Amìnia è una figura della mitologia greca, legata al mito di Narciso.
Malcolm Lidbury, Aminia suicida
Il mito
Aminia era un giovane innamorato di Narciso, il vanitoso che venerava sé stesso. Secondo Conone,[1]
Narciso respingeva tutti i suoi molti innamorati, sia donne avvenenti che giovani abbienti, fino a farli desistere. Solo Aminia non si dava per vinto. Narciso gli chiese di stargli lontano se veramente l'avesse amato, ma il ragazzo, tornato nuovamente, gli domandò un pegno d'amore. Narciso allora gli donò una spada, affinché si uccidesse. Aminia, prendendo in parola Narciso, si trafisse davanti alla sua casa, dopo però aver invocato gli dei per ottenere una giusta vendetta.[1]
La punizione fu che Narciso un giorno vide il suo riflesso in uno specchio d'acqua e s'innamorò perdutamente della propria immagine. Si struggesse talmente in quest'amore impossibile, tanto da giungere col tempo a consumarsi lentamente fino a morirne.[1]
Angela Cerinotti, Miti greci e di roma antica, Prato, Giunti, 2005, ISBN88-09-04194-1.
Françoise Frontisi Ducroux, Jean-Pierre Vernant, Narciso e i suoi doppi, in Ulisse e lo specchio. Il femminile e la rappresentazione di sé nella Grecia antica, Donzelli, 2003, p.161-162, ISBN978-88-7989-780-8.
Robert Graves, I miti greci, Milano, Longanesi, ISBN88-304-0923-5.
(EN) Ameinias, in Who's Who in Classical Mythology, Londra, Routledge, 2002.
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