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I gatti di Ulthar (The Cats of Ulthar) è un racconto fantastico dell'orrore dello scrittore statunitense Howard Phillips Lovecraft datato 1920. La storia narra di come una legge che vieta l'uccisione dei gatti sia stata proclamata nella città di Ulthar, abitata fino ad allora da una vecchia coppia che si divertiva a catturare per poi uccidere i gatti randagi.

I gatti di Ulthar
Titolo originaleThe Cats of Ulthar
AutoreHoward Phillips Lovecraft
1ª ed. originale1920
Genereracconto
Sottogenerefantastico, orrore
Lingua originaleinglese

I felini di Ulthar sono citati anche nel romanzo La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath.


Trama


Un narratore senza nome, mentre sta fissando il proprio gatto domestico, comincia a ricordare di una legge di Ulthar che vieta l'uccisione dei gatti e racconta così la storia di come questa legge sia stata per la prima volta promulgata. Un vecchio agricoltore della città e sua moglie si divertivano a catturare e ammazzare tutti i gatti che si avventuravano nella loro proprietà.

Gli abitanti, troppo impauriti dalla coppia per ribellarsi, cercavano di concentrare tutti i propri sforzi nel tentativo di tenere i propri felini il più lontano possibile dalla casa dei due. Una notte però una carovana di zingari provenienti da una terra lontana passa attraverso il paese; essi portano con sé un bambino di nome Menes il quale, perduta l'intera famiglia in una pestilenza, aveva per compagnia soltanto un gattino nero.

Dopo tre giorni, in cui non era stato più in grado di ritrovare il proprio gattino, il bambino viene ad ascoltare le storie riguardanti il vecchio agricoltore e la moglie, e decide così di agire. Menes trascorre del tempo in meditazione, fino a quando con la sola forza della preghiera - formulata in una lingua sconosciuta - riesce a scatenare una tempesta mistica che colpisce le forme e i movimenti delle nuvole in cielo e a far apparire uno strano idolo.

La carovana si appresta ad andarsene proprio quella notte, poco prima della richiesta di tutti i cittadini a cui erano scomparsi i gatti di mettere al bando la coppia di criminali; il figlio del locandiere però testimonia che tutti i felini circondano la proprietà dei due anziani. La mattina seguente i gatti sono ritornati vivi e vegeti ai rispettivi proprietari, oltre che ben pasciuti, mentre l'agricoltore e la moglie sono letteralmente svaniti nel nulla.

Quando i cittadini si risolvono a esplorare la casa oramai silenziosa, non vi trovano altro che due scheletri completamente ripuliti dalla carne. Gli amministratori locali, dopo aver esaminato le prove e le storie degli abitanti, decidono di promulgare una legge che vieta l'uccisione di gatti in tutto il territorio comunale.


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- [it] I gatti di Ulthar

[ru] Кошки Ултара

«Кошки Ултара» (англ. The Cats of Ulthar), в других переводах «Кошки Ультхара», «Ультарские кошки», «Кошки города Ультар» — рассказ американского писателя Говарда Лавкрафта, написанный 15 июня 1920 года и впервые опубликованный в ноябрьском номере журнала «Tryout» того же года, а позже был напечатан в журнале «Weird Tales» в феврале 1926 и 1933 годов, после чего был приватно перепечатан в 42 экземплярах в декабре 1935 года[2]. Рассказ относится к «Циклу Снов»[1] и входит в собрание «Дагон и другие жуткие рассказы» (1986). Источником идеи для Лавкрафта послужила его любовь к кошкам, о которой можно судить по его очерку «Кошки и собаки» (1926).



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