoi, con la bella stagione, fanno ogni anno per commerciare e ritrovare gli amici degli altri Campi.

Il Raduno è anche l'occasione per le feste dei Primi Riti, dei Riti dei Matrimoni - in cui Ayla e Ranec si legheranno - e delle Cerimonie, e Mamut chiede ad Ayla di poter utilizzare assieme al lei la Radice Sacra del Clan, per sperimentarne gli effetti, che lo hanno assai incuriosito da quando Ayla gli ha raccontato l'esperienza telepatica avuta con Creb al Raduno dei Clan.

Giondalar, nuovamente deciso a partire, viene fermato da Mamut...lo sciamano gli rivela infatti che durante la cerimonia con la radice Ayla potrebbe essere in pericolo, e che potrebbe rivelarsi necessaria la sua presenza.

Il ragazzo, pur se a malincuore all'idea di vedere Ayla e l'ormai odiato rivale sempre più prossimi all'unione definitiva, accetta di restare, anche perché è consapevole di dover chiedere abiti ed attrezzature per il viaggio ai Mamutoi, dato che a differenza di Ayla, che ha portato con sé molte cose dalla sua vita nella valle, non ha nulla di proprio con cui poter partire, e Talut desidera che il giovane rimanga per la prima caccia al Mammut della stagione.

Poco prima della partenza, entra in travaglio Fralie, la moglie di Frebec, colui che aveva osteggiato Ayla in quanto disgustato dal suo passato con il Clan e dalla sua affinità con gli animali, che lui trova innaturale.

Frebec non è una cattiva persona, ma è un uomo dalle scarse qualità, con poco prestigio personale, che è riuscito ad innalzare sposando Fralie, una donna con un elevato prestigio che, per varie vicissitudini, aveva bisogno di trovare un nuovo compagno che accettasse anche la sua anziana madre, Crozie, una ex capotribù dal carattere lamentoso e prepotente.

L'uomo, che cerca in ogni modo di mettersi in luce, è costretto a mettere da parte l'animosità per chiedere aiuto per la compagna, poiché il parto è prematuro...Ayla si occupa della donna e, tra la gioia generale, la bimba, sebbene molto piccola, sopravvive al parto.

Prima di andare al Raduno, durante i festeggiamenti per la primavera, quando Ayla e Ranec si scambiano la promessa di matrimonio, Ayla e Mamut assumono la Radice del Clan...per la seconda volta, Ayla si trova proiettata nel futuro, osservando un mondo tecnologico e pieno di luci accecanti...lei e Mamut rischiano di perdersi, ma Giondalar, messo in allarme da Lupo ed Hinni, che sentono la padrona in pericolo, interviene, supplicando la Madre di non prendersi Ayla, e chiamando disperatamente il nome della donna che ama.

Ayla, sentendo la voce dell'uomo che non ha mai smesso di amare, torna in sé...tuttavia, al suo risveglio Giondalar si allontana ancora, consapevole del fatto che ora sia promessa ad un altro uomo.

Il Campo del Leone parte per il Raduno d'Estate, qui Ayla, per le sue doti, viene notata ed apprezzata sin dai primi giorni, ed il suo Prezzo della Sposa, sebbene sia promessa ad un uomo del suo Campo, quindi il Campo stesso dovrà contribuire alle sue nozze con Ranec per la parte dello sposo, sale subito in modo sbalorditivo...Tulie, abile nel commercio e nel trattare economicamente, vede in Ayla un notevole aumento di prestigio per il Campo del Leone, soprattutto quando alcuni Campi privi di figlie femmine - nei Mamutoi, i capitribù devono essere fratello e sorella - si propongono di adottarla simbolicamente, ed un capotribù stesso, Vincavec, dai poteri sciamanici basati in particolare sull'ipnosi, le chiede di diventare suo compagno, a costo di dividerla con Ranec.

La ragazza è sconcertata da tanta attenzione, e Vincavec - approfittando del fatto che il Campo del Leone ha aiutato il suo Campo, il Campo del Mammut, a costruire la loro nuova dimora - cerca addirittura di corrompere Tulie, donandole due enormi pezzi d'ambra, un materiale di grande valore usato per fabbricare gioielli, sperando che lei metta una buona parola con la ragazza.

Tuttavia, l'alto prestigio di Ayla viene temporaneamente compromesso da un incidente.

Durante una passeggiata con Rideg, il ragazzino viene deriso per le sue origini miste, come purtroppo accade spesso al Raduno da quando il piccolo è stato adottato...Ayla si ribella, urlando con orgoglio di avere un figlio come lui, cosa fino a quel momento nota a pochi nel Campo stesso, perché la ragazza aveva preferito tenerlo per sé.

