Imhotep è un personaggio immaginario apparso, per la prima volta, nel primo film della saga della mummia della Universal Pictures; in seguito, è apparso nella nuova serie della mummia. In entrambe le serie cinematografiche, Imhotep è il principale antagonista della storia.
Imhotep | |
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Universo | La mummia |
Lingua orig. | Lingua egizia |
Autore | John L. Balderston |
1ª app. | 1932 – 2003 |
1ª app. in | La mummia |
Ultima app. in | La mummia |
Interpretato da |
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Voce orig. | Jim Cummings (serie animata) |
Voci italiane |
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Specie |
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Sesso | Maschio |
Etnia | Egizia |
Luogo di nascita | ![]() |
Professione |
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Poteri |
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«La morte è soltanto il principio.» |
(Le ultime parole di Imhotep, nel film del 1999) |
Nel film originale, viene interpretato dall'attore Boris Karloff mentre nel remake, viene interpretato da Arnold Vosloo[1] (che lo ha interpretato anche nel sequel).
Prende il nome dall'omonimo architetto, medico e astronomo realmente esistito durante la