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Il petrolio e la gloria (sottotitolo: La corsa al dominio e alle ricchezze della regione del Mar Caspio) è un reportage storico dello scrittore, giornalista e blogger statunitense Steve LeVine. Pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti il 23 ottobre 2007 dalla Random House. Primo libro dell'autore nato come un'idea nel 1993, anno in cui ancora non sapeva che avrebbe trascorso un soggiorno di undici anni come corrispondente nel Caucaso e nell'Asia centrale. Questo libro è in gran parte il risultato di centinaia di interviste condotte dal 1992 al 2007. La maggior parte della storia raccontata dal capitolo 1 al capitolo 4 deriva da fonti primarie pubblicate, inclusi libri e articoli di giornale. Gli episodi descritti nel seguito del libro derivano quasi tutti da interviste ai partecipanti o testimoni in prima persona degli eventi descritti. I capitoli dal 14 al 16, sul Caspian Pipeline Consortium e il commerciante di petrolio John Deuss, sono unici nel fatto di basarsi su un certo numero di fonti non identificate. Molte delle persone coinvolte nell'accordo CPC, abituate a stare dietro le quinte, hanno insistito per l'anonimato.

Il petrolio e la gloria
Titolo originaleThe Oil and the Glory
AutoreSteve LeVine
1ª ed. originale2007
1ª ed. italiana2009
GenereSaggio
Lingua originaleinglese
AmbientazioneCaucaso
ProtagonistiJames Giffen
AntagonistiJohn Deuss
Altri personaggiZeynalabdin Tagiyev, Leyla Teagiyeva, Sophia Abdullayeva, Ludvig Nobel, Robert Nobel, Jack Grynberg, Viktor Kozeny, John Browne, Ken Derr, Dick Matzke, Tom Hamilton, Nursultan Nazarbayev, Heydar Aliyev, Saparmurat Niyazov, Viktor Chernomyrdin, Yuri Shafranik, Samuel Berger, Strobe Talbott, Leon Fuerth, Rosemarie Forsythe, Sheila Heslin, Bill White.

«Raccontare la storia moderna sta diventando più difficile. Personaggi importanti dedicano sempre meno tempo a scrivere lettere, una tradizionale fonte di informazione per i ricercatori. E a causa di considerazioni legali, spesso non registrano i loro pensieri a lungo in e-mail, o cancellano queste e-mail appena possibile. Inoltre, per una varietà di motivi, le persone coinvolte in questi eventi sembrano indecisi nel descrivere le loro esperienze a uno scrittore. Date queste circostanze, sono estremamente grato alle persone – e sono molte – che hanno realizzato di esser parte di un'era storica e mi hanno accordato discussioni spesso lunghe e ripetute.»

(Steve LeVine, Il petrolio e la gloria, 2007)

Contenuti


Le politiche del petrolio e degli oleodotti – decisivi per esportare il petrolio - sono la versione moderna della competizione del diciannovesimo secolo tra Gran Bretagna e Russia per la supremazia nel Caucaso e in Asia Centrale[1]. Nel ventunesimo secolo, la partita per la ricchezza e il potere nelle terre del Mar Caspio viene giocata, tra Stati Uniti, Russia e Gran Bretagna. Una lotta epica che consente agli Stati Uniti di mettere a segno il solo importante trionfo in politica estera dell'ultimo decennio con la realizzazione di Early Oil, il più lungo oleodotto al mondo. La zona del Mar Caspio è tanto ricca di risorse petrolifere quanto isolata. Il racconto di LeVine parte dalle osservazioni di Marco Polo per poi descrivere come, nella Russia presovietica dell'Ottocento, i fratelli Nobel inaugurino in Azerbaigian la modernizzazione dell'industria globale del petrolio: a Baku, la prima capitale del petrolio al mondo, che nel 1901 fornisce il 51 per cento del petrolio globale. È l'epoca dei primi baroni del petrolio e della prima corsa al petrolio nell'area, iniziata nel 1872 con la messa all'asta da parte dello zar delle proprietà petrolifere. Con la Rivoluzione bolscevica del 1917, Baku conosce il declino, sino a una ripresa innescata nel 1921 con l'arrivo di investimenti stranieri, previsti dalla Nuova Politica Economica di Lenin. Dal 1969 arriva la distensione tra le superpotenze; nel 1987, Michail Gorbačëv legalizza le joint ventures. Dopo il collasso dell'Urss nel 1991, con l'indipendenza delle Repubbliche ex sovietiche, ha inizio la seconda corsa al petrolio: la lotta tra Washington e Mosca su un tesoro da 30 miliardi di barili delle riserve del Caspio. Dietro le quinte del “Grande gioco”, si muovono finanzieri di primo piano, petrolieri, capi di Stato degli ex Paesi satellite dell'Urss, intermediari, spregiudicati affaristi, la CIA, il KGB. Mentre le compagnie multinazionali si contendono la conquista dei più grandi giacimenti al mondo dopo Arabia Saudita e Alaska, gli Stati Uniti cercano di ottenere influenza nella regione, e Mosca di recuperarla. A oggi Kashagan, in Kazakistan, è la principale scoperta in campo petrolifero degli ultimi trent'anni (avvenuta nel 2000), e il secondo giacimento al mondo per riserve accertate. Il suo sfruttamento, in mano a un consorzio internazionale guidato da Eni (e tra gli altri Exxon Mobil, Royal Dutch Shell, Total), è stato recentemente posticipato al 2011. L'Italia è il primo Paese importatore.


Personaggi principali



La Baku storica



Gli affaristi



I boss delle compagnie petrolifere



Gli autocrati del Caspio



I russi



Gli americani



Critica


Questo libro ha ricevuto molte recensioni positive:


Indice dei capitoli


  1. I Baroni
  2. Un visitatore dalla Svezia
  3. Rivoluzione
  4. I giorni dei Soviet
  5. L'intermediario
  6. Distensione
  7. Il giacimento perfetto
  8. Fuoco incrociato
  9. Il primo affare
  10. Ritorno a Baku
  11. Il contratto del secolo
  12. L'estero vicino
  13. Early Oil
  14. Battaglia di volontà
  15. La storia di due negoziatori
  16. Un oleodotto per caso
  17. Un esercito per il petrolio
  18. Boom e fallimento
  19. Kashagan
  20. Una via per il mare
  21. Il re del Kazakistan

Edizioni



Note


  1. Steve LeVine, Il petrolio e la gloria, 2007
  2. Joseph Stiglitz, Premio Nobel per l'economia, 2001.
  3. Robert D. Kaplan, autore di Gli spettri dei Balcani.
  4. Seymour M. Hersh, vincitore Premio Pulitzer, giornalista e scrittore.
  5. Jonathan Aitken, The American Spectator.
  6. Pino Buongiorno, Panorama.
  7. Leonardo Coen, La Repubblica, 2 giugno 2009.
  8. Robert Legvold, Foreign Affairs magazine.
  9. The Christian Science Monitor.
  10. Conde Nast Portfolio Magazine.
  11. Antonio Lucaroni, Agenzia Giornalistica Italia, 8 agosto 2009.
  12. Limes, 21 novembre 2009.

Collegamenti esterni


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