Il Mandaloriano (The Mandalorian), a volte detto Mando, il cui vero nome è Din Djarin,[1] è un personaggio immaginario che compare nel franchise di Guerre stellari per la prima volta come protagonista della serie televisiva di Disney+ The Mandalorian. Presentato come membro della gilda dei cacciatori di taglie e uno degli ultimi del suo credo, è un orfano "trovatello" che è stato salvato in giovane età dai mandaloriani. È il padre adottivo di una creatura di nome Grogu, nota come il Bambino (The Child).
Din Djarin | |
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Universo | Guerre stellari |
Lingua orig. | Inglese |
Alter ego | Il Mandaloriano |
Soprannome | Mando |
Autore | Jon Favreau |
Rete | Disney+ |
1ª app. | 12 novembre 2019 |
1ª app. in | Chapter 1: The Mandalorian |
1ª app. it. | 22 marzo 2020 |
1ª app. it. in | Capitolo 1: Il Mandaloriano |
Interpretato da |
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Voce orig. | Pedro Pascal |
Voce italiana | Andrea Mete |
Specie | Umano |
Sesso | Maschio |
Etnia | Mandaloriano |
Professione | Cacciatore di taglie |
Affiliazione |
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Il Mandaloriano, come personaggio, è stato originariamente ideato dal creatore della serie Jon Favreau. La prima immagine del Mandaloriano è stata pubblicata il 4 ottobre 2018,[2] mentre Pedro Pascal come protagonista è stato annunciato il 12 dicembre 2018.[3] Quando Pascal non poteva essere sul set per le riprese, il Mandaloriano veniva occasionalmente interpretato fisicamente dagli stuntman Brendan Wayne e Lateef Crowder. Wayne per sviluppare al meglio il personaggio ha lavorato a stretto contatto con Pascal.[4] Molti hanno visto un legame tra il Mandaloriano e l'Uomo senza nome, Pascal lo ha descritto come un Clint Eastwood.[5][6] Per aiutare Pascal a prepararsi per il suo ruolo, Favreau gli ha raccomandato di guardare i film samurai di Akira Kurosawa e gli spaghetti western di Clint Eastwood. Pascal in seguito disse: "Ogni volta che avevo una domanda o un dubbio fisico su un momento, mi chiedevo sempre: "Cosa farebbe Clint? Come avrebbe fatto per scrollarsi di dosso questo? Come avrebbe fatto ad andarsene? Mi ha fatto superare tutto questo".[7]
Il Mandaloriano è un cacciatore di taglie che era attivo durante i primi anni dell'era della Nuova Repubblica. Rimasto orfano da bambino, quando i suoi genitori furono uccisi da dei droidi da battaglia separatisti, fu accolto e cresciuto dai Mandaloriani come un "trovatello", diventando infine membro di una setta conosciuta come "la Tribù" nascosta su Nevarro, che segue il Credo mandaloriano, secondo i cui principi i mandaloriani non possono mostrare il proprio viso ad altri esseri umani.[8] A causa del suo trauma infantile, il Mandaloriano ha sviluppato un notevole odio verso i droidi (sono proprio i droidi da battaglia B2 che generano in lui il trauma, mentre si nascondeva da essi sul suo pianeta natale).
Il mandaloriano viaggia su una vecchia nave da guerra di pattuglia imperiale chiamata Razor Crest,[9] che poi viene distrutta.
Il Mandaloriano divenne un membro della gilda dei cacciatori di taglie, sviluppando la reputazione di essere un cacciatore di taglie costoso ma formidabile.
