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Acàte (in latino: Achātes) è nella mitologia classica uno dei più fedeli compagni di Enea, nonché suo scudiero. L'asteroide 5144 Achates è così chiamato in suo onore.

Acate
Enea e Acate sulla costa libica, dipinto di Dosso Dossi (1520)
Sagaciclo troiano
SessoMaschio
Luogo di nascitaTroia
ProfessioneGuerriero, scudiero

«Fermossi: e pronto a cotal uso avendo
l'arco e 'l turcasso (ché quest'armi appresso
gli portava mai sempre il fido Acate),
diè lor di piglio»

(Virgilio, Eneide, Traduzione di Annibal Caro, Libro I, v. 304-307)

Il mito


Durante la guerra di Troia, Acate sembra apparire in alcune versioni come l'uccisore di Protesilao, il primo eroe greco a morire sulla costa asiatica.

Più volte citato nell'Eneide di Virgilio sin dal primo libro, viene indicato come uno dei fedelissimi di Enea ("Fidus Achates"), sempre al suo fianco in tutte le sue peripezie, ed è il capitano di una delle navi con cui Enea e i suoi lasciano Troia. Viene ad esempio citato nel libro I, quando accompagna Enea nei boschi che circondano Cartagine per cercare di scoprire dove si trovassero. Enea è tanto sicuro della fedeltà di Acate da arrivare ad affidargli le proprie armi.

Nel libro VI Acate è ricordato per essere colui che conduce Enea all'antro della Sibilla Cumana.

Durante la guerra fra Troiani ed Italici, Acate fa da scudiero a Enea aiutandolo soprattutto nel libro X, allorché il capo troiano viene assalito da sette giovani guerrieri latini, tutti figli di tal Forco. In tale circostanza Acate rimane leggermente ferito dall'asta che uno di questi, Numitore, scaglia contro Enea. Nel libro XII egli si rende anche autore di un'uccisione, quella del rutulo Epulone; Acate lo decapita con la spada.


Nell'arte


Acate appare in diverse opere d'arte, sempre insieme a Enea: tra le più note, si ricordano i dipinti Enea e Acate sulla costa libica di Dosso Dossi, Enea alla corte del re Latino di Ferdinand Bol, e vari episodi delle Storie di Enea di Pietro da Cortona.


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[fr] Achate

Nommé vingt fois dans l'Énéide de Virgile, le guerrier troyen Achate (prononcer [akat] ; en grec ancien Ἀχάτης, Akhátês) est l'écuyer d'Énée et son compagnon de tous les instants. Après la chute et l'incendie de Troie, Énée réussit à fuir avec son père et son fils, pour gagner d’abord le Mont Ida de Troade et parvenir finalement en Italie, qu’Achate est le premier à identifier lorsque la flotte troyenne arrive en vue de cette terre[1]. Loué par Virgile non seulement pour son soutien indéfectible à Énée (l'épithète fidus se lit en I, 188 ; VI, 158 ; VIII, 521 et 586 ; X, 332 ; XII, 384), mais aussi pour son courage (I, 120 et 579 ; il est blessé aux côtés de son chef en X, 344) et sa rapidité (I, 644 et 655), Achate est devenu le symbole de l'ami fidèle.
- [it] Acate (mitologia)

[ru] Ахат

Ахат (лат. Achates, др.-греч. Ἀχάτης) — часто упоминаемый в Энеиде храбрый троянец, солдат и оруженосец, верность которого его повелителю Энею вошла в поговорку[1]. Он сопровождал Энея практически во всех описанных в этом эпическом произведении путешествиях, а иногда оказывался единственным его спутником. Несмотря на то, что Эней идёт во главе целого отряда троянских воинов, на разведку или в посольство к царям он, как правило, предпочитает ходить на пару именно с Ахатом.



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