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Braccio di Ferro (Popeye) è un personaggio immaginario statunitense creato da Elzie Crisler Segar,[2] apparso in strisce giornaliere e tavole domenicali a fumetti e in cartoni animati cinematografici e televisivi[3]. Esordisce il 17 gennaio 1929 nella striscia a fumetti Thimble Theatre (traducibile come “piccolo teatro”), che successivamente viene ribattezzata "Popeye"[4], grazie all'inaspettato successo del personaggio. La sua prima comparsa in Italia è nel marzo 1935 su una tavola dal titolo "Il teatro dei bei tipi"[5][6]).[3][7]

Disambiguazione – "Popeye" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Popeye (disambigua).
Braccio di Ferro
Braccio di Ferro e la sua fidanzata Olivia nel cortometraggio Baby Wants a Battle
Nome orig.Popeye
Lingua orig.Inglese
AutoreElzie Crisler Segar
EditoreBud Sagendorf
1ª app.17 gennaio 1929
Editore it.Renato Bianconi
1ª app. it.1935
Interpretato daRobin Williams
Voci orig.
Voci italiane
  • Franco Latini (Le nuove avventure Braccio Ferro)
  • Gigi Reder (Braccio di Ferro contro gli indiani)
  • Gianni Giuliano (1979-2004)
  • Massimo Lopez (Popeye - Braccio di Ferro)
  • Paolo Buglioni (anni '80)
  • Toni Orlandi (anni '90/'00)
  • Angelo Maggi (anni '00)
SpecieUmana
SessoMaschio
Luogo di nascitaSanta Monica, California[1]
Professione
  • marittimo
    (dal debutto, il 17 gennaio 1929 in: Bernice, la gallina fischiona)
  • guardacoste
    (dal 1937 in: Braccio di Ferro incontra Alì Babà e i quaranta ladroni)
  • marinaio
    (dal 1941 in: The Mighty Navy)
Poteri
  • Invulnerabilità fisica, forza, velocità e altri super poteri (grazie agli spinaci che mangia)

Fra i più celebri personaggi dei fumetti di tutti i tempi[8][9], raggiunge presto una notevole popolarità, tanto che nel 1933 gli viene dedicata una serie di cortometraggi animati cinematografici realizzati dai Fleischer Studios[8] e intitolata Popeye the Sailor, da subito molto popolare[3] al punto che la sua fama è ora più legata ad essa.

Nel corso degli anni il personaggio è apparso anche in comic book, in cartoni animati televisivi, in videogiochi, pubblicità ed è stato oggetto di un diffuso merchandising; nel 1980 il regista Robert Altman ne trasse un film[7]; nel 2002 TV Guide classificò il personaggio al 20º posto nella sua lista dei "50 Greatest Cartoon Characters of All Time"[10], mentre LiveAbout lo classificò all'8º posto nella lista "The Top 50 Cartoon Characters of All Time"[11]. Nel 1995 fu una delle venti serie a fumetti incluse nella serie commemorativa di francobolli statunitensi Comic Strip Classics.[12][13][14]


Genesi del personaggio


Elzie Segar, il creatore di Braccio di Ferro
Elzie Segar, il creatore di Braccio di Ferro

Il personaggio venne ideato dal fumettista Segar inizialmente come comprimario all'interno della serie di fumetti a strisce The Thimble Theatre quando Castor Oyl, protagonista iniziale della serie, vuole partire per l'Africa ma prima deve trovare un marinaio in grado di condurre la nave e incontra Popeye, un tipo magro, guercio da un occhio e dalla parlata molto caratteristica. Dopo le prime apparizioni, Segar decide di promuoverlo a protagonista della serie che viene anche ribattezzata con il suo nome. L'esuberante e irascibile Popeye è sempre pronto a venire alle mani per risolvere le questioni anche grazie alla sua formidabile forza la quale, inizialmente, non è chiaro da cosa gli derivi, ma in seguito Segar fornirà una giustificazione negli spinaci che fa ingurgitare al personaggio (espediente riproposto nei cartoni e destinato a diventare il segno distintivo del personaggio).[3]

Il taglio del disegno è scarno ed essenziale. A differenza di altri fumetti contemporanei, come Flash Gordon, le vignette sono disegnate in maniera tale da prediligere il tratto e l'effetto. I paesaggi dello sfondo sono privi di molti dettagli.

Popeye parrebbe ispirato al pugile Frank "Rocky" Fiegel, compaesano di Segar, noto per essere un attaccabrighe[15].