Tutto il Campo, incluso Frebec, si schiera con la giovane donna e difende il ragazzino, poiché da quando hanno scoperto che Rideg sa parlare e capire, seppure a modo suo, tutti lo hanno finalmente accettato...il Raduno però entra in subbuglio, e per alcuni giorni pare che il Campo del Leone possa essere messo al bando, per aver portato con loro una donna che ha dato alla luce un "abominio", secondo l'idea dominante.

Il destino tuttavia mischia di nuovo le carte...un pomeriggio, si avvertono le urla di una donna che, disperata, chiede aiuto perché la figlia è stata aggredita da un Leone delle Caverne...Ayla, che già da giorni sentiva parlare di un leone dalla criniera rossiccia che si aggirava nei paraggi, intuisce cosa può essere successo e, montata velocemente su Hinni, mette al sicuro Vento e Lupo, e corre a salvare la ragazza.

Giunta sul posto, i fatti le danno ragione...il leone è solamente Piccolo, che avendo rintracciato la sua usta e quella di Hinni, ha raggiunto il Raduno con l'intento di salutarla, ed ha scambiato la ragazza - alta, magra e con lunghi capelli biondi - per lei...infatti, si è semplicemente limitato a saltarle addosso ed a leccarle la faccia.

Ayla si precipita incontro all'amato animane, che non vede da tempo, e Piccolo, riconoscendola, le corre incontro, salutandola come suo solito...Ayla lo abbraccia, piangendo di gioia...lui ricambia avvolgendola nelle zampe enormi e leccandole il viso, facendola ridere...quando lui, come d'abitudine, si gira sulla schiena per la sua dose di coccole, Ayla consente alla ragazza di allontanarsi, in modo che il leone non sia indotto ad attaccarla, vedendola magari scappare.

La ragazza viene riportata alla famiglia, Ayla si prende ancora qualche minuto per coccolare Piccolo, poi gli dice di andare...prima però, lo cavalca ancora una volta, consapevole che sarà l'ultima.

Dopo la corsa in groppa al leone, a cui tutti gli astanti assistono sconvolti, Ayla gli dice di andare via, ed il leone si allontana...poco dopo, un ruggito scuote la terra, il saluto di Piccolo alla donna che lo ha allevato ed amato.

Ovviamente, l'avvenimento è per tutti una manifestazione di potere enorme, ed Ayla viene di nuovo considerata di altissimo prestigio...il suo Prezzo della Sposa sale ulteriormente, anche perché adesso il fatto che abbia avuto un figlio, seppure di Spiriti Misti, viene visto come positivo perché dimostra che è una donna in grado di procreare...Vincavec rinnova l'offerta, cercando pure di circuirla quando partecipano insieme alla Cerimonia Propiziatoria per la caccia al Mammut, ma fallisce poiché Ayla riesce a resistere ai suoi poteri.

Ayla è confusa, Giondalar - sebbene l'abbia aiutata ad addestrare Vento - sempre più distante, Ranec sempre più ossessivo perché stanno per sposarsi, e la giovane non sa spiegare perché non si senta felice come le altre ragazze che stanno per unirsi ai loro compagni, come Degie, a sua volta pronta ad unirsi al suo promesso sposo Branag ed in procinto di fondare un nuovo Campo con il fratello Tarneg, al quale è legatissima.

Sono molti infatti a notare che Ayla non è felice come dovrebbe essere, e che non guarda nemmeno i doni che riceve per la sua unione...nel frattempo, Giondalar si è procurato quanto gli occorre - abiti ed attrezzature - tramite Tulie, che doveva pagargli una scommessa fatta tempo addietro, e che è stata ben felice di sdebitarsi senza troppo impegno.

Un nuovo dispiacere colpisce la ragazza...un attacco di cuore infatti si porta via Rideg, che Ayla ormai vedeva come il surrogato del proprio figlio, l'amico che Durc avrebbe avuto se fosse andato a vivere con lei ed i Mamutoi.

Prima di morire, il ragazzino le dice di invidiare Durc, che ha un posto nel Clan che nessuno può togliergli, mentre lui non si è mai sentito davvero accettato dai Mamutoi che pure lo hanno cresciuto...in ultimo, le chiede di poter essere sepolto con una cerimonia del Clan.

Ayla accetta, straziata, e mentre seppellisce Rideg, accompagnata nel dolore da Nezzie e Talut che gli hanno fatto da genitori, seppellisce in fondo anche il ricordo di Durc, perché comprende che non potrebbe mai portarlo via dalla sua dimensione, il Clan, nel quale lei per lui è il ricordo di una madre che è morta per tutti, per portarlo in una realtà dove non sarebbe mai felice.