Nel primo episodio della serie, ambientato cinque anni dopo gli eventi de Il ritorno dello Jedi, il Mandaloriano accetta una commissione del capo della gilda Greef Karga (Carl Weathers) per raccogliere un "bene prezioso" di 50 anni per un misterioso Cliente (Werner Herzog), ex funzionario imperiale, in cambio di una generosa scorta di acciaio Beskar, un sacro metallo mandaloriano estremamente resistente. Il Mandaloriano rintraccia il "bene prezioso" nel pianeta deserto Arvala-7 e scopre che è un bambino della stessa specie di Yoda. Quando il droide cacciatore di taglie e collega membro della gilda, IG-11 (Taika Waititi) tenta di uccidere il Bambino (era il suo ordine per ottenere la ricompensa), il Mandaloriano spara in testa al droide e porta via il Bambino. In Capitolo 2: Il Bambino quando il Mandaloriano tenta di recuperare un misterioso uovo di un Mudhorn in cambio delle parti rubate della sua nave dai Jawa, la Razor Crest, il Bambino usa la Forza per far sollevare il Mudhorn, permettendo così al Mandaloriano (rimasto stupito) di ucciderlo e prendere il suo uovo. Il Mandaloriano consegna con successo il Bambino al Cliente su Nevarro e raccoglie la grande ricompensa di ben 20 lingotti di acciaio Beskar in Capitolo 3: Il peccato. Dopo ritorna al nascondiglio dei Mandaloriani per farsi forgiare una nuova armatura dall'Armaiola (Emily Swallow), il Mandaloriano si sente in colpa per aver consegnato il Bambino e ritorna alla base del Cliente per salvare il Bambino, dove uccide molti Stormtrooper guardie del corpo del Cliente. Nel ritornare al Razor Crest, gli viene tesa un'imboscata da Karga e dai membri della gilda, che ora sono alla ricerca della taglia che si è riattivata. Il Mandaloriano si ritrova in inferiorità numerica e con le spalle al muro, ma è in grado di scappare quando inaspettatamente gli altri Mandaloriani della tribù arrivano dal nascondiglio, attaccando i cacciatori di taglie e permettendogli di raggiungere la sua nave con il Bambino e fuggire da Nevarro.
Mentre, assieme al Bambino, si nasconde dai cacciatori di taglie inviati, il Mandaloriano compie diverse missioni per racimolare soldi. Alla fine di Capitolo 7: La resa dei conti, il Mandaloriano riceve una trasmissione da un disperato Karga, la cui città è stata invasa dal Cliente e dalle sue truppe imperiali decise a recuperare il Bambino. Karga propone che il Mandaloriano usi il Bambino come esca per poter uccidere il Cliente e liberare la città, in cambio Karga revoca la taglia posta su di lui e sul Bambino. Il Mandaloriano sospettando fortemente che sia una trappola, recluta diversi alleati tra cui: la mercenaria ed ex soldato dell'Alleanza Ribelle Cara Dune (Gina Carano), l'agricoltore e meccanico ugnaught Kuiil (Nick Nolte) e IG-11, che era stato ricostruito e riprogrammato da Kuiil. Tuttavia, il piano va storto quando il superiore del Cliente, Moff Gideon (Giancarlo Esposito) arriva inaspettatamente con il suo esercito di death trooper. Questi circondano l'edificio e aprono il fuoco, uccidendo il Cliente e intrappolando Mando, Dune e Karga. Il Mandaloriano invia un messaggio disperato a Kuiil per dire di fuggire dal pianeta con il Bambino, ma la trasmissione viene intercettata da degli scout trooper imperiali, che inseguono i due sulle loro speeder bike, li raggiungono, uccidono Kuill e rapiscono il Bambino per Gideon. In Capitolo 8: Redenzione, il Bambino viene salvato da IG-11, che aiuta Mando, Dune e Karga a fuggire nelle fogne dopo che Gideon ha chiamato il Mandaloriano con il suo vero nome, "Din Djarin", confermando la sua identità come colui che ha guidato la "Purga di Mandalore". Il gruppo cerca aiuto nel nascondiglio della Tribù, ma trovano solo le armature dei Mandaloriani e l'Armaiola, che fornisce al gruppo armi e un jet pack per il Mandaloriano. L'Armaiola venuta a conoscenza delle abilità del Bambino rivela al Mandaloriano dell'esistenza di un ordine di stregoni noti come Jedi, e che il Bambino è uno di loro. Sebbene sia troppo debole per essere addestrato come uno Jedi, l'Armaiola incarica il Mandaloriano di riportare il Bambino ai suoi simili; almeno fino a quando il Bambino non sara diventato adulto saranno un clan di due, con il Mandaloriano che farà da padre al Bambino. IG-11 si sacrifica per eliminare gli stormtrooper che bloccano la loro fuga mentre Djarin usa il suo jet pack per aiutare a sconfiggere Gideon nel suo caccia TIE. Il Mandaloriano e il Bambino salutano Dune e Karga prima di seppellire Kuiil e lasciare Nevarro.