Storia editoriale



Thimble Theatre (Popeye)


Lo stesso argomento in dettaglio: Strisce giornaliere di Thimble Theatre (Popeye), Tavole domenicali di Thimble Theatre (Popeye) e Sappo.

Il personaggio comparve per la prima volta nella striscia Thimble Theatre che Segar disegnava ormai da dieci anni e ne divenne rapidamente il protagonista[7] facendola diventare una delle serie a fumetti del King Features Syndicate più popolari degli anni trenta[7][9]. La striscia Thimble Theatre[16] veniva pubblicata già dal 19 dicembre 1919 sul New York Journal (un giornale gestito da William Randolph Hearst, proprietario del King Features) riscuotendo un discreto successo ma non confrontabile con la fama che raggiungerà con l'introduzione del personaggio di Popeye che era stato inserito come comparsa per un singolo episodio e destinato, nelle intenzioni originali dell'autore, a scomparire con la conclusione della vicenda narrata (striscia del 17 gennaio 1929)[8]. I protagonisti della striscia erano Castor Oyl e sua sorella Olivia, la quale diverrà poi l'eterna fidanzata di Popeye, un marinaio guercio[17] dalla parlata sgrammaticata e piuttosto scorbutico nell'episodio La gallina fischiona africana (Whiffle Hen), assunto da Castor per condurre una nave. Da questo esordio raggiunge un apprezzamento da parte del pubblico tale da spingere il suo autore a renderlo il personaggio di punta della striscia.[8] Questa caratterizzazione del personaggio per opera di Segar è molto diversa da quella che si troverà nei cortometraggi nei quali lo schema narrativo si chiude solitamente con una inevitabile scazzottata e con l'aiuto in extremis di una scatola di spinaci dalla quale attingere la forza per sconfiggere il nemico di turno. Nelle prime storie infatti gli spinaci non compaiono. Nei fumetti il personaggio è protagonista di storie di ampio respiro e in cui, oltre a lui, vi sono altri protagonisti di vicende che, attraverso la successione di strisce quotidiane, sviluppano trame lunghe e complesse. Alle storie realizzate in strisce quotidiane e utilizzate per narrare racconti lunghi e articolati si affiancheranno poi le tavole domenicali. Segar realizzerà una trentina di storie fino alla sua morte, nel 1938.[8]

Dal 1938 la striscia venne continuata da Tom Sims fino al 1954 e poi da Ralph Stein fino al 1959 per i testi mentre per i disegni delle strisce giornaliere da Doc Winner fino al 1939 e per quelli delle tavole domenicali Joe Musial fino al 1939 per poi passare a Bill Zaboly che disegnerà il personaggio fino al 1959, perdendo però col tempo il loro originario mordente e diventando quasi esclusivamente umoristiche. Successivamente l'assistente di Segar, Bud Sagendorf, si occuperà delle strisce quotidiane e delle tavole domenicali dal 1959, infondendole nuova vitalità e lavorandoci per quasi trent'anni quando nel 1986 passerà il compito di realizzare le strisce a Bobby London che le disegnerà fino al 1992 mentre continuerà a dedicarsi solo alle tavole fino al 1994 quando Hy Eisman porterà avanti le storie del personaggio nella sola versione a tavole domenicali.[7][9] Dal lunedì al sabato vengono quindi pubblicate ristampe delle strisce di Bud Sagendorf mentre la domenica viene pubblicata una tavola inedita realizzate dal 1994 da Hy Eisman.[18]


Ristampe e pubblicazioni in altre lingue

All'estero le storie a strisce realizzate da Segar sono state a lungo prive di una edizione completa e organica[8].

La pubblicazione in Italia delle storie di Braccio di Ferro è stata abbastanza discontinua sebbene siano state pubblicate già negli anni Trenta su diverse testate ma per molto tempo non si è riusciti ad averne una edizione integrale[8] ma nonostante questo ha subito goduto di vasta fama[7] venendo pubblicato su varie testate sin dal 1935 soprattutto della Mondadori[9]. Nel 1939 vengono pubblicati come supplementi alla collana Albi d'Oro della A.P.I. Anonima Periodici Italiani (denominazione della Mondadori) 13 volumi che presentano la ristampa sia delle strisce giornaliere che delle tavole domenicali già apparse su testate dell'Editore Lotario Vecchi e della Mondadori, con l'aggiunta di materiale inedito.[19] Nel secondo dopoguerra continua a essere pubblicato per vari editori comparendo anche sulla rivista culturale Il Politecnico diretta da Elio Vittorini ed edita da Einaudi.[9]