Poco dopo, sapendo imminente la cerimonia del matrimonio, Giondalar parte, salutando solo poche persone e cercando di mettere più strada che può tra lui e la donna che ama, e che ora sa di aver perduto per sempre, sebbene Mamut abbia provato a fargli capire che "non si decide da soli, se si è coinvolto qualcun altro".

Quando scopre la partenza di Giondalar, Ayla è sconvolta, e si confida con Nezzie...la donna prova a proteggere Ranec, che ha cresciuto assieme ai suoi figli maggiori, ma comprende che il sentimento tra Giondalar ed Ayla non ha mai cessato di esistere, sebbene sepolto sotto mesi di incomprensioni.

Non ha nemmeno la forza di arrabbiarsi per Ranec...è consapevole infatti che sia stato lui ad intestardirsi, e che Ayla, sola e vulnerabile, ha ceduto alle sue richieste insistenti ed ha provato ad amarlo, ma senza riuscire ad andare oltre l'affetto e l'attrazione...ma è Giondalar che ama.

Nezzie esorta quindi Ayla a seguire Giondalar per rivelargli i suoi sentimenti, e la giovane donna sprona Lupo, che è affezionato a Giondalar quasi quanto a lei, a cercarlo per raggiungerlo.

Giondalar, muovendosi a piedi, ovviamente è più lento e sebbene vada di buon passo, non ha fatto molta strada...mentre cammina, si sta chiedendo se davvero ha dato ad Ayla la possibilità di scegliere, o se piuttosto non sia stato lui, per il senso di disagio che gli davano le sue origini, ad allontanarla gradualmente, spianando così la strada ad un rivale al quale, ad un certo punto, ha lasciato campo libero in tutto e per tutto.

Proprio in quel momento, Ayla arriva a cavallo, chiedendo di essere ascoltata e dichiarandogli il suo amore...Giondalar, incredulo, comprende di essere stato lui, in molti casi, a mettere distanza tra di loro, a non volerla ascoltare...pentito, le confessa che in molti casi le sue origini lo hanno messo in imbarazzo, perché pur amandola si chiedeva come avrebbero reagito i suoi famigliari, conoscendola...riconosce però che il periodo con i Mamutoi, la conoscenza con Mamut, con Rideg, con Nezzie e con tutti gli altri lo hanno cambiato profondamente, e che ora è fiero di lei, e che non importa come verrà accolta...a costo di tornare un giorno tra i Mamutoi - Tarneg gli ha offerto più volte di andare a vivere nel nuovo Campo che fonderà con la sorella Degie - vuole stare con lei, ovunque lei sia.

Infine, le chiede formalmente di andare con lui, con il suo popolo, e di diventare la sua compagna...Ayla accetta, felice, e gli spiega che il periodo con i Mamutoi è stato un periodo importante per entrambi...avendo entrambi il Leone delle Caverne come Totem, sono stati sottoposti ad una prova dura e difficile, ma entrambi ne sono usciti migliori...lei ha imparato a non temere quella che ormai sa essere la sua gente, e Giondalar ha fatto pace con il passato di entrambi, desiderando ora insegnare ad altri quello che ha iniziato ad accettare ed a comprendere.

I due giovani sono quindi di nuovo sereni, insieme...ma il ritorno al Raduno non è facile, poiché Ayla deve rompere la promessa fatta a Ranec...l'uomo reagisce con rabbia e disperazione, provando a convincerla come era riuscito a fare altre volte...ma capisce che Ayla, ora forte e sicura dell'amore dell'uomo a cui lui si era convinto di averla sottratta, è irremovibile, e si rassegna.

Giondalar ed Ayla quindi, tra i saluti commossi di tutto il Campo del Leone, e seguiti dalle raccomandazioni di Mamut, riprendono il loro viaggio, diretti ora verso le terre degli Zelandoni.


Protagonisti



I Mamutoi


I Mamutoi sono una delle poche tribù degli "Altri" approfondite nella saga sotto tutti i punti di vista, in virtù del fatto che una parte considerevole della trama si svolge a contatto con la loro cultura, della quale la protagonista entrerà a far parte attraverso l'adozione di Mamut, sciamano del Campo del Leone, come figlia del Focolare del Mammut.

Il loro nome significa, letteralmente, Cacciatori di Mammut.


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[es] Los cazadores de mamuts

Los cazadores de mamuts es la tercera novela de la saga Los hijos de la tierra, de Jean M. Auel.
- [it] Gli eletti di Mut



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