Slitta e muta di cani nel nord ovest canadese nella metà del secolo XIXCapanna nello Yukon, immagine di inizio secolo XX
Il romanzo è ambientato inizialmente in California, nella soleggiata Valle di Santa Clara, nel 1897. Il cane Buck, figlio di un maschio sanbernardo e di una madre pastore scozzese, vive nella grande villa di un magistrato, il giudice Miller. Inizia la "corsa all'oro del Klondike", e aumenta così la richiesta di cani da slitta, unico mezzo di locomozione nella gelata estremità settentrionale del continente americano, e pertanto Buck viene venduto dal giardiniere del suo padrone a un losco e brutale trafficante.
Affidato a un brutale addestratore di cani («l'uomo dal maglione rosso»), Buck conosce la «legge della zanna e del bastone», attraverso la quale viene picchiato selvaggiamente, aggiogato a una muta guidata dal cane Spitz e costretto infine a diventare un cane da slitta. Col passare del tempo, Buck impara a difendersi dagli altri cani, e arriva addirittura a uccidere Spitz e diventare capo della muta. Cambiano presto i padroni, ma non diminuiscono i maltrattamenti. Dopo essere stato al servizio di tre cercatori d'oro litigiosi e incapaci, Buck sta per essere ucciso, ma viene salvato dal cercatore d'oro John Thornton, che diviene invece un suo caro amico. Buck lo salva più volte da situazioni pericolose e infine gli fa vincere una grossa somma in una scommessa, tirando da solo una slitta con un carico di mille libbre.
La vincita permette a Thornton di recarsi a est, in cerca di una miniera abbandonata ai margini di una foresta. Qui, però, Buck comincia a sentire «il richiamo della foresta»: quindi vi si addentra, incontra altri lupi, e arriva a uccidere un alce. Ritornato all'accampamento, però, scopre che Thornton e i suoi compagni Hans e Pete sono stati uccisi dagli indiani Yeehats; furioso e disperato, Buck li vendica, scagliandosi contro i pellerossa. Finito il massacro, il richiamo della foresta si fa dentro di lui sempre più irresistibile, e Buck decide quindi di vivere nella foresta insieme a un branco di lupi, di cui diventerà il capo. La sua leggenda si diffonde tra i nativi americani come il "Cane fantasma" delle Terre del Nord (ossia l'Alaska e il Canada del nordest): ogni anno, nell'anniversario del suo attacco agli Yeehats, Buck ritorna al suo accampamento dove sono morti Thornton, Hans e Pete per piangerli. Ogni inverno, guidando il branco di lupi del quale è capo, Buck semina la sua furia vendicativa sugli Yeehats "come un canto per un mondo più giovane", che è la canzone del branco.
Critica
Il richiamo della foresta è il primo romanzo di Jack London (1876-1916). L'autore, californiano, ebbe una giovinezza turbolenta. Di simpatie socialiste, attratto dal darwinismo sociale, nel 1897, l'anno in cui iniziano le vicende di Buck, London abbandonò gli studi intrapresi all'Università della California e partì per il Klondike per partecipare alla "corsa all'oro"[1]. Rimase nel Klondike, in condizioni molto difficili, almeno un anno; aveva portato con sé due libri: L'origine delle specie di Darwin e il Paradiso perduto di Milton[2]. Commenta Ada Prospero Marchesini:
«(Nel "Richiamo della foresta") London rivela la propria fede nell'evoluzionismo biologico e nell'onnipotenza dell'ambiente; ma, nonostante la tesi, il libro è tutto vivo: vivo è Buck, vivi son gli altri cani, con i loro eroismi, le loro ferocie, le loro ambizioni. Non meraviglia che, nell'America del suo tempo, il libro avesse grande fortuna, richiamando gli uomini industrializzati e meccanicizzati all'acre profumo selvaggio dell'istinto, alla verità primordiale della natura e della vita»
(Ada Prospero Marchesini, Dizionario Bompiani delle opere e dei personaggi, cit., 2005, vol. VIII p. 8134)
Protagonista del romanzo «antisentimentale e commovente» è «il cane Buck, con il quale London si era magicamente identificato fino a immaginarne i moti dettati dall'istinto»[3]. Raffaele La Capria conclude che Buck è, tra i personaggi della letteratura, quello più amato «per la sua fierezza e la sua sopportazione, ma anche per la sua capacità di amore e di riconoscenza»[3].
