Lazarillo de Tormes, in italiano spesso scritto come Lazzarino da Tormes o Lazzarino di Tormes, è un romanzo spagnolo di autore anonimo e di cui non si conosce con certezza la data di composizione.
Lazarillo de Tormes
Titolo originale
La vida de Lazarillo de Tormes y de sus fortunas y adversidades
Se vaghi e scarsi sono i riferimenti storici in esso contenuti, qualche indizio potrebbe essere fornito dal presunto erasmismo che vi traspare (diffuso in Spagna tra il 1525 e il 1539) e che renderebbe ipotizzabile la composizione già nel 1525. Comunque la data di pubblicazione non è sicuramente posta oltre il 1554. Nel 1554 si hanno quattro edizioni pubblicate; una a Burgos, una ad Alcalá de Henares, una ad Anversa (queste ultime rimandano ad uno stesso testo e la versione di Alcalá presenta consistenti aggiunte) e infine quella scoperta più recentemente, nel 1992, a Medina del Campo.
Proibita dall'Inquisizione nel 1559, l'opera è di un autore colto che attinge alla tradizione popolare e realistica dei fabliaux medievali e alla novellistica; essa è considerata il prototipo della letteratura picaresca, sviluppatasi tra il XVI e XVII secolo. Nel 1620 lo scrittore spagnolo Juan de Luna, pubblicò la seconda parte di Lazarillo de Tormes.[1][2][3]
Struttura e trama
Il romanzo è scritto in forma autobiografica: è il protagonista che parla, narrando le proprie avventure in modo quasi cronachistico, senza commenti o riflessioni d'ordine morale. La figura di Lazarillo, antieroe per eccellenza, e le sue vicende sconclusionate riflettono l'incertezza che regnava nella Spagna di Carlo V, soggetta a una grave crisi economica e caratterizzata da squilibri sociali.
Il giovane è un vagabondo che si serve di mille espedienti per procurarsi da vivere; sempre in viaggio, sempre affamato, non disdegna di servirsi di mezzi illeciti pur di sbarcare il lunario. Di volta in volta, presta i suoi servizi a un mendicante cieco, a un prete avaro, a uno scudiero squattrinato, a un frate mercedario, a un frate che commercia bolle papali, a un pittore di strada, a un capo sbirro, a un cappellano e alla fine a un arciprete, per cui fa il banditore di vini. Di quest'ultimo sposa la serva, le cui grazie continuerà a condividere con il padrone.
Adattamenti cinematografici
El Lazarillo de Tormes (1925, Spagna, perso), di Floriá Rey, con Manuel Alvarez
Lazarillo de Tormes (1959), film ispano-italiano di César Fernández Ardavin, vincitore dell'Orso d'oro al Festival di Berlino;
Lazares tavgadasavali (1973, Georgia) di Rezo Khotivari, con Gega Kobakhidze
I picari (1987), di Mario Monicelli, con Giancarlo Giannini, Enrico Montesano, Vittorio Gassman e Nino Manfredi.
Lázaro de Tormes (2001, Spagna), di Fernando Fernán Gómez, con Rafael Álvarez
Il tuttofare (2018) di Valerio Attanasio, con Sergio Castellitto, Elena Sofia Ricci, Guglielmo Poggi e Clara Alonso.[4]
Edizioni italiane
Lazarillo de Tormes, traduzione di Ferdinando Carlesi, Firenze, 1907. -Carabba, Lanciano, 1926.
Lazarillo de Tormes, traduzione di Alfredo Giannini, Roma, Formiggini, 1929.
in Narratori spagnoli, trad. Gianfranco Contini, a cura di Carlo Bo, Milano, Bompiani, 1944.
Lazarillo de Tormes, traduzione di Elena Raja, Torino, UTET, 1951.
in Romanzi picareschi, trad. Fernando Capecchi, Firenze, Sansoni, 1953.
La vita di Lazarillo de Tormes, traduzione di Antonio Gasparetti, BUR, Milano, Rizzoli, 1960. - Introduzione di Roberto Paoli, BUR, 1988. [comprende anche le due seconde parti]
Lazarillo de Tormes, traduzione di Clemente Fusero, Milano, Dall'Oglio, 1961.
in Narratori picareschi spagnoli del Cinque-Seicento, trad. Alberto Del Monte, Milano, Vallardi, 1965.
Lazzarillo de Tormes, traduzione di e adattamento di Giuseppe Mercurio, Milano, Signorelli, 1964, SBNIT\ICCU\LO1\1096195.
Lazarillo de Tormes, traduzione di Rosa Rossi, Collana I Classici della Letteratura n.13, Roma, Editori Riuniti, 1967. - Introduzione di Manuel Vásquez Montalbán, Collana UEF.I Classici, Feltrinelli.
Le avventure di Lazarillo de Tormes, traduzione di Silvio Pizzorno, Firenze, Giunti-Bemporad-Marzocco, 1969.
Lazarillo de Tormes, traduzione di e nota introduttiva di Vittorio Bodini, a cura di Oreste Macrì, Collana Centopagine n.20, Torino, Einaudi, 1972. - Collana Gli struzzi, Einaudi, 1992.
Lazarillo de Tormes, Introduzione e trad. di Gilberto Greco, Collana I grandi libri, Milano, Garzanti, 1990.
Lazarillo de Tormes, a cura di Antonio Gargano, Collana Letteratura universale, Venezia, Marsilio, 2017, ISBN978-88-317-2676-4.
Lazarillo de Tormes, traduzione di Angelo Valastro Canale, A cura di Francisco Rico, Collana Biblioteca n.702, Milano, Adelphi, 2019, ISBN978-88-459-3434-6.
Note
Le muse, VII, Novara, De Agostini, 1966, p.100.
Lazarillo de Tormes, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 17 dicembre 2018.
(ES) Juan de Luna, su biografiasyvidas.com. URL consultato il 17 dicembre 2018.
Francisco Rico, Lazarillo de Tormes, Madrid, 1998, ISBN84-376-0660-8.
Francisco Rico, La novela picaresca y el punto de vista, Barcellona, 2000, ISBN978-84-322-0850-8.
Pier Paolo Pasolini, recensione a Lazarillo de Tormes in, Descrizioni di descrizioni, Milano, Garzanti, 2006, p.65, ISBN88-11-67511-1.
Alberto Martino, Il Lazarillo de Tormes e la sua Ricezione in Europa (1554-1753), Pisa/Roma, Istituti editoriali e poligrafici internazionali, 1998, ISBN88-8147-193-0.
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