Cicno era un bellissimo e crudele giovane, figlio di Apollo e Tiria o Irie.
A causa del suo carattere, tutti i suoi pretendenti lo abbandonarono, tranne Filio, al quale Cicno chiese di eseguire delle prove per dimostrare il suo attaccamento.
Superate le prime due prove, per la terza Filio chiese l'aiuto di Eracle, che gli consigliò di ribellarsi alle angherie di Cicno.
Filio allora si rifiutò di consegnare a Cicno il dono promesso e questi per la delusione si gettò in un lago, seguito dalla madre. Apollo allora lo trasformò in un cigno.
Il mito e la fonte principale della storia è narrata da Ovidio nelle Metamorfosi[1]:
(LA)
«Inde lacus Hyries videt et Cycneïa Tempe, |
(IT)
«Vide quindi il lago di Irie e la vallata di Cicno,dove improvvisamente venne ad abitare un cigno: lì infatti un certo Fíllio, per accontentare Cicno, capriccioso fanciullo, aveva ammaestrato degli uccelli e un feroce leone e glieli aveva regalati; e pregato di domare anche un toro, lo aveva domato, ma poi, adirato al veder disprezzato tante volte il suo amore, si rifiutò di darglielo. |
(Ovidio, Le metamorfosi (VII, 371-381)) |
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