Edizioni
La prima stesura uscì a puntate sul Saturday Evening Post, dal 20 giugno al 18 luglio 1903, quindi con qualche taglio e pochi aggiustamenti di parole e frasi presso l'editore Macmillan di New York[1]. La prima edizione in lingua italiana, nella traduzione di Gian Dàuli, fu pubblicata nel 1924 dalle edizioni Modernissima di Milano nel 1924[3].
Prima edizione
Jack London, The call of the wild, New York: The Macmillan Co., 1903, 231 p.: ill.
La prima edizione, pubblicata nell'agosto 1903 dall'editore Macmillan di New York, conteneva 18 illustrazioni a colori di Philip R. Goodwin e Charles Livingston Bull, mentre l'illustrazione della copertina era di Charles Edward Hooper[4]. La riproduzione della prima edizione è disponibile in Internet Archive[5].
Traduzioni in lingua italiana
Le edizioni italiane, il cui elenco è qui sotto, si distinguono tra adattamenti e rifacimenti anche vistosi e arbitrari (in genere illustrate) e integrali, con prefazioni varie (Vito Amoruso, Mario Biondi, Giorgio Bocca, Jorge Luis Borges, Gianni Celati, Davide Sapienza, Carmela Cremonesi, Antonio Faeti, Oriana Fallaci, Anna Ferrari, Lorena Fiocco, Goffredo Fofi, Isolda Gentili Tedeschi, Luigi Giovannini, Delfino Insolera, Earle Labor, Manuela Lazzara Pittoni, Carlo Montrésor, Mario Picchi, Beniamino Placido, Francesco Saba Sardi, Nanda Torcellan). Tra gli illustratori: Stephen Alcorn, Maurizio Bajetti, Tudor Banus, Paolo Barbieri, Piero Bernardini, Guido Bertello, Averardo Ciriello, Piero Cozzaglio, Edgardo Dell'Acqua, Pierre Fassel, Pietro Gamba, Paolo Ghirardi, Maria Elena Gonano, Carlo Jacono, Roberto Lemmi, Roberto Maggi, Libico Maraja, Leonardo Mattioli, Claudio Mazzoli, Cristina Mesturini, Alessandra Micheletti, José Miralles Farrán, Claudio Monteleone, Philippe Munch, Aldo Ripamonti, Mario Sbattella, Gianluigi Toccafondo, Sergio Toppi (ed. a fumetti supplemento a Il Giornalino n. 34 del 28 agosto 1996) e Valerio Vacchetta. È anche un libro che è stato spesso allegato a quotidiani e riviste, oppure stampato in edizioni scolastiche con commenti. Esiste anche una versione Disney del racconto, Buck alias Pluto e il richiamo della foresta è una parodia scritta da Guido Martina e disegnata da Romano Scarpa. La storia è stata pubblicata per la prima volta sui numeri 1518 e 1519 di Topolino, datati rispettivamente il 30 dicembre 1984 ed il 6 gennaio 1985.