Le ristampe continuano negli anni sessanta su una testata dedicata edita da Giuseppe Vita Editore per 12 numeri dal 1962 al 1963 e omonima del personaggio che ripropone le storie disegnate da Sagendorf e, negli ultimi numeri, da Segar[20] mentre sul quotidiano L'Unità tra il 1962 e il 1967 viene proposta la versione a strisce giornaliere di Sagendorf e Zaboly[9] mentre quella di Segar sono state pubblicate sulla rivista Linus. Durante gli anni settanta le strisce giornaliere di Sagendorf vengono pubblicate sul quotidiano Paese Sera e sul supplemento Paese Sera Domenica tra il 1974 e il 1979. Il personaggio continua a essere riproposto anche negli anni ottanta e novanta sul Radiocorriere TV e su alcuni supplementi della rivista Lupo Alberto edita da Macchia Nera.[9] Molte delle storie originali di Segar sono state pubblicate anche negli Oscar Mondadori, in una serie di dieci albi dall'editore Comic Art (1994-1995) che hanno riproposto quasi tutte le vignette originali di Segar del periodo che va dal 1929 al 1938[8][21]; successivamente la Rizzoli ha pubblicato un volume dedicato al personaggio nella collana I classici del fumetto della Biblioteca Universale Rizzoli nel 1999[8]; Planeta de Agostini ha ristampato due volumi di grande formato, strisce giornaliere e tavole domenicali a colori senza però terminare la collana. I volumi sono la traduzione dei primi 2 numeri dell'edizione Popeye edita da Fantagraphics Books nel 2012 e composta da 6 volumi.

Ad oggi, l'opera più completa che raccoglie tutte le pubblicazioni delle strisce giornaliere e delle tavole domenicali di Segar è Popeye edita da La Gazzetta dello Sport curata da Luca Boschi e composta da 60 albi brossurati ed uscita in edicola con cadenza settimanale tra il 2017 e il 2018[22].


Popeye/Popeye the Sailor


In America fu pubblicata la collana a fumetti Popeye (Popeye the Sailor dal numero 66) dal 1948 al 1984, composta da 171 numeri con storie inedite[23].


Braccio di Ferro (Edizioni Bianconi)


Lo stesso argomento in dettaglio: Braccio di Ferro (Edizioni Bianconi).

Il personaggio è stato anche protagonista di storie realizzate in Italia e pubblicate dall'editore Bianconi che, dagli anni sessanta, su licenza del King Features Syndicate, incaricò i suoi autori italiani di realizzare un restyling del personaggio mirato al pubblico infantile che portò alla pubblicazione di varie testate in formato libretto sull'onda del successo di Topolino della Mondadori che godranno per decenni di un importante successo che porterà le storie italiane a venire prodotte e ristampate più volte per almeno cinquant'anni e a venire acquistate anche da editori stranieri.[7] La collana venne pubblicata in Italia dal 1963 al 1994 dall'Editoriale Metro fondata dall'editore Renato Bianconi e conteneva storie inedite realizzate in Italia[8][24] caratterizzate da una profonda rivisitazione del personaggio originario modificandone i contenuti per potersi rivolgere a un pubblico infantile,[25] presentano una propria originalità introducendone nuovi personaggi o recuperandone altri poco presenti nella versione originaria americana e conferendogli estrema rilevanza[8][26] o rinominandone altri[27].


Filmografia


Braccio di Ferro in una scena del corto Braccio di Ferro incontra Alì Babà e i quaranta ladroni (1937)
Braccio di Ferro in una scena del corto Braccio di Ferro incontra Alì Babà e i quaranta ladroni (1937)

Nel 1933 i Fleischer Studios di Max e Dave Fleischer adattarono i personaggi di Thimble Theatre per una serie di cortometraggi animati cinematografici intitolata Popeye the Sailor per la Paramount Pictures che divennero tra i più popolari degli anni trenta, e i Fleischer - e successivamente i Famous Studios di proprietà della Paramount - ne continuarono la produzione fino al 1957 realizzandone oltre duecento.[7] I cortometraggi sono ora di proprietà della Turner Entertainment, una società controllata dalla Time Warner, e distribuiti dalla società sorella Warner Bros.[senza fonte] La fama sul lungo periodo del personaggio è dovuta maggiormente a questa serie di cartoni animati degli anni 30 e 40 realizzati dagli Studio Fleischer[8]. Successivamente fu prodotta per la televisione una serie di cartoni animati realizzata dalla Hanna-Barbera Production dal 1978 al 1983 Le nuove avventure di Braccio di Ferro (The All-New Popeye Hour)[8] e un'altra nel 1987 Che papà Braccio di Ferro (Popeye and Son).

