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Storia d'Italia Einaudi è una collana editoriale organizzata per temi edita dalla casa editrice Einaudi, pubblicata in sei volumi (in dieci tomi) dal 1972 al 1976, sulla storia d'Italia dalla caduta dell'Impero romano d'Occidente fino all'epoca contemporanea, alla cui realizzazione hanno preso parte importanti storici europei coordinati da Ruggiero Romano e Corrado Vivanti. L'opera proseguì con i volumi dedicati alle Regioni d'Italia, dall'Unità d'Italia all'Italia contemporanea (dal 1977), e con i volumi degli Annali, organizzati per tematiche (dal 1978)[1][2]. Giulio Einaudi indicò la pubblicazione del primo volume della collana come uno dei tre momenti decisivi per la sua casa editrice, insieme con quella di Paesi tuoi di Cesare Pavese e delle Lettere dal carcere di Antonio Gramsci.[3]

Storia d'Italia
Logo della casa editrice Einaudi
AutoreRuggiero Romano e Corrado Vivanti (coordinatori)
Periodo1972-2018
Generesaggio
Sottogenerestorico
Lingua originaleitaliano

Storia editoriale


La pubblicazione ebbe una lunga gestazione. Giulio Einaudi aveva pensato a una grande opera storica fin dagli anni cinquanta e ne aveva discusso con Federico Chabod e con Franco Venturi. Dopo la morte di Chabod (nel 1960), Einaudi si rivolse a Delio Cantimori, il quale suggerì un grande manuale universitario da affidare, sotto la propria direzione, a tre suoi allievi: Giovanni Miccoli per il Medioevo, Corrado Vivanti per l'Età moderna, e Renzo De Felice per l'Età contemporanea[1]. Sfumato anche il progetto del manuale, Einaudi incaricò Corrado Vivanti di studiare un progetto di storia universale da organizzare sul modello delle Annales; Vivanti, il quale era stato allievo di Braudel a Parigi, valutò la fattibilità del progetto con Braudel e Ruggiero Romano, anch'egli allievo di Braudel; ma si riconobbe infine la difficoltà di realizzare in un quadro coerente un'opera di carattere universale[4]. Vivanti e Romano discussero allora informalmente la possibilità di una storia d'Italia, «che doveva affrontare il passato come una piramide rovesciata, trattando in modo più limitato i secoli lontani, e soffermandosi invece più ampiamente sull'età contemporanea»[4]:

«Già prima di cena avevamo concordato che l'opera sarebbe stata divisa in cinque parti: tre, di differenti dimensioni, secondo il principio della piramide rovesciata, avrebbero narrato i grandi avvenimenti socio-politici, economici e culturali; in più, nella prima, che doveva arrivare fino al Seicento, un capitolo avrebbe affrontato anche la storia religiosa. Altre due parti dovevano invece esporre momenti determinanti del nostro passato; una, "I caratteri originali", avrebbe indicato i fenomeni di lunga durata che hanno formato e segnato la vita degli italiani: la geografia, l'ambiente, l'economia, il diritto, le forme della politica, le manifestazioni religiose, linguistiche, artistiche eccetera; l'altra, fenomeni di minore impatto, ma significativi, dalle canzoni popolari alla fiaba, dalle forme della scrittura ai giornali, alla moda, alla cucina.»

(Corrado Vivanti, "Così nacque l'opera", Il Sole 24 ORE, 2005)

L'opera avrebbe dovuto uscire nel 1970, in occasione dell'unità d'Italia, ma i programmi furono scompaginati per le polemiche all'interno della casa editrice durante il Sessantotto[5].

I sei volumi della Storia d'Italia dell'Einaudi presero avvio nel 1972 con un primo volume, intitolato I caratteri originali, in cui si intendeva presentare al lettore le costanti che, accompagnando la storia italiana lungo i secoli, ne facevano qualcosa di specifico[6]. Nella Premessa, l'editore affermava che ogni generazione, da quella di Guicciardini a quella di Benedetto Croce, meditando sulla storia d'Italia si è interrogata in realtà su sé stessa[6]. Nel 1976 fu pubblicato un volume conclusivo, intitolato Atlante, che proponeva l'Italia "raccontata" dai pittori e dai cartografi, "fotografata" dai censimenti o ridisegnata dagli urbanisti[7]. Nei volumi intermedi era presente la lezione delle Annales e un modo innovativo di utilizzare la documentazione archivistica[1].

Dopo la pubblicazione dell'Atlante sono usciti, a partire dal 1977, i volumi monografici delle Regioni italiane dall'Unità d'Italia a oggi; la ragione di quest'ultima serie, coerente con l'impostazione generale, trae origine dal dato fondamentale della scarsa omogeneità delle diverse aree e regioni del Paese, giunto solo nel XIX secolo all'unificazione nazionale[8]. A partire dal 1978 sono stati pubblicati diversi volumi monografici di Annali i quali sono ormai un corpus maggiore dell'opera stessa.