trad. Gian Dàuli, Modernissima, 1924, 19252, 19273
trad. Gastone Rossi, Sonzogno, 1928
trad. Quirino Maffi, Bietti, 1928
trad. M.Carlesimo Pasquali, A. Barion, Sesto San Giovanni, Milano, 1931
trad. Dienne Carter, Corbaccio-Dall'Oglio, 1936, ISBN 8877186283
trad. Berto Minozzi, Cavallotti, 1951
trad. Silvana Gottardi, Marzocco, 1952
trad. Gastone Toschi, La Sorgente, 1953
trad. Ugo Dettore, Milano, BUR-Rizzoli, 1953 ISBN 8817130575 ISBN 8817151262 ISBN 9788817029575
trad. Laura Ferajorni Guicciardi, Paoline, 1953 ISBN 8821515354
trad. F. C. Savici, Lucchi, 1954
trad. Bruno Paltrinieri, Milano, Fabbri, 1955 ISBN 8845129144
trad. Tito Diambra, Milano, Mursia, 1960 ISBN 8842500895 ISBN 884251750X
trad. e adattamento Alessandra B. Migliarini, Boschi, 1961
trad. Laura Felici, Bologna, Zanichelli, 1967; Tascabili Economici Newton, 1995 ISBN 8838461104 ISBN 8879838628
trad. Livia Vannini, Vannini, 1969
trad. Rossella Daverio, Varesina grafica, 1972
trad. Ines Gnoli Lanzetta, Janus, 1973
trad. Paola Rickler, Accademia, 1974
trad. e riduzione Ludovica Angeli Canale, Edipem, 1974
trad. Fedora Dei, Arnoldo Mondadori Editore, 1981 ISBN 8804309652, ISBN 8804409363, ISBN 8804480556; allegato a TV Sorrisi e Canzoni, 2006
trad. Edda Squassabia, Milano, Aldo Peruzzo, 1985
trad. Gianni Celati, Torino, Einaudi, 1986 ISBN 8806593021 ISBN 880614054X ISBN 9788806190293
a cura di Mariangela Peghetti, Marietti, 1986 ISBN 8821120201
trad. Grazia Gatti, Milano, Bompiani, 1987 (anche allegato a "L'Espresso")
versione per bambini Rossana Guarnieri, Milano, Mursia, 1989 ISBN 8842502855 ISBN 884253692X
trad. Piero Pieroni, Bulgarini, 1989 ISBN 8823401402; Elle, 1991 ISBN 8870683494; De Agostini, 1998 ISBN 8841553642; Le Monnier, 2002 ISBN 8800329268; allegato a "La Stampa", 2008
trad. Marisa De Maria, Editoriale Del Drago, 1989; Milano, La Spiga, 1997 ISBN 8871009991
trad. Elena Janora, Palermo, Palumbo, 1990
trad. e adattamento Berto Minozzi, Novara, De Agostini, 1991 ISBN 884100679X
trad. e riduzione Roberto Piumini, Milano, Mondadori, 1991 ISBN 8804351438 ISBN 8804391634
trad. Maurizio Ascari, Venezia, Marsilio, 1996 ISBN 8831760017 ISBN 8831781944
trad. Enrica Zacchetti, Piemme, 1997 ISBN 8851950075 ISBN 883843901X
trad. Giorgio van Straten, Firenze, Giunti, 1994 ISBN 8809204514 ISBN 880902205X; Mediaset Group (supplemento di "Il resto del carlino", "La Nazione", e "Il Giorno", 2003; supplemento di "Il Tempo", 2004 ISBN 8497893352; supplemento di Il Giornale, 2008; Mondadori, 2009 (allegato a diverse altre testate)
trad. libera e adattamento Geronimo Stilton, Casale Monferrato, Piemme, 2007 ISBN 9788838487293; supplemento a "Corriere della Sera", 2008
traduzione e adattamento di Fabrizio Casa, letto da Giulio Scarpati (CD - 68 min), Biancoenero, 2008, ISBN 978-88-89-92111-1
trad. Barbara Gambaccioni, Edizioni Clandestine, 2010 ISBN 978-88-95-72040-1
E. L. Doctorow, "Introduction". In: Jack London, The Call of the Wild, White Fang & To Build a Fire, Coll. The Modern Library hundred best novels of the twentieth century n. 88, New York: Modern Library, p.11. ISBN 978-0-375-75251-3. OCLC38884558
Jacqueline Courbier-Tavenier, «The Call of the Wild and The Jungle: Jack London and Upton Sinclair's Animal and Human Jungle»s. In: Donald Pizer, Cambridge Companion to American Realism and Naturalism: Howells to London, New York: Cambridge University Press, 1999. ISBN 978-0-521-43876-6
Raffaele La Capria, «Tenerezza, sopportazione, amore. La lezione del cane Buck», Corriere della Sera, 28 febbraio 2016, p. 41
Geoffrey D. Smith, American Fiction, 1901–1925: A Bibliography, Cambridge: Cambridge University Press, p. 409. ISBN 978-0-521-43469-0 (Google libri)
Ada Prospero Marchesini, «Richiamo della foresta (Il)|The call af the wild». In: Dizionario Bompiani delle opere e dei personaggi, vol. VIII , pp. 8133-34, Milano: RCS Libri, 2005, ISSN1825-7887 (WC·ACNP)
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