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Michele Strogoff (titolo originale Michel Strogoff) è un romanzo di Jules Verne, scritto nel 1876 e adattato numerose volte per il cinema.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Michele Strogoff (disambigua).
Michele Strogoff
Titolo originaleMichel Strogoff
Locandina per la prima della pièce teatrale di Jules Verne e Adolph d'Ennery Michel Strogoff al Théâtre du Châtelet, Parigi, 17 novembre 1880.
AutoreJules Verne
1ª ed. originale1876
Genereromanzo
Sottogenereavventura
Lingua originalefrancese
AmbientazioneRussia di fine Ottocento, al tempo dello zar Alessandro II Romanov

Trama


Russia, fine XIX secolo: il romanzo racconta il viaggio affrontato dal corriere dello Zar di Russia Alessandro II Romanov, Michele Strogoff, inviato da Mosca a Irkutsk, capitale della Siberia Orientale. La sua missione è avvisare il Granduca, fratello dello Zar, dell'imminente arrivo dell'orda dei Tartari guidata dal traditore Ivan Ogareff, un ex soldato russo che mira a vendicarsi per essere stato mandato in guerra in Siberia, e dal feroce Feofar Khan.

Il messaggio che deve consegnare dovrà avvertire il Granduca dei pericoli che corre ed è di massima importanza. Durante il viaggio Mosca-Irkutsk egli incontra i giornalisti Harry Blount e Alcide Jolivet e, in particolare, Nadia Fedor, una ragazza lettone che deve percorrere la sua stessa strada per andare ad abitare col padre, un esiliato politico; continuano insieme e inoltre fanno finta di essere fratelli. Però durante il viaggio s'imbattono nei tartari, che li imprigionano. A un certo punto Michele Strogoff è riconosciuto da Ivan Ogareff nell'accampamento tartaro ed egli gli sottrae la lettera dello zar. I tartari poi tentano di accecarlo; nonostante egli non abbia subìto alcun danno, si finge cieco.

Michele continua la sua missione e riesce ad arrivare a Irkutsk, ma la città è assediata dai Tartari e inoltre Ogareff è riuscito a infiltrarsi fingendosi il corriere dello zar e vuole uccidere il Granduca. I tartari stanno per prendere la città dandole fuoco, quando Michele Strogoff uccide Ogareff e rivela la sua identità. Alla fine i tartari si ritirano, mentre il padre di Nadia e gli altri esiliati politici vengono liberati. Michele Strogoff sposa Nadia e torna a vivere a Mosca, dove diventa Consigliere militare di Alessandro II.


Personaggi



Adattamenti



Teatro



Cinema



Televisione



Animazione



Giochi da tavolo



Influenza culturale


Michele Strogoff è citato nel testo della canzone Il siero di Strokomogoloff, scritto da Leo Chiosso su musica di Fred Buscaglione, portata al successo in Italia dallo stesso Buscaglione alla fine degli anni 1950. Giocando sull'assonanza con Strokomogoloff, Chiosso usò come testimonial del siero diversi personaggi russi sufficientemente noti al pubblico italiano dell'epoca: oltre a Strogoff, Fëdor Dostoevskij (autore del romanzo I fratelli Karamazov), Nikolaj Rimskij-Korsakov, Serge Voronoff. Il brano elenca scherzosamente le molteplici proprietà di una pozione portentosa in grado di risolvere non solo i problemi di salute e i difetti estetici, ma anche i guai d'amore e la mancanza d'ispirazione degli artisti.


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Controllo di autoritàVIAF (EN) 312335367 · GND (DE) 1120442281 · BNE (ES) XX3383677 (data)
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[es] Miguel Strogoff

Miguel Strogoff (título original: Michel Strogoff. De Moscou à Irkoutsk) es una novela del escritor francés Julio Verne. Prepublicada en la Magasin d’Education et de Récréation del 1 de enero (volumen 23, número 265) al 15 de diciembre de 1876 (volumen 24, número 288) y publicada en dos tomos simultáneamente (14 de agosto y 6 de noviembre de 1876) y como un volumen doble el 13 de noviembre del mismo año (donde incluía el cuento "Un drama en México").[2]
- [it] Michele Strogoff

[ru] Михаил Строгов

«Михаил Строгов» (фр. Michel Strogoff, встречается вариант перевода «Курьер царя»[1]) — приключенческий роман Жюля Верна, написанный в 1874—1875 годах. Печатался в виде фельетона на страницах журнала Magasin d’éducation et de récréation с января по декабрь 1876 года. 25 ноября того же года вместе с рассказом «Драма в Мексике» выпущен отдельным изданием[2] у П.-Ж. Этцеля с шестью иллюстрациями Жюля Фера.



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