L'assassinio di Roger Ackroyd (The Murder of Roger Ackroyd), è un romanzo poliziesco di Agatha Christie, pubblicato nel giugno 1926 nel Regno Unito da William Collins, Sons e negli USA da Dodd, Mead and Company. È il terzo romanzo in cui compare come investigatore il personaggio di Hercule Poirot. Egli, ritiratosi in un villaggio, è richiamato al dovere professionale: risolvere il caso di un omicidio. Romanzo tra i più ingegnosi, controversi e apprezzati dalla critica e dal pubblico della Christie, con un colpo di scena finale inaspettato, ha avuto una duratura influenza sul genere della letteratura poliziesca.
L'assassinio di Roger Ackroyd | |
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Titolo originale | The Murder of Roger Ackroyd |
Altri titoli | Dalle nove alle dieci |
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Autore | Agatha Christie |
1ª ed. originale | 1926 |
1ª ed. italiana | 1930 |
Genere | Romanzo |
Sottogenere | giallo |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | King's Abbott, Inghilterra |
Serie | Hercule Poirot |
Preceduto da | Aiuto, Poirot! |
Seguito da | Poirot e i quattro |
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In Italia l'opera uscì dapprima col titolo Dalle nove alle dieci, nella celeberrima collana dei Libri Gialli Mondadori.
Nel paesino inglese di King's Abbot il più ricco e illustre cittadino, Roger Ackroyd, viene assassinato nello studio della sua villa con un pugnale tunisino. Hercule Poirot, famoso detective belga ritiratosi dalla professione per coltivare zucche nel villaggio, viene incaricato di indagare sul caso da una parente della vittima e scopre un'inquietante verità, che mette a nudo un meccanismo criminale ingegnosissimo.
La storia comincia con la morte della signora Ferrars, una ricca vedova che si vocifera abbia ucciso il marito. La sua morte appare inizialmente un suicidio finché Roger Ackroyd, un vedovo che stava per sposare la Ferrars, muore. I sospettati includono la signora Cecil Ackroyd, cognata nevrastenica e ipocondriaca di Roger, che con spese stravaganti ha accumulato ingenti debiti; sua figlia Flora; il maggiore Blunt, cacciatore; Geoffrey Raymond, segretario personale di Ackroyd; Ralph Paton, figliastro di Ackroyd, anche lui pieno di debiti; Parker, mellifluo domestico; e Ursula Bourne, cameriera con un passato oscuro licenziatasi il pomeriggio del giorno dell'omicidio.
Il sospettato principale all'inizio è Ralph, il fidanzato di Flora, che sta per ereditare la fortuna del patrigno. Diversi indizi sembrano provare la colpevolezza del ragazzo. Poirot, appena arrivato in città, comincia a indagare dietro richiesta di Flora.
Il libro finisce con un colpo di scena: Poirot, scagionati tutti i sospettati, dimostra la colpevolezza del dottor Sheppard, che era non solo l'assistente di Poirot stesso, ma anche il narratore della storia (il romanzo è scritto in prima persona, in forma diacritica). L'uomo aveva modificato meccanicamente il dittafono di Ackroyd in modo che esso, a una determinata ora, riproducesse la voce della vittima, garantendogli un alibi di ferro. Aveva anche lasciato delle impronte di fango sul davanzale della finestra dello studio con le scarpe di Ralph per incriminarlo. Era poi tornato alla villa per recuperare il dittafono approfittando di una telefonata, progettata da lui stesso. Egli ricattava la signora Ferrars, la quale aveva davvero ucciso il marito, e ha assassinato Ackroyd per evitare che questi scoprisse l’estorsione. Il resoconto del medico, intrapreso per descrivere il fallimento di Poirot nella caccia al vero assassino, si trasforma invece in una confessione, che termina con la pianificazione del suicidio del narratore stesso.
L'assassinio di Roger Ackroyd è stato acclamato come un caposaldo della letteratura poliziesca.
Julian Olivato ha definito il romanzo «il capolavoro universalmente riconosciuto (...) tra i libri che Agatha Christie ha scritto nei primi dieci anni della sua attività».
«... tutto si svolge in un piccolo paese, King's Abbot, in cui tutti si conoscono, in cui tutti sanno tutto di tutti, e che è insomma come una famiglia; e, nello spazio di un weekend, la signora Ferrars muore nella notte dal giovedì al venerdì; ma il delitto, il vero delitto, avviene a weekend cominciato: a far sì che ci siano tutti, che la rosa dei sospettabili sia completa. Il narratore, che è uno dei personaggi del racconto (ed è delega, questa dell'affidare il racconto a un personaggio, che la Christie di solito concede soltanto alla "spalla" di Poirot; ma il dottor Sheppard è tutt'altro che la "spalla" di Poirot: è indipendentemente e assolutamente "lo scrittore") ci dice del paese quel che Orwell dice dell'Inghilterra meridionale: un profondo, profondo sonno; e il pettegolezzo come unico segno di vita.»[1]
Controllo di autorità | BNF (FR) cb120154615 (data) |
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