Peline Story (ペリーヌ物語 Perīnu monogatari?, letteralmente "La storia di Perrine"), è un anime giapponese, ispirato al romanzo In famiglia del 1893 di Hector Malot. La serie è stata prodotta dalla Nippon Animation e mandata in onda sulla Fuji TV nel corso del 1978. In Italia è stata trasmessa per la prima volta nel 1980 sulle televisioni locali e replicata successivamente anche dal network Euro TV e da Italia 1.
La serie, composta da 53 episodi, è stata diretta da Hiroshi Saitō nei primi 29 episodi e da Shigeo Koshi per i restanti e fa parte del progetto World Masterpiece Theater (all'epoca chiamato Calpis Family Theater) della Nippon Animation.
Nel 1990 è stato prodotto un film di montaggio riassuntivo della serie della durata di 110 minuti, con alcune modifiche nel doppiaggio e una diversa narrazione.[1]
La storia inizia verso la fine dell'Ottocento. Durante un viaggio in India Edmond Paindavoine, figlio di un ricco industriale proprietario di uno dei più grandi cotonifici francesi, in disaccordo con il padre Vulfran sposa Mary Doressany, una ragazza anglo-indiana. Edmond viene ripudiato dal padre, che non accetta che la giovane nuora entri nella sua famiglia. Dal matrimonio nascerà Peline.
Dopo una dozzina d'anni i genitori di Peline decidono di partire dall'India per ritornare in Francia dal vecchio nonno di Peline, sperando di riallacciare i rapporti. La famiglia affronterà un lungo viaggio con un carro trainato dall'asino Palikare, guadagnandosi da vivere con il mestiere di fotografi ambulanti.
La serie animata inizia in Bosnia, all'indomani della morte del padre di Peline che lascia la giovane moglie e la figlia ormai tredicenne sole nel loro lungo viaggio. In agosto, dopo altri cinque mesi di viaggio, Peline e la madre raggiungono Parigi, ma la donna, debilitata per il viaggio e per le privazioni muore, nonostante la figlia abbia venduto tutto ciò che possedevano (carro, asino, gli ultimi gioielli, la macchina fotografica) per acquistare le medicine. Prima di morire la madre rivela a Peline l'amara verità: suo nonno paterno sicuramente avrebbe accolto a braccia aperte il figlio, ma probabilmente la nuora e la nipote sarebbero state respinte in quanto il vecchio era stato da sempre contrario al matrimonio tra i genitori di Peline e si era sempre rifiutato di avere rapporti con la giovane nuora.
In ogni caso Peline avrebbe dovuto comunque raggiungere il nonno nella cittadina di Maraucourt dove c'era la sede centrale della sua compagnia, per tentare di conquistare il suo affetto, nonostante l'avversione che il vecchio avrebbe avuto per lei. Peline affronta a piedi gli ultimi 150 km di viaggio, sola, disperata e senza soldi, rischiando di morire di stenti, ma finalmente raggiunge Maroucourt.
Una volta arrivata nel paese del nonno paterno, Peline cerca prima di tutto di capire quale sia la situazione prima di agire. Si presenta in paese con il falso nome di Aulerie[2] e riesce a farsi assumere come operaia carrellista nella fabbrica del nonno. Peline, anzi, Aulerie scopre così che nonno Vulfran, reso cieco da una grave forma di cataratta, continua comunque a dirigere energicamente la ditta come se ci vedesse. Inoltre il vecchio è nella disperata attesa del ritorno del figlio Edmond che, suo unico erede, avrebbe dovuto prendere in mano le redini dell'impero industriale che egli aveva costruito negli anni.