Il Mandaloriano ha accettato la sua missione di riportare il Bambino agli Jedi, ma per farlo ha bisogno dell'aiuto di altri Mandaloriani che conoscano meglio quest'ordine religioso. Dopo aver seguito una falsa pista su Tatooine ne Lo Sceriffo, Mando incontra Bo Katan, che lo salva in L'erede da un gruppo di marinai che volevano ucciderlo per la sua armatura. Qui si scopre che Din Djarin fa parte di una setta religiosa estremista di Mandalore, la Ronda della Morte, fondata da fanatici con l'intento di ristabilire l'"antica via"; al contrario di Bo Katan e i suoi compagni, più "moderati" e meno inclini a seguire pedissequamente il codice, ad esempio togliendosi l'elmo e non rispettando le promesse e gli accordi pattuiti. Bo-Katan, che sogna di riprendersi il pianeta Mandalore in un prossimo futuro, fa un accordo con Mando: lei sa dove si trova uno Jedi e glielo dirà se lui aiuterà loro nella loro missione, che consiste nel recuperare delle armi da una nave imperiale, anche se poi si scopre che intende sequestrarla, dettaglio non specificato nell'accordo che lei minaccia di non rispettare, se Mando decide di andarsene. Mando, pur contrariato dal comportamento di Bo-Katan, mantiene fede all'accordo e grazie al suo aiuto la nave finisce in mano loro. Bo-Katan ringrazia il Mandaloriano e rispetta l'accordo, rivelandogli che nella città di Calodan, sul pianeta Corvus, si trova la Jedi Ahsoka Tano.
In L'assedio, Mando è costretto a tornare su Nevarro con il Bambino, visto che la Razor Crest, gravemente danneggiata da Il passeggero, non arriverebbe mai su Calodan. Qui reincontra Cara Dune e Greef Karga, ora divenuto magistrato di un pianeta che sta divenendo poco a poco prospero. Per questo Greef chiede al cacciatore di taglie di aiutarlo a distruggere una base imperiale ancora operativa in cambio delle riparazioni della nave. Mentre sabotano i generatori per distruggerla base imperiale, Mando e i suoi alleati entrano per caso in una stanza dove ci sono dei corpi immersi in un liquido di conservazione: quella base è in realtà un laboratorio e, indagando più a fondo, riescono a vedere un ologramma del Dottor Pershing, che lavorava per conto del Cliente. Nell'ologramma, Pershing spiega a Moff Gideon che gli esperimenti sui volontari con il sangue del Bambino (con il più alto tasso di midi-chlorian tra i donatori) sono falliti e che le scorte sono terminate. Quindi serve catturare di nuovo il bambino per ottenere altro sangue. Mando ora sa che Moff è vivo e che il Bambino è di nuovo in pericolo. In fuga, Mando recupera il bambino e la Razor Crest ora in ottime condizioni, per poi dirigersi su Calodan.
In La Jedi, Mando e il Bambino arrivano sul pianeta, ridotto in uno stato di povertà e miseria dal magistrato Morgan Elsbeth, che offre al Mandaloriano una lancia in puro beskar se riuscirà ad uccidere la Jedi.
Mando e il Bambino si inoltrano in un bosco vicino e incontrano Ahsoka che li attacca, credendo che siano venuti per ucciderla. Mando rivela di essere stato mandato da Bo-Katan e Ahsoka dopo aver visto il Bambino, decide di ascoltarlo. Dopo aver parlato telepaticamente con il Bambino grazie alla Forza Ahsoka rivela che il suo nome è Grogu, era un padawan nel Tempio dei Jedi su Coruscant, ma dopo le Guerre dei Cloni venne nascosto da qualcuno che fece perdere le sue tracce. Da allora il Bambino fu costretto a nascondere i suoi poteri per sopravvivere. Mando spiega che la sua missione è di portarlo ai suoi simili ed Ahsoka decide di esaminarlo la mattina dopo. La Jedi non riesce a far usare la Forza a Grogu, invece Mando sì grazie al forte legame con il Bambino. Tuttavia Ahsoka dice di non poterlo addestrare come Padawan perché il forte legame con Mando ha reso Grogu vulnerabile alle sue paure e alla sua rabbia, sentimenti che hanno corrotto l’animo del precedente Maestro di Ahsoka, Anakin Skywalker. Mando propone ad Ahsoka di aiutarla a sconfiggere il magistrato Elsbeth, a patto che lei addestri Grogu: la Jedi accetta.
Quella sera i due entrano nella cittadina, dove riescono ad eliminare i soldati. Mando uccide Lang e la Jedi riesce a sconfiggere anche la magistrata, e dopo averla battuta in duello Ahsoka le chiede dove si trovi il suo padrone, ovvero il Grande Ammiraglio Thrawn. Infine, dopo aver liberato il popolo, Ahsoka ripete di non poter addestrare Grogu, tuttavia consiglia a Mando di andare alle rovine di in un Tempio Jedi su Tython che ha un forte legame con la Forza. Lì Grogu potrà scegliere di ampliarsi nella Forza, così che uno dei pochi Jedi rimasti possa sentirlo e andare ad aiutarlo. Il Mandaloriano e il Bambino ripartono sulla Razor Crest, verso la nuova destinazione.
In La tragedia, Mando raggiunge Tython con Grogu e lo posiziona sull'altare delle rovina, ma poco dopo viene minacciato prima da Boba Fett e una rediviva Fennec Shand che gli intimano di riconsegnare a Fett la sua armatura (ottenuta ne Lo sceriffo), poi da un gruppo di imperiali giunti per catturare Grogu (in L'assedio uno dei meccanici che avevano riparato la Razor Crest aveva piazzato un radiofaro per conto di Gideon). Nonostante l'aiuto ottenuto da Fett e Fennec (in cambio dell'armatura del primo) per combattere gli imperiali, la Razor Crest viene distrutta dall'incrociatore leggero imperiale di Moff Gideon e il piccolo rapito da quattro Soldati Oscuri (Dark Trooper) dopo che questi aveva presumibilmente stabilito un contatto con uno Jedi. Senza una nave propria e senza il bambino, Mando viene aiutato dai due mercenari fino a che il piccolo non sarà salvo, e chiede aiuto a Cara Dune (ora uno sceriffo della Nuova Repubblica) per far evadere il criminale Mayfeld al fine di rintracciare Gideon e salvare Grogu.
Dopo aver ottenuto la posizione dell'incrociatore grazie a Mayfeld in Il vendicatore, il Mandaloriano invia a Moff Gideon un messaggio minacciandolo e giura che salverà Grogu.
Nell'ultimo episodio, Il salvataggio, Mando e i suoi rapiscono il dottor Pershing e chiedono aiuto a Bo Katan. La mandaloriana accetta di aiutare Mando a patto che riesca a ottenere la Spada Oscura adesso in mano a Gideon, e l'incrociatore, allo scopo di riconquistare Mandalore. Fingendo di essere attaccati da Boba (che subito dopo si dà alla fuga) effettuano un atterraggio di emergenza sull’incrociatore di Gideon. Mentre Cara, Bo Katan e gli altri si dirigono verso il ponte di comando, Mando va nelle prigioni per prendere Grogu, ma Moff Gideon attiva il plotone di Soldati Oscuri. Mando espelle il plotone di Soldati Oscuri nello spazio, dopodiché trova in una cella Grogu, tenuto in ostaggio da Gideon che sfida il Mandaloriano a duello. Mando riesce a disarmare Gideon grazie alla lancia di beskar (la sola cosa esistente che la spada laser non può scalfire) e lo consegna a Bo-Katan, che tuttavia non può rivendicare il diritto di possesso della Spada Oscura perché non è stata lei a disarmare Gideon, il suo ultimo proprietario. Nel frattempo i quasi indistruttibili Soldati Oscuri precedentemente espulsi nello spazio ritornano sull'incrociatore e tentano di fare breccia nella plancia, ma successivamente un caccia X-wing della Ribellione abborda e uno Jedi disintegra tutti i Soldati Oscuri. Gideon, vedendo i suoi soldati sterminati, sebbene ammanettato raccoglie un blaster da terra e tenta di far fuoco prima su Mando poi sul bambino, ma viene accerchiato e stordito, dopo aver tentato di uccidersi puntandosi il blaster sotto il mento. Lo Jedi si rivela essere Luke Skywalker, accompagnato dal droide R2-D2, che è accorso in aiuto di Grogu dopo che questi era entrato in connessione con la Forza. Luke promette di occuparsi del bambino e di garantirgli un addestramento per le vie della Forza. Mando accetta a malincuore di affidare il bambino a Luke, e salutandolo per l'ultima volta si toglie l'elmo davanti a tutti.
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Nel videogioco Fortnite il Mandaloriano diventa una skin facente parte delle tante presenti nel pass battaglia del capitolo 2 stagione 5.
L'interpretazione di Pedro Pascal nei panni del Mandaloriano è stata ben accolta dal pubblico e dalla critica.[8] Vox ha definito la decisione della Disney di tenere nascosta la faccia di Pascal per la maggior parte della serie "un'idea terribile".[10] GQ ha ritenuto che la performance dell'attore dietro la maschera fosse "emotivamente nascosta".[11] Vanity Fair ha elogiato l'abilità di Pascal come interprete, dicendo che "nonostante ci abbia mostrato la sua faccia solo una volta per tutta la stagione, l'impegno silenzioso del suo personaggio per proteggere l'Essere è diventato abbastanza per definire il suo personaggio".[12]
The Atlantic ha interpretato la rivelazione del Mandaloriano del suo volto reale dietro la maschera nel finale della prima stagione come "intuizione su maschere e armature: sono i mezzi con cui le persone cercano di raggiungere la perfezione e l'indifferenza delle macchine".[13]
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