Le anime morte (in russo: Мёртвые души?, traslitterato: Mërtvye duši, IPA: ['mʲortvɪjɪ 'duʂɨ]) è un romanzo pubblicato nel 1842 dallo scrittore russo Nikolaj Vasil'evič Gogol'. Fu pubblicato originariamente col titolo Le Avventure di Čičikov, e il sottotitolo Poema imposto dalla censura zarista. Narra su un tono comico le disavventure di un piccolo truffatore di provincia dell'Impero russo del 1820; il romanzo è anche un'allarmata denuncia della mediocrità umana e una delle opere miliari della letteratura russa.
Le anime morte | |
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Titolo originale | Мёртвые души |
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Autore | Nikolaj Vasil'evič Gogol' |
1ª ed. originale | 1842 |
1ª ed. italiana | 1882 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | satira, picaresco |
Lingua originale | russo |
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Il giovane Gogol', considerato all'epoca già un genio della letteratura, era intenzionato a scrivere un grande poema sulla Russia seguendo un modello dantesco: nelle intenzioni dello scrittore Le anime morte avrebbero rappresentato solo la prima parte, nella quale veniva descritta la dimensione morale più bassa della Russia (l'inferno, in uno schema dantesco). Ma il grande progetto rimase incompiuto.
Un giorno, nel capoluogo del governatorato di N. arriva l'affabile Consigliere di Collegio Pavel Ivanovič Čičikov.
Durante l'Impero Russo, il termine «anime» designava i servi della gleba maschi. L'intento di Cicikov è quello di acquistare a buon prezzo le "anime morte" dall'ultimo censimento per i quali i proprietari continueranno a pagare il testatico fin quando non ne verrà registrata la morte nel successivo censimento quinquennale. Čičikov punta così a crearsi, con il minimo sforzo, un numero di servitori ("fantasma") elevato al punto tale che, ipotecandoli, possa costituire un grosso capitale.
Questa idea semplice e un po' diabolica cerca la sua attuazione nella capitale di un governatorato popolata da personaggi pittoreschi, notabili cittadini o piccoli proprietari terrieri, tutti portatori di un vuoto morale che li fa sembrare spesso più morti di quei servitori che vengono rievocati e che sono l'oggetto delle trattative.
La cosa deve chiaramente restare nascosta, ma alla fine il piano viene a galla anche a causa dell'avida Korobočka che, dopo aver venduto delle anime morte a Čičikov, teme di averci rimesso e si reca in città per chiederne il valore di mercato, rivelando di conseguenza il piano dello stesso Čičikov.
L'unica soluzione per evitare la gogna pubblica è la fuga.
L'idea prima del libro fu suggerita a Gogol' da Puškin ed è tratta da un fatto di cronaca.
Successivamente Gogol' sviluppò il progetto di farne una prima parte di un grande poema sulla Russia che però non vide mai la luce, anzi segnò in un certo senso il suo declino. Infatti scrisse solo la seconda parte che poi bruciò quasi per intero (ne rimangono solo i primi capitoli).
Ai personaggi spregevoli descritti in questa prima parte avrebbero dovuto fare da contraltare delle figure più edificanti nella seconda, fino ad arrivare ad un finale ideale che avrebbe dovuto indicare, allegoricamente, una sorta di percorso redentivo per l'intero popolo russo.
Questo disegno non venne però portato a compimento dallo stesso Gogol' e la critica si trovò divisa nel giudicare, quindi, Le anime morte come un romanzo di denuncia sociale, come potrebbe fare intendere il suo inserimento nel progetto del grande poema appena esposto, piuttosto che considerarlo per ciò che è: il vivido quadro di una Russia sgangherata e sonnolenta, abitata da figure grottesche e patetiche, delle quali il protagonista, Čičikov, è il più degno rappresentante.
In ogni caso questo romanzo rappresenta uno spartiacque all'interno della letteratura russa che fino a quel momento era sembrata non curante nei confronti delle condizioni umane e sociali del suo popolo.
Il grande successo che questo romanzo riscosse al momento della sua pubblicazione è minima rapportata agli echi e alle influenze che ha avuto sull'intera letteratura del suo paese, a partire proprio dalle opere spiccatamente di denuncia sociale che cominciarono poi a fiorire, come ad esempio le Memorie di un cacciatore di Ivan Turgenev.
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