Nel frattempo in un nuovo stabilimento del nonno che sta per essere ultimato in una cittadina vicina, arrivano dei tecnici inglesi per montare i macchinari. Purtroppo l'interprete e traduttore della ditta è gravemente malato e i lavori rischiano di subire un pesante ritardo per l'impossibilità degli inglesi di comunicare con gli ingegneri francesi. Ad Aulerie, che conosce oltre al francese anche l'inglese insegnatole dalla madre, viene assegnato il nuovo compito di interprete. Aulerie assolve all'impegno in maniera estremamente brillante e i lavori di montaggio terminano con largo anticipo sui tempi previsti. La cosa viene notata dal nonno, che prende la ragazzina in simpatia anche se ovviamente non conosce la sua vera identità. In un primo momento le assegna il lavoro di traduttrice della sua corrispondenza in inglese e poi, riconosciuta la sua estrema efficienza e lealtà, la promuove sua segretaria personale invitandola a vivere nella sua villa.
Il nonno sta facendo ricerche per riuscire a rintracciare il figlio (non sa ancora che è morto) e riceve dai suoi informatori in India lettere in inglese con frammentarie notizie, che Aulerie gli traduce. Aulerie prova un grande affetto e una gran pena per il nonno, nonostante egli abbia più volte usato in sua presenza parole terribili verso sua madre, colpevole di tenere il marito "prigioniero" in India, impedendogli di tornare. Purtroppo Aulerie sa che le cose sono andate diversamente e che suo padre non tornerà mai più, ma non osa rivelare al nonno la sua vera identità, sia per la paura di essere respinta, sia perché così facendo, avrebbe implicitamente comunicato al vecchio Vulfran la morte prematura del figlio Edmond.
Alla fine, come era inevitabile, al nonno arriva dai suoi informatori la terribile notizia della morte del figlio in Bosnia, mentre con la moglie e la figlia tentava di raggiungere la Francia. Il vecchio cade in un terribile sconforto, sa di essere rimasto solo e che Edmond, il figlio adorato non tornerà, ma Aulerie gli rimane accanto e lo salva dalla depressione con il suo affetto incondizionato.
Il nonno, mentre si stava riprendendo dalla terribile notizia, si trova a parlare con nonna Françoise la vecchia balia del figlio, e le confessa il profondo affetto che ormai prova per questa ragazzina sconosciuta apparsa dal nulla, che da qualche mese lo allieta con la sua presenza. La vecchia donna gli rivela uno strano particolare: Aulerie assomiglia curiosamente al figlio Edmond quando era un bambino. Il nonno è cieco, quindi non si è mai accorto della cosa, ma questo fatto gli fa avere i primi sospetti su chi sia veramente Aulerie. Dopo alcune ricerche svolte in segreto, il suo avvocato riesce a risalire alla vera identità di Aulerie e finalmente Peline, ormai "smascherata" potrà abbracciare il nonno come sua nipote.
In seguito Peline suggerirà e sovrintenderà ai sostanziali cambiamenti che il nonno Vulfran apporterà nelle condizioni di vita dei suoi operai. Verrà costruito un asilo nido, dove le madri operaie potranno lasciare i figli durante l'orario di lavoro e verranno allestiti nuovi alloggi che sostituiranno i cameroni malsani dove erano costrette a vivere stipate decine di persone. Inoltre riuscirà a convincere il nonno a farsi operare agli occhi, ed egli finalmente, riacquistata la vista, potrà vedere nel volto della ragazza i lineamenti del figlio perduto.
Dopo il suo lungo ed avventuroso viaggio, Peline si renderà conto di avere trovato la felicità.
La serie animata è ispirata al romanzo In famiglia del 1893 di Hector Malot e secondo la tradizione del World Masterpiece Theater è abbastanza fedele all'opera originale soprattutto nella trama e nella psicologia dei personaggi, nonostante gli ampliamenti della storia effettuati per permettere all'anime di coprire un'intera "stagione" televisiva. Le principali modifiche sono quindi riscontrabili nell'inserimento di numerosi episodi soprattutto iniziali, dal momento che il romanzo comincia con l'arrivo di Perrine e la madre a Parigi che nell'anime avviene nell'episodio 17 - Alloggio a Parigi: la trasposizione vera e propria del romanzo inizia quindi da questo episodio. Questi episodi iniziali sono generalmente autoconclusivi e tutti i personaggi che vi sono presentati non sono quindi presenti nell'opera originale, se si escludono ovviamente Peline e Marie. Solamente Marcel, che nell'anime è il ragazzo del circo e che Peline incontra nell'episodio 5 - Un ragazzo solo, nel romanzo fa una breve apparizione all'inizio della storia[3][4].
