Sconosciuto 1945 è un saggio di Giampaolo Pansa del 2005, nel quale l'autore prosegue la sua opera di rassegna e divulgazione dei crimini commessi in Italia dopo la fine della Seconda guerra mondiale, come già fatto nel suo precedente libro Il sangue dei vinti.
Sconosciuto 1945 | |
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Autore | Giampaolo Pansa |
1ª ed. originale | 2005 |
Genere | saggio |
Sottogenere | storiografia |
Lingua originale | italiano |
Preceduto da | Il sangue dei vinti |
Seguito da | La grande bugia |
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Il libro contiene nuove testimonianze su stragi, omicidi mirati e atti di violenza avvenuti dopo la Liberazione, raccolte per lo più dopo la pubblicazione de Il sangue dei vinti grazie a famigliari delle vittime che avevano contattato l'autore perché fosse partecipe delle informazioni in loro possesso e le divulgasse qualora lo ritenesse opportuno.
Gli eventi vengono presentati sotto la forma di un dialogo tra l'autore e un personaggio immaginario,[1] l'avvocato milanese in pensione Giorgio Alberti, ufficiale dell'ARMIR e poi partigiano.[2]
Sulla copertina è riprodotta la fotografia, con la dicitura "Sconosciuto 1945", della targhetta rinvenuta sul corpo del giornalista Sebastiano Caprino, ucciso a Milano nel maggio 1945. Tale fotografia fu consegnata a Pansa da Giovanna Caprino, figlia di Sebastiano, che lo contattò dopo aver letto del padre su Il sangue dei vinti.[3].
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