Un'edizione elettronica fu preparata nel 2002: il contenuto dei primi cinque volumi (nove tomi) della Storia d'Italia Einaudi fu riversato in dieci CD-ROM allegati alla rivista Panorama[9]. L'opera inoltre fu pubblicata come allegato al quotidiano "Il Sole 24 Ore" in 20 volumi cartacei tra il 1º settembre 2005 e il 12 gennaio 2006 per festeggiare i 140 anni dalla fondazione del quotidiano[10].


La fortuna editoriale


La pubblicazione dell'opera nei primi anni settanta comportò un successo clamoroso e inaspettato: nel 1972 si vendettero 200 000 copie del primo volume[5]. Il successo fu favorito anche da una serie di seminari pubblici in tutta Italia e in Europa. Il primo di questi ("il più gigantesco seminario pubblico che mai si fosse organizzato attorno a un evento editoriale") si tenne a Correggio.

«Tutti i giornalisti di ogni testata convennero a Correggio per seguire le mirabolanti conferenze di famosissimi studiosi che raccontavano l’economia medievale; narravano la storia tramite l’ascolto del canto popolare; svelavano i segreti della ricerca d’archivio; o ancora insegnavano a leggere negli edifici e nel territorio le tracce della storia. […] Il successo fu travolgente e l’opera venne apprezzata da un pubblico che neppure Einaudi aveva in cuor suo immaginato. Quell’esperienza lo avrebbe convinto a ripetere altre volte quei dispendiosi incontri dei libri con il loro pubblico. E non solo in Italia»

(Walter Barberis, Giulio Einaudi. Un ritratto, Torino, Einaudi, 2012, p. 27)

Accanto ai seminari pubblici, la Storia d'Italia Einaudi fu oggetto di convegni e incontri, tra i quali si segnala la tavola rotonda organizzata dall'Università di Padova il 21 novembre 1973, che vide la partecipazione, accanto ai curatori dell'opera, di studiosi quali Alberto Caracciolo, Giuseppe Giarrizzo, Raoul Manselli, Ernesto Ragionieri, Rosario Villari. Gli atti della tavola rotonda furono pubblicati col titolo Caratteri originali e prospettive di analisi: ancora sulla Storia d'Italia Einaudi nei "Quaderni storici", 9/26 (maggio-agosto 1974), pp. 523–558[11]. La Storia d'Italia Einaudi inaugurò la stagione einaudiana delle "Grandi Opere", con quella "propensione alla grandezza degli sconfinamenti economici e non soltanto culturali" che hanno provocato la crisi della casa editrice della fine degli anni '80[12].


Volumi


I primi sei volumi in 10 tomi contengono:

Volume primo
Contenuto del primo volume, diviso in due tomi[13]:
Volume secondo
Contenuto del secondo volume, diviso in due tomi[14]:
Volume terzo
Contenuto del terzo volume[15]:
Volume quarto
Contenuto del quarto volume, diviso in tre tomi[16]:
Volume quinto
Contenuto del quinto volume, diviso in due tomi[17]:
Volume sesto
Contenuto del sesto volume[18]:

Serie Regioni



Serie tematica Annali



Note


  1. A.Musi, 2018.
  2. E.Ivetic, Corriere della Sera, 2019.
  3. Beppe Ferrero, Lo Struzzo in festa per i sessant’anni, «La Repubblica», 14 dicembre 1993, citato in Serena La Malfa, La collana Einaudi Microstorie (1981-1991), "Storiografia" XX (2016), p. 38
  4. C.Vivanti, Il Sole 24 ORE, 2005.
  5. A.Gnoli, La Repubblica, 2009.
  6. Storia d'Italia, Vol. I.
  7. Storia d'Italia, Vol. VI.
  8. G.C.Jocteau, Il Sole 24 ORE, 1988.
  9. Storia d'Italia, Milano!, Mondadori, 2002, SBN IT\ICCU\CAG\0097481.
  10. Storia d'Italia, in Il Sole 24 ORE, 28 agosto 2005.
  11. La pagina introduttiva dell'articolo su Jstor
  12. Serena La Malfa, La collana Einaudi Microstorie (1981-1991), "Storiografia" XX (2016), pp. 37-40
  13. Sommario del primo volume, due tomi, su einaudiroma.it. URL consultato il 30 aprile 2020.
  14. Sommario del secondo volume, due tomi, su einaudiroma.it. URL consultato il 30 aprile 2020.
  15. Sommario del terzo volume, su einaudiroma.it. URL consultato il 30 aprile 2020.
  16. Sommario del quarto volume, tre tomi, su einaudiroma.it. URL consultato il 30 aprile 2020.
  17. Sommario del quinto volume, due tomi, su einaudiroma.it. URL consultato il 30 aprile 2020.
  18. Sommario del sesto volume, su einaudiroma.it. URL consultato il 30 aprile 2020.

Bibliografia



Voci correlate


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