Inoltre alcuni personaggi sono stati eliminati, aggiunti o hanno subito alcune modifiche nella loro psicologia:
La storia di In famiglia di Hector Malot da cui è stata tratta la serie animata, è per certi versi simile a Il piccolo Lord di Frances Hodgson Burnett, pubblicato otto anni prima. In questo caso non abbiamo un conte, ma un ricco industriale; la nuora ripudiata non è americana, ma indiana e al piccolo Cedric si sostituisce la tredicenne Peline, che come Il piccolo Lord, conquisterà l'affetto del burbero nonno e lo spingerà a intraprendere sostanziali miglioramenti sociali a favore di coloro che lavorano per lui (costruzione di nuovi alloggi, asili nido, ecc.).
La storia di In famiglia affronta però più approfonditamente le tematiche dell'immigrazione e delle difficili condizioni di vita dei lavoratori, costretti a vivere stipati in stanze malsane, dei frequenti ed invalidanti incidenti sul lavoro, delle madri lavoratrici, che non sanno a chi affidare i figli durante l'orario di lavoro, del lavoro minorile[5]. e dei pregiudizi razziali.
La serie animata si rivolge anche (ma non solo) a bambini ed adolescenti, quindi molti degli aspetti più crudi del romanzo sono stati edulcorati. Ad esempio nel romanzo, Rosalie l'amica di Peline anche lei operaia, perde un dito della mano, schiacciato da un ingranaggio della macchina con cui stava lavorando: nella trasposizione televisiva Rosalie se la cava con qualche giorno di riposo.
Anche la tematica razziale è stata molto mitigata. Ne Il piccolo Lord la nuora è ripudiata dal nonno perché plebea, nel romanzo In famiglia invece, la nuora non è giudicata degna del figlio perché indiana, quindi non bianca, di razza inferiore. Anche la nipotina, per il nonno non sarà mai accettata, perché "mora" come la madre[6].
Il romanzo I Miserabili di Victor Hugo è esplicitamente citato dall'anime (ma non dal romanzo). L'ingegner Fabry, amico e confidente di Aulerie, legge e in seguito presta alla ragazza il romanzo. Aulerie noterà subito la somiglianza tra la sua storia e quella di Jean Valjean che, come Peline, si nasconde dietro il falso nome di signor Madeleine per nascondere il suo passato e le sue origini. Inoltre, mutuato dal romanzo da cui l'anime è tratto, c'è l'implicito riferimento a Robinson Crusoe di Daniel Defoe. Peline "approda" a Maroucourt dopo aver perduto i compagni di viaggio (i genitori) e la nave (il carro). Non possiede nulla e deve costruirsi tutti gli utensili i vestiti e le scarpe con le proprie mani[5].
Peline è un personaggio complesso, sicuramente più profondo del suo omologo Cedric de Il piccolo Lord, ma anche della Perrine/Pierina, protagonista del romanzo da cui la serie animata è stata tratta.
In Peline troviamo il carattere dolce ed altruista della madre, ma anche quello intraprendente, freddo e determinato del nonno. Possiamo riscontrare questo dualismo già dai primi episodi: la madre è prostrata dalla morte del marito e vorrebbe restare presso la sua tomba in Bosnia, ma la figlia la incita a partire per la Francia e in questo è quasi spietata nel costringere la madre ad abbandonare per sempre il marito morto. Durante il viaggio poi si assiste molte volte a un capovolgimento dei ruoli: spesso è Peline che diventa la madre, accudendo la mamma ormai debilitata come se fosse sua figlia[7].
È Peline che suggerisce al nonno di costruire nuovi alloggi per gli operai (come avrebbe fatto la madre), ma è sempre Peline che costringe con estrema determinazione il nonno a fare il suo dovere, partecipando ai funerali dei bambini morti nell'incendio di una casa adibita a fatiscente asilo nido [8].
