Storia della filosofia occidentale (titolo completo: Storia della filosofia occidentale e dei suoi rapporti con le vicende politiche e sociali dall'antichità a oggi, titolo originale A History of Western Philosophy And Its Connection with Political and Social Circumstances from the Earliest Times to the Present Day) è un saggio divulgativo di storia della filosofia scritto da Bertrand Russell.
Storia della filosofia occidentale | |
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Titolo originale | A History of Western Philosophy |
Autore | Bertrand Russell |
1ª ed. originale | 1945 |
1ª ed. italiana | 1948 |
Genere | saggio |
Sottogenere | storia della filosofia |
Lingua originale | inglese |
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L'opera venne scritta durante la seconda guerra mondiale, mentre Russell si trovava negli Stati Uniti, e deve la propria origine a una serie di lezioni di storia della filosofia che egli tenne alla Barnes Foundation di Filadelfia tra il 1941 e il 1942.[1]
L'opera è composta da tre libri, ognuno dei quali diviso in parti e ulteriormente in capitoli; ogni capitolo è dedicato a un singolo autore, a una scuola filosofica o a una descrizione storica degli avvenimenti e del contesto socioculturale in cui determinate filosofie si svilupparono. La struttura dei tre libri è la seguente:
Il primo libro tratta della filosofia antica. È diviso in tre parti, dedicate a presocratici, a Socrate, Platone e Aristotele, e alla filosofia ellenistica e romana.[2]
Il libro secondo tratta della filosofia cristiana cattolica dell'Alto (i Padri) e del Basso Medioevo (la Scolastica).[3]
Il terzo libro tratta della filosofia moderna e contemporanea, dal Rinascimento a Hume, e successivamente dall'Illuminismo alle filosofie del Novecento.[4]
Scritta in uno stile semplice e accessibile al grande pubblico, spesso arguto quando non umoristico, l'opera ebbe notevole successo commerciale sia in Europa che negli Stati Uniti.[5]
I filosofi e in generale gli intellettuali contemporanei e posteriori a Russell si divisero circa la critica dell'opera, e questa in generale raccolse sia consensi che pesanti stroncature.[6][7] Roger Scruton, ad esempio, apprezzò l'opera, ma mosse al suo autore alcune critiche riguardo all'organizzazione del lavoro e alla gestione delle introduzioni storiche.[8] Critiche più severe vennero da George Steiner[9] e da Yorick Smythies.[10]
Lo stesso Bertrand Russell commentò il proprio libro così:
(EN)
«I regarded the early part of my History of Western Philosophy as a history of culture, but in the later parts, where science becomes important, it is more difficult to fit into this framework. I did my best, but I am not at all sure that I succeeded.» |
(IT)
«Ho trattato la prima parte del mio libro Storia della filosofia occidentale come una storia della cultura, ma nella seconda parte, quando la scienza diventa importante, questo lavoro si è fatto più difficile. Ho fatto del mio meglio, ma non sono certo di aver avuto successo.» |
(Bertrand Russell, Autobiografia[11]) |
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