Il secolo breve (sottotitolo: 1914-1991: l'era dei grandi cataclismi) è un saggio dello storico britannico Eric Hobsbawm, dedicato agli avvenimenti principali del XX secolo. L'autore, considerato uno dei massimi storici contemporanei, espone la tesi che il periodo compreso fra la prima guerra mondiale ed il crollo dell'Unione Sovietica presenti un carattere coerente, molto diverso da quello del lungo XIX secolo (iniziato con la Rivoluzione francese del 1789 e chiuso dalla belle Époque), di cui Hobsbawn si era occupato nelle sue opere precedenti.
Il secolo breve 1914-1991: l'era dei grandi cataclismi | |
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Titolo originale | The Age of Extremes: The Short Twentieth Century, 1914-1991 |
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Autore | Eric Hobsbawm |
1ª ed. originale | 1994 |
1ª ed. italiana | 1995 |
Genere | saggio |
Sottogenere | storico |
Lingua originale | inglese |
Preceduto da | L'Età degli Imperi, 1875-1914 |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
«Come disse il poeta: T. S. Eliot "il mondo finisce in questo modo: non con il rumore di un'esplosione, ma con un fastidioso piagnisteo", il Secolo breve è finito in tutti e due i modi.» |
(Eric Hobsbawm, dalla prefazione a Il secolo breve, pag. 24) |
Nel testo l'Autore analizza le svolte storiche del periodo fra il 1914 ed il 1991, che pur non coincidendo con il ventesimo secolo ne rappresenta la parte fondamentale. L'opera costituisce una sorta di seguito della celebre trilogia di libri scritti dall'intellettuale marxista su quello che egli definisce il lungo XIX secolo (The Age of Revolution: Europe 1789-1848, The Age of Capital: 1848-1875 e The Age of Empire: 1875-1914, tutti tradotti in Italia), ma va rilevato che molti critici[1] (e l'Autore stesso[2]) sostengono che il livello di approfondimento è molto inferiore a quello delle opere precedenti.
Per Hobsbawm il secolo breve si contraddistingue per i disastrosi fallimenti del fascismo (e, più in generale, dei nazionalismi), del comunismo e del capitalismo. Lo storico inglese offre un commento scettico e disincantato circa il progresso e la capacità di fare predizioni sul futuro, non mancando tuttavia di formulare alcune opinioni sull'avvenire e alcune tendenze emerse alla fine della guerra fredda. Benché l'oggetto della trattazione sia il periodo che va dal 1914 al 1991, l'autore dichiara subito che l'obiettivo «è quello di comprendere e spiegare perché le cose siano andate in un certo modo e come i fatti si colleghino tra loro».
L'Autore osserva che non c'è soluzione di continuità fra l'Ottocento ed i primi anni del Novecento: nei canonici anni 1900 e 1901 non c'è alcuna rottura storica, mentre nel 1914 lo scoppio della prima guerra mondiale porta ad un evidente iato e segna la nascita di un'epoca storica distinta e con caratteri propri: il secolo breve. Allo stesso modo, la conclusione di quest'epoca non coincide con l'anno 2000, ma può essere anticipata al 1991, anno del dissolvimento dell'Unione Sovietica, che farebbe venir meno uno dei caratteri fondamentali del secolo breve (il conflitto fra capitalismo e i sistemi totalitaristi come comunismo e fascismo). Il 1991 segnerebbe quindi l'inizio di un'ulteriore epoca storica, dai caratteri ancora imprecisi.
Hobsbawm divide il secolo in tre fasi distinte:
Con la prima guerra del Golfo alle porte, le avvisaglie di una prossima ventura questione islamica, le continue e mai sopite tensioni in Medio Oriente nonché i numerosi focolai di guerra in varie parti del globo, il secolo breve, per Hobsbawm, «è finito in un disordine mondiale di natura poco chiara e senza che ci sia un meccanismo ovvio per porvi fine o per tenerlo sotto controllo».
A parere dello storico:
«La ragione di questa impotenza non sta solo nella profondità e complessità delle crisi mondiali, ma anche nel fallimento apparente di tutti i programmi, vecchi e nuovi, per gestire o migliorare la condizione del genere umano.» |
(pag. 650) |
In senso più compiuto:
«Il Secolo breve è stato un'epoca di guerre religiose, anche se le religioni più militanti e assetate di sangue sono state le ideologie laiche affermatesi nell'Ottocento, cioè il socialismo e il nazionalismo, i cui idoli erano astrazioni oppure uomini politici venerati come divinità» |
(id.) |
Edito per la prima volta nel 1994 da Pantheon Books-Random House (New York) col titolo Age of Extremes, il volume fu pubblicato in Italia nel 1995 nella collana Storica dell'Editore Rizzoli, che ne acquisì i diritti quell'anno.
Nella prefazione l'autore dà conto di propri possibili punti di vista non oggettivi, scorrendo in panoramica gli eventi salienti del secolo ventesimo; il libro è corredato da un'appendice con l'indicazione di letture di approfondimento e da un ampio apparato bibliografico, oltre che da un indice dei nomi.
Secolo breve ma ricco di eventi |
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Lo storico Hobsbawm ha mutato la locuzione-concetto di Secolo breve per definire (temporalmente) il XX secolo, un secolo di enormi cambiamenti, conquiste, scoperte, ma anche grandi crisi socio-economiche e naturali, prendendo spunto da un'osservazione di uno studioso suo amico, Iván Tibor Berend, già presidente dell'Accademia ungherese delle Scienze[3]. Il termine Secolo breve è stato posto in maniera contigua e consequenziale a un altro termine indicativo di un intero periodo storico - il lungo XIX secolo - anch'esso coniato da Hobsbawm. Molti storici, specie di cultura anglosassone, nel cercare di fissare con altre etichette identificative il Secolo breve hanno poi adoperato un apposito lemma: American Century (il Secolo dell'America), valido punto di osservazione (Survey of the twentieth century) per una visione complessiva del secolo, anche riguardo ai conflitti che hanno interessato in particolar modo il continente europeo. |
Capitolo | Titolo |
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I | L'epoca della guerra totale |
II | La rivoluzione mondiale |
III | Nell'abisso economico |
IV | La caduta del liberismo |
V | Contro il nemico comune |
VI | Le arti: 1914-1945 |
VII | Fine degli imperi |
L'età della catastrofe è caratterizzata dalle tragedie delle due guerre mondiali, dal crollo del liberalismo ed dall'affermarsi di sistemi politico-ideologici come il comunismo e il nazi-fascismo nati dal contrasto con le istituzioni liberali.
Capitolo | Titolo |
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VIII | La guerra fredda |
IX | Gli anni d'oro |
X | La rivoluzione sociale: 1945-1990 |
XI | La rivoluzione culturale |
XII | Il Terzo mondo |
XIII | Il socialismo reale |
Capitolo | Titolo |
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XIV | I decenni di crisi |
XV | Terzo mondo e rivoluzione |
XVI | Fine del socialismo |
XVII | Morte dell'avanguardia: l'arte dopo il 1950 |
XVIII | Stregoni e apprendisti stregoni: le scienze naturali |
XIX | Verso il terzo millennio |
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