A tutto ciò si aggiunge il fatto che Peline è dopotutto una ragazzina di 13 anni, con la sua paura di sbagliare, in balia di avvenimenti più grandi di lei. Probabilmente il personaggio del cane Barone, non presente nel romanzo, è stato introdotto anche per evidenziare questo aspetto pre-adolescenziale di Peline, inserendo inevitabilmente scene ludiche e divertenti che alleggeriscono la trama.[4]
Nel romanzo In famiglia da cui è stata tratta la serie animata, la protagonista è Perrine, nome italianizzato in alcune traduzioni in Pierina[9]; il falso nome che Perrine usa per presentarsi dal nonno è Aurélie (Aurelia in italiano). La serie animata, nella sua versione originale giapponese, rispetta i nomi del personaggio; per l'edizione italiana fu invece inizialmente scelto di chiamare la protagonista Valentina e solo in un secondo tempo fu deciso di ritornare ai nomi originali[10], ma per un'errata translitterazione del katakana (リ ri?) il nome Perrine divenne un improbabile Peline. Anche il falso nome di Peline ebbe la stessa sorte: Aurélie divenne Aulerie nella edizione italiana. Anche altri nomi presenti nell'anime paiono presentare problemi di non perfetta traslitterazione dal giapponese. Ad esempio Maroucourt, il paese dove è diretta Peline, nel romanzo è Maraucourt, la signora LaLeclie, che salva Peline da una morte per stenti, nel romanzo è Rouquerie, Tarel, il direttore della fabbrica, nel romanzo è Talouel.
L'anime Peline Story ha oltre una cinquantina di personaggi,[11] è quindi fisiologico che gli stessi doppiatori abbiano prestato la voce a personaggi diversi. Purtroppo si assiste anche al fenomeno inverso, senz'altro più fastidioso: alcuni personaggi, anche importanti, hanno infatti voci differenti nel susseguirsi delle puntate. Peline è un caso emblematico e limite visto che ha ben quattro voci diverse, che si avvicendano durante i vari episodi. Nelle prime nove puntate la voce di Peline è quella delle sorelle Rita e Antonella Baldini che si alternano anche nel corso della stessa puntata. Dall'episodio 10 ("Il rivale pericoloso") la voce di Peline diventa quella di Roberta Paladini che può considerarsi la "voce ufficiale" di Peline e che accompagnerà il personaggio fino all'episodio 44. Nell'episodio 45 ("Notizie dalla Bosnia") la voce del personaggio passerà definitivamente a Laura Lenghi che doppierà tutti i rimanenti episodi, prestando contemporaneamente la voce anche a Rosalie, un altro importante personaggio.
Personaggi | Voce giapponese | Voce italiana | Episodio |
---|---|---|---|
Peline Paindavoine | Hiromi Tsuru | Rita Baldini | 1-9 |
Antonella Baldini | 1-9 | ||
Roberta Paladini | 10-44 | ||
Laura Lenghi | 45-53 | ||
Mary Doressany | Masako Ikeda | Franca De Stradis | 1-21 |
Marcel | Fabrizio Mazzotta | 5-22, 53 | |
Rosalie | Kaoru Kurosu | Laura Lenghi | 27-53 |
Paul, fratello di Rosalie | Nagisa Koyama | Corrado Conforti | 27-53 |
Ing. Fabry | Akira Murayama | Luca Dal Fabbro | 27-50 |
Paolo Turco | 51-53 | ||
Tarel | Eiji Maruyama | Gastone Pescucci | 27-53 |
Theodore Paindavoine | Banjou Ginga | Leo Valeriano | 27-53 |
Vulfran Paindavoine | Kinshiro Iwao | Manlio Guardabassi (2ª voce) | 27-53 |
Cesare, padre di Rosalie | Takkou Ishimori | Erasmo Lo Presto (1ª voce) | 27-53 |
Altre voci: Vittorio Di Prima, Marco Guadagno, Gino Pagnani, Franco Latini, Mauro Bosco, Rino Bolognesi, Erasmo Lo Presto, Bruno Cattaneo, Leo Valeriano, Daniela Gatti, Laura Lenghi, Dario De Grassi, Franca De Stradis, Fabrizio Mazzotta, Laura Boccanera, Fabio Boccanera, Massimo Rossi, Vittorio Guerrieri, Liliana Jovino, Cristina Grado, Giovanna Avena, Oliviero Dinelli, Corrado Conforti, Riccardo Rossi, Mario Milita, Gastone Pescucci, Dante Biagioni
Il romanzo originale ha aspetti decisamente crudi, ma la trasposizione televisiva, che ha ingentilito la storia nei suoi aspetti più problematici, non ha dato adito a grandi interventi censori da parte dei curatori dell'edizione italiana. Si possono quindi riscontrare solamente alcuni tagli minori, probabilmente dovuti alla necessità di regolare la lunghezza degli episodi e solamente due tagli di scene lunghe e importanti, uno solo dei quali ascrivibile a censura vera e propria.