Nel 1980 uscì il film Popeye - Braccio di ferro, co-prodotto dalla Walt Disney Pictures e dalla Paramount, diretto da Robert Altman, con Robin Williams al suo primo ruolo da protagonista.

Popeye the Sailor Meets Sindbad the Sailor, il primo a colori della serie

Caratteristiche del personaggio


Braccio di Ferro è un marinaio, guercio di un occhio, con una pipa sempre in bocca; ha un corpo nerboruto con gambe corte e avambracci sproporzionati, entrambi col tatuaggio di un'ancora. Fidanzato con Olivia Oyl, il personaggio, rude e scorbutico, è un eroe che soccorre fanciulle in pericolo e vive straordinarie avventure in giro per il mondo. Fortissimo di suo, ricorre in casi estremi agli spinaci che gli conferiscono una forza da supereroe che gli consente di abbattere i suoi avversari.[7]


Personaggi di Thimble Theater/Braccio di Ferro



Animali



Personaggi delle serie a cartoni animati



Nomi nelle diverse edizioni italiane


I nomi di alcuni dei personaggi variano a seconda delle edizioni. Talvolta sono utilizzati i nomi originali.


Influenza culturale


Ritenuto un alimento ad alto contenuto di ferro, gli spinaci furono associati alla forza sovrumana del personaggio, invogliando il consumo nell'infanzia nell'epoca della Grande Depressione in un contesto di una diffusa malnutrizione, perpetuando a lungo l'idea dell'effetto benefico nonostante analisi accurate stabilissero un tasso di circa 3 mg per 100 g di foglie fresche, assai minore di quanto propagandato.[28] Il personaggio di Braccio di Ferro fece tuttavia la fortuna dei coltivatori di spinaci, tanto che nella località texana di Crystal City gli venne eretto un monumento commemorativo.[7][29][30]

Il personaggio di Braccio di Ferro è stato usato nella pubblicità o come mascotte da diverse aziende, società ed enti, in vari settori. In ambito calcistico italiano è il simbolo della frangia del tifo organizzato Granata South Force del club della Salernitana.[31]

Nell'estate del 1976, a Tokyo viene fondata "Popeye - Magazine for City Boys", la prima rivista giapponese di moda e attualità rivolta ai ragazzi. Fu scelto questo nome perché il figlio del fondatore della rivista era un grande fan di Braccio di Ferro.[32]


Riconoscimenti



Altri media



Cinema


Cosplay di Popeye
Cosplay di Popeye

Videogiochi


I videogiochi ufficiali su Braccio di Ferro non appartengono a un'unica serie e sono poco collegati tra loro.


