Leggere Lolita a Teheran è un best seller scritto da Azar Nafisi, che è stata professoressa di letteratura inglese presso l'università Allameh Tabatabei di Teheran ed ora insegna alla SAIS (Paul H. Nitze School of Advanced International Studies) della Johns Hopkins University a Washington, D.C.. Il libro è stato scritto in inglese negli Stati Uniti dove l'autrice si è trasferita nel 1997.
Leggere Lolita a Teheran | |
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Titolo originale | Reading Lolita in Tehran: A Memoir in Books |
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Autore | Azar Nafisi |
1ª ed. originale | 2003 |
1ª ed. italiana | 2004 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | autobiografia |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | Medio Oriente, Iran, Teheran, anni ottanta |
Protagonisti | Azar Nafisi |
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Il libro ha avuto grande successo di pubblico rimanendo nella lista dei bestseller del New York Times per 117 settimane ed è stato tradotto in 32 lingue[1].
Lo spunto del libro viene dall'esperienza vissuta dall'autrice con sette studentesse iraniane di letteratura inglese.[2] Nel libro l'autrice dice di aver rielaborato e rimescolato i fatti e le storie in modo da rendere impossibile il riconoscimento delle persone reali dietro i personaggi in modo da tutelarne la sicurezza.[3] Il libro si compone di quattro parti ("Lolita", "Gatsby", "James" e "Austen") a loro volta suddivise in capitoli.
La professoressa Nafisi decide di interrompere il suo insegnamento all'università Allameh Tabatabei, a causa delle continue pressioni della Repubblica islamica dell'Iran sui contenuti delle lezioni ed in generale sulla sua vita di donna. Tuttavia non lascia totalmente l'insegnamento, e decide di indire un seminario da tenersi ogni giovedì mattina presso la sua abitazione. Partecipano al seminario le sette studentesse migliori dell'autrice: Manna, Nassrin, Mahshid, Yassi, Azin, Mitra e Sanaz.[2]
Al seminario si discute di letteratura, in particolare di grandi romanzi come Lolita, Il grande Gatsby, Orgoglio e pregiudizio, Cime tempestose, Daisy Miller e Piazza Washington di Henry James, ma anche Invito a una decapitazione, Le mille e una notte e altri. Tutti vengono analizzati alla luce delle esperienze che le ragazze e la professoressa vivono nella repubblica islamica dell'Iran. Vengono fatti continui riferimenti al passato delle ragazze e a come e perché sono entrate in contatto con la professoressa Nafisi.[2]
Con il passare del tempo, durante il seminario, le ragazze fraternizzano e cominciano a raccontare i loro fatti privati. Si scoprono così i dettagli delle loro vite. Manna è una poetessa sposata per amore con un ragazzo anch'esso appassionato di letteratura di nome Nima. Azin, una ragazza molto bella, è sposata con un uomo molto ricco che la picchia. Sanaz è fidanzata con un ragazzo che vive in Inghilterra e che ha visto pochissimo. Yassi è l'allegra del gruppo. Nassrin è una contraddizione in termini e ha passato cinque anni in prigione.
Ognuna di esse, a modo suo, espone le difficoltà di essere donna nella repubblica islamica dell'Iran, a partire dall'imposizione di un certo tipo di abbigliamento e dalle difficoltà della vita quotidiana.
Nel romanzo compaiono anche altri personaggi come Bijan marito dell'autrice, il "mago", i figli della Nafisi, vari professori e persone collegate al mondo universitario. Vengono fatti anche riferimenti a personaggi pubblici iraniani, a partire dall'ayatollah Khomeyni.
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