L'edizione italiana in DVD per il mercato home video di Yamato Video è integrale: le parti tagliate nella prima edizione e conseguentemente non doppiate, sono in lingua originale sottotitolate in italiano.
La serie, con i suoi 53 episodi, rappresenta il capitolo più longevo del World Masterpiece Theater, ed è stata trasmessa in Giappone dal 1° gennaio al 31 dicembre 1978 su Fuji TV.
In Italia è stata trasmessa per la prima volta dal 7 settembre 1980 prima da Quinta Rete e poi da varie televisioni locali.[12] Successivamente è stata replicata anche dalle reti del circuito Euro TV e da Italia 1.
Nº | Titolo italiano Giapponese 「Kanji」 - Rōmaji | In onda | |
---|---|---|---|
Giapponese | Italiano | ||
1 | Una fanciulla coraggiosa 「旅立ち」 - tabidachi | 1º gennaio 1978 | 7 settembre 1980 |
2 | Una buona idea 「遠い道」 - tooi michi | 8 gennaio 1978 | |
3 | Un lieto evento 「お母さんのちから」 - okaasan no chikara | 15 gennaio 1978 | |
4 | Il conte ribelle 「泥だらけの伯爵」 - dorodarake no hakushaku | 22 gennaio 1978 | |
5 | Un ragazzo solo 「おじいさんと孫」 - ojiisan to mago | 29 gennaio 1978 | |
6 | Due madri 「二人の母」 - futari no haha | 5 febbraio 1978 | |
7 | Il ragazzo del circo 「サーカスの少年」 - saakasu no shounen | 12 febbraio 1978 | |
8 | L'asino è scomparso 「酔っぱらいロバ」 - yopparai roba | 19 febbraio 1978 | |
9 | Peline a Verona 「商売がたき」 - shoubai ga taki | 26 febbraio 1978 | |
10 | Un rivale pericoloso 「写真機どろぼう」 - shashinki dorobou | 5 marzo 1978 | |
11 | Barone è forte 「バロンがんばる」 - baron ganbaru | 12 marzo 1978 | |
12 | Uno spettacolo speciale 「たった二人の観客」 - tatta futari no kankyaku | 19 marzo 1978 | |
13 | Attraverso le Alpi 「アルプス越え」 - arupusu goe | 26 marzo 1978 | |
14 | Un bel paese 「美しい国で」 - utsukushii kuni de | 2 aprile 1978 | |
15 | La Francia, la Francia! 「フランス! フランス!」 - furansu! furansu! | 9 aprile 1978 | |
16 | La mamma è decisa 「お母さんの決意」 - okaasan no ketsui | 16 aprile 1978 | |
17 | Un alloggio a Parigi 「パリの宿」 - pari no yado | 23 aprile 1978 | |
18 | Il vecchio Simon 「シモンじいさん」 - shimon jiisan | 30 aprile 1978 | |
19 | Fra la gente di Parigi 「パリの下町っ子」 - pari no shitamachi ko | 7 maggio 1978 | |
20 | Addio, Palikare 「パリカールとの別れ」 - parikaaru tono wakare | 14 maggio 1978 | |
21 | Le ultime parole 「最後の言葉」 - saigo no kotoba | 21 maggio 1978 | |
22 | Una persona indimenticabile 「忘れられない人々」 - wasurerarenai hitobito | 28 maggio 1978 | |
23 | Viaggio da sola 「ひとりぽっちの旅」 - hitoribocchi no tabi | 4 giugno 1978 | |
24 | L'arcobaleno 「美しい虹」 - utsukushii niji | 11 giugno 1978 | |
25 | Mio caro Palikare 「パリカール! 私のパリカール!」 - parikaaru! watashi no parikaaru! | 18 giugno 1978 | |
26 | Peline in ospedale 「親切なルクリおばさん」 - shinsetsu na rukuri obasan | 25 giugno 1978 | |
27 | Il volto gelido 「おじいさんの冷い顔」 - ojiisanno hii kao | 2 luglio 1978 | |
28 | La fabbrica del nonno 「パンダボアヌ工場」 - pandaboanu koujou | 9 luglio 1978 | |
29 | Al di là dello stagno 「池のほとりの小屋」 - ike nohotorino koya | 16 luglio 1978 | |
30 | L'amica di Peline 「自分の力で」 - jibun no chikara de | 23 luglio 1978 | |
31 | Peline pesca 「お客様を迎えて」 - o kyakusama wo mukae te | 30 luglio 1978 | |
32 | La signora La Lecli 「名前の秘密」 - namae no himitsu | 6 agosto 1978 | |
33 | Il cugino di Peline 「テオドールの財布」 - teodoru no saifu | 13 agosto 1978 | |
34 | Un giorno indimenticabile 「忘れられない一日」 - wasure rarenai tsuitachi | 20 agosto 1978 | |
35 | La lettera in inglese 「英語の手紙」 - eigo no tegami | 27 agosto 1978 | |
36 | Invito a pranzo 「よろこびと不安」 - yorokobito fuan | 3 settembre 1978 | |
37 | Ritorno alla fabbrica 「おじいさんの大きな手」 - ojiisanno ooki na te | 10 settembre 1978 | |
38 | Un bel vestito 「すてきなワンピース」 - sutekina wanpisu | 17 settembre 1978 | |
39 | Una lettera dall'India 「インドからきた手紙」 - indo karakita tegami | 24 settembre 1978 | |
40 | Povero Barone! 「バロンの災難」 - baron no sainan | 1º ottobre 1978 | |
41 | Una casa come un castello 「お城のような家」 - o shiro noyouna ie | 8 ottobre 1978 | |
42 | La tristezza di Rosalie 「ロザリーの悲しみ」 - rozari no kanashimi | 15 ottobre 1978 | |
43 | La domenica di Peline 「日曜日。ペリーヌは…」 - nichiyoubi . perinu ha ... | 22 ottobre 1978 | |
44 | Una cattiva signora 「いじわるな婦人」 - ijiwaruna fujin | 29 ottobre 1978 | |
45 | Notizie dalla Bosnia 「ボスニアからの知らせ」 - bosunia karano shirase | 5 novembre 1978 | |
46 | Il nonno è triste 「ビルフランの悲しみ」 - birufuran no kanashimi | 12 novembre 1978 | |
47 | Chi è Aulelie? 「オーレリィの顔」 - orerii no kao | 19 novembre 1978 | |
48 | L'incendio 「火事」 - kaji | 26 novembre 1978 | |
49 | Lacrime di felicità 「幸せの涙が流れる時」 - shiawase no namida ga nagare ru toki | 3 dicembre 1978 | |
50 | La prima neve dell'anno 「初雪の降った日」 - hatsuyuki no futta nichi | 10 dicembre 1978 | |
51 | Gli occhi del nonno 「おじいさんの目」 - ojiisanno me | 17 dicembre 1978 | |
52 | Un Natale indimenticabile 「忘れられないクリスマス」 - wasure rarenai kurisumasu | 24 dicembre 1978 | |
53 | Ritorna la primavera 「春の訪れ」 - haru no otozure | 31 dicembre 1978 |
![]() | ![]() |