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I versi satanici (nell'originale inglese, The Satanic Verses) è un romanzo scritto da Salman Rushdie.

Disambiguazione – Se stai cercando Versetti satanici del corano di Maometto, vedi Versetti satanici.
I versi satanici
Titolo originaleThe Satanic Verses
AutoreSalman Rushdie
1ª ed. originale1988
GenereRomanzo
SottogenereRealismo magico
Lingua originaleinglese

Pubblicato per la prima volta nel 1988, il romanzo è ispirato alla vita del profeta islamico Maometto. Come nei suoi libri precedenti, Rushdie ha utilizzato il realismo magico e ha fatto riferimento a eventi contemporanei per creare i suoi personaggi.

Il titolo si richiama ai versetti satanici, un gruppo di versi del Corano che menziona le tre divinità pagane della Mecca (Allāt, Al-Uzza e Manāt), basandosi sui resoconti storici di al-Waqidi e al-Tabari.[1]


Trama


Il romanzo è diviso in nove capitoli, in cui si alterna il racconto delle vicende di due musulmani indiani miracolosamente scampati a un disastro aereo, Gibreel Farishta e Saladin Chamcha (nei capitoli 1, 3, 5, 7, 9) e la rivisitazione romanzesca di alcuni aspetti della cultura islamica, contenuti appunto nei versi che danno il titolo al romanzo (nei capitoli pari).

Simboli del Bene e del Male, i due protagonisti si affronteranno in una lotta senza esclusione di colpi destinata a protrarsi in eterno, fino alla improvvisa apparizione divina del profeta Mahound.


La fatwā contro Rushdie


Il libro contiene una rivisitazione romanzata in chiave onirica dell'episodio dell'ispirazione di Maometto, che valse all'autore una fatwā di Khomeyni, che ne decretò la condanna a morte per bestemmia. Dal 14 febbraio 1989, le continue minacce di morte contro Rushdie costrinsero il Governo Britannico ad assegnargli una protezione della polizia e lo scrittore a spostamenti continui e a vivere in posti nascosti.

Anche chi ebbe a che fare con quest'opera di Rushdie ne subì conseguenze. Il 3 luglio 1991 venne pugnalato nella sua abitazione milanese Ettore Capriolo, traduttore del libro in italiano, ma non morì[2]. Una sorte peggiore toccò al traduttore giapponese, Hitoshi Igarashi, che venne ucciso a Tokyo il 12 luglio dello stesso anno, mentre l'editore norvegese William Nygaard fu ferito a colpi d'arma da fuoco nell'ottobre del 1993.[3]

33 anni dopo la fatwa, lo stesso autore ha subito un attacco il 12 agosto 2022: poco dopo esser salito sul palco del Chautauqua Institution, a sud-ovest nello stato di New York, per tenere una conferenza, Rushdie viene ripetutamente accoltellato - al collo, ad un occhio, al braccio, all'addome, ferito al fegato - da un giovane ammiratore dell'Iran dei Pasdaran e dei loro alleati Hezbollah.[4] Alcuni siti iraniani e pro-Hezbollah hanno plaudito l'attentato.[5] Rushdie ha subìto un'operazione per le gravi ferite riportate. Ha perso l'uso di un occhio e di una mano.[6]


Edizioni



Libri



Note


  1. John D. Erickson, Islam and Postcolonial Narrative, Cambridge, UK, Cambridge University Press, 1998.
  2. Tradusse 'VERSETTI SATANICI' un iraniano lo accoltella, La Repubblica, 4 luglio 1991
  3. Oslo, ferito un editore Ha pubblicato Rushdie, Corriere della Sera, 12 ottobre 1993
  4. Salman Rushdie accoltellato: è attaccato a un respiratore e rischia di perdere un occhio. L'attentatore è Hadi Matar, 24 anni, su la Repubblica, 12 agosto 2022. URL consultato il 13 agosto 2022.
  5. https://www.repubblica.it/esteri/2022/08/13/news/salman_rushdie_hadi_matar_new_jersey_iran-361494935/
  6. https://www.ilpost.it/2022/10/24/salman-rushdie-vista-uso-mano-accoltellamento/

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[es] Los versos satánicos

Los versos satánicos (título original en inglés: The Satanic Verses) es la cuarta novela del escritor indio nacionalizado británico Salman Rushdie, publicada por primera vez en 1988, inspirada en parte en la vida del profeta islámico Mahoma. Como en sus libros previos, Rushdie usa el realismo mágico y se apoyó en eventos y personas contemporáneas para crear a sus personajes. El título hace referencia a los versos satánicos, un grupo de versículos del Corán que se refieren a tres diosas preislámicas de La Meca: Allāt, Uzza, y Manāt. Los versos satánicos son palabras de supuesta «inspiración satánica» que supuestamente el profeta islámico Mahoma confundió con una revelación divina, según es descrito en la biografía de Mahoma escrita por Ibn Ishaq. La parte de la historia que trata de los «versos satánicos» se basó en relatos de los historiadores Al-Waqidi y Al-Tabari.[1]
- [it] I versi satanici

[ru] Сатанинские стихи

«Сатани́нские стихи́» (англ. The Satanic Verses) — четвёртый роман британского писателя индийского происхождения Салмана Рушди, изданный в 1988 году в издательстве Penguin Books, за что иранский аятолла Хомейни издал фетву, в которой приговорил к смерти автора и всех причастных к публикации[2].



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