Note


  1. Dato ricavato dal sito ufficiale della serie.
  2. Segar, Elzie (Crisler) – Encyclopædia Britannica Article. Britannica.com. Retrieved on March 29, 2013.
  3. Braccio di Ferro e gli spinaci, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 22 maggio 2017.
  4. Cfr. in Andrea Tosti, Braccio di Ferro, da comparsa a tre volte protagonista, su "Fumettologica" del 4 novembre 2013.
  5. Cfr. in Luca Boschi, Schiffo Schiffi e il Teatro dei bei tipi Archiviato il 13 giugno 2020 in Internet Archive., su "nòva" del 9 novembre 2009.
  6. Il Popeye di Elzie C. Segar appare per la prima volta in Italia, col nome originario invariato, sul n. 41 di «Cine-Comico» del 28 marzo 1935, dove, tra gli altri, Poldo Sbaffini è originariamente chiamato Schiffo Schiffini.
    Cfr. alle p. 40 e 61 in Fabio Gadducci, Leonardo Gori, Sergio Lama, Eccetto Topolino. Scontro culturale tra Fascismo e Fumetti, NPE, Battipaglia, 2011, ISBN 978-88-97141-04-4
  7. FFF - Popeye (Braccio di ferro), su lfb.it. URL consultato il 22 maggio 2017.
  8. Braccio di Ferro - L'irresistibile fumetto Popeye di Segar, su slumberland.it. URL consultato il 23 maggio 2017.
  9. BRACCIO DI FERRO, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 22 maggio 2017.
  10. TV Guide Book of Lists, Running Press, 2007, p. 158, ISBN 0-7624-3007-9.
  11. (EN) The Top 50 Cartoon Characters of All Time, su liveabout.com. URL consultato il 22 febbraio 2021.
  12. Comic Strip Classics (GIF), su fumetti.org.
  13. Cronaca Filatelica, n. 213, dicembre 1995.
  14. http://www.afnews.info/fumetti.org/gif/Usastamp.gif Comic Strip Classics
  15. Eugenio Spagnuolo, 10 cose che (forse) non sai su Braccio di Ferro, su focus.it, Focus, 15 gennaio 2020. URL consultato il 31 agosto 2020.
  16. Teatro per bambini realizzato con le marionette da dita.
  17. Il nome originale del personaggio, Popeye, significa letteralmente occhio sporgente.
  18. 13 strisce classiche che pensavate concluse (e invece vengono ancora pubblicate) - Pagina 14, su Fumettologica, 18 aprile 2014. URL consultato il 1º giugno 2017.
  19. Gli Albi di BRACCIO DI FERRO, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 22 maggio 2017.
  20. Braccio di Ferro, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 22 maggio 2017.
  21. le storie originali di Elzie Crisler Segar, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 22 maggio 2017.
  22. Popeye, tutto il Braccio di Ferro di Segar in una iniziativa della Gazzetta dello Sport nelle edicole da agosto 2017, su slumberland.it. URL consultato il 1º dicembre 2020.
  23. Popeye (comic book), su popeye.fandom.com. URL consultato il 1º dicembre 2020.
  24. Braccio di Ferro, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 2 febbraio 2017.
  25. Il primo Linus - uBC Fumetti, su ubcfumetti.com. URL consultato il 17 maggio 2017.
  26. Come ad esempio i temibili Ming, stirpe di gnomi malvagi che mirano alla conquista del mondo.
  27. La strega del mare diventa la strega Bacheca, mentre il papà di Braccio di Ferro diventa Trinchetto, a causa della sua passione per il vino.
  28. Cartoni Online - Braccio di Ferro, su cartonionline.com.
  29. Leggendo qua e là..., «La Settimana Enigmistica», 2007, 3925, ISSN 1125-5226
  30. (EN) Crystal City Texas Spinach Capital of the World Home of the Popeye Statue, su texasescapes.com. URL consultato il 18 marzo 2009.
  31. Volantino GSF per i 30 anni, su ultrasalerno.it.
  32. Popeye Timeline - 1976: Popeye Magazine launches, su popeye.com.
  33. Popeye-Art - afnews.info, 6 settembre 2014. URL consultato il 22 maggio 2017.
  34. (EN) Pugni dollari & spinaci, su Internet Movie Database, IMDb.com. URL consultato il 12 novembre 2019.
  35. Marco Giusti, Dizionario dei film italiani stracult, Milano, Sperling & Kupfer, 1999, ISBN 88-200-2919-7.
  36. Speciale "Pugni Dollari & Spinaci" il rarissimo film dedicato al Braccio di Ferro Bianconi!, su retronika.blogspot.com. URL consultato il 12 novembre 2019.
  37. Pugni dollari & spinaci, su cinema-italiano-db.de. URL consultato l'11 novembre 2019.
  38. Genndy Tartakovsky lascia la regia di Popeye. Cancellato il progetto?, 13 marzo 2015. URL consultato il 27 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2015).

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[en] Popeye

Popeye the Sailor Man is a fictional cartoon character created by Elzie Crisler Segar.[42][43][44][45] The character first appeared in the daily King Features comic strip Thimble Theatre on January 17, 1929, and Popeye became the strip's title in later years. The character has also appeared in theatrical and television animated cartoons.[44]

[fr] Popeye (personnage)

Popeye (prononciation américaine : ˈpɑːpaɪ[n. 1]) est un personnage de fiction créé par l'Américain Elzie Crisler Segar en 1929 pour son comic strip The Thimble Theatre. Sa première apparition est dans la bande quotidienne du 17 janvier 1929. Marin brut et susceptible mais généreux et loyal, doué d'une force extraordinaire, il est devenu l'un des personnages emblématiques de la culture populaire américaine à la suite des adaptations en dessin animé à partir de 1933. Dans la plupart des pays du monde, il est dans le domaine public[1].
- [it] Braccio di Ferro (personaggio)

[ru] Моряк Попай

Моря́к Попа́й (англ. Popeye the Sailor, имя образовано от англ. pop-eyed «лупоглазый», «пучеглазый», буквально «Лупоглаз») — герой американских комиксов и мультфильмов, один из самых известных мультперсонажей студии Paramount Pictures, наряду с Каспером[источник?].



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