Una vita violenta è un romanzo scritto da Pier Paolo Pasolini e pubblicato nel 1959 da Garzanti.
Una vita violenta | |
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Pasolini | |
Autore | Pier Paolo Pasolini |
1ª ed. originale | 1959 |
Genere | romanzo |
Lingua originale | italiano |
Ambientazione | Roma |
Protagonisti | Tommaso Puzzilli |
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Il romanzo narra la storia di un giovane, Tommaso Puzzilli, che vive nella borgata romana di Pietralata. Egli, insieme ai suoi compagni, conosce la fame e la delinquenza, organizza furti e si prostituisce, degradandosi sempre di più con comportamenti violenti e animaleschi. Quando Tommaso si innamora di Irene si prospetta un'occasione di cambiamento, che egli però non può cogliere perché viene arrestato per aver ferito gravemente un giovane.
Uscito dalla prigione gli si presenta un'altra occasione di riscatto, poiché ai genitori è stato assegnato un alloggio dell'INA-Casa, ma Tommaso si ammala di tubercolosi. In ospedale Tommaso riflette sulla storia e sulla politica. Egli, che in un primo tempo si era sentito fascista per l'amicizia contratta con alcuni ladri missini e poi democristiano in seguito all'assegnazione della casa, durante la degenza si avvicina al PCI e partecipa attivamente a scioperi e manifestazioni.
Il romanzo termina con un Tommaso che, ristabilitosi in parte, fa progetti per una vita matrimoniale, lavora, s'iscrive al Partito Comunista e, con un grande gesto di umanità, salva una donna baraccata del suo quartiere, ma, colpito dall'ennesimo colpo di tosse, trascorre gli ultimi giorni di vita sul lettino di un ospedale, per poi morire nel letto di casa sua.
Pasolini inizia a lavorare al romanzo nel 1955 con l'intento di continuare il progetto, iniziato con Ragazzi di vita, di narrare come vivevano i ragazzi delle borgate romane. Il romanzo subisce un'attenta revisione prima di essere dato alla stampa per attenuare, su consiglio dell'editore, alcuni punti scabrosi e politicamente pericolosi.
Nel romanzo ricorrono numerosi termini facenti parte del gergo romanesco dell'epoca, molti dei quali sono illustrati da un glossario in coda, con la consulenza di Sergio Citti.
Il romanzo è finalista del premio Strega anno 1959, che però viene assegnato a Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.[1]
Nel 1962 Pasolini firmerà il soggetto del film Una vita violenta, tratto dal romanzo omonimo mentre la sceneggiatura è affidata a Paolo Heusch, Brunello Rondi, Franco Solinas. Il protagonista sarà Franco Citti, attore delle borgate romane sempre amato da Pasolini per i personaggi principali dei suoi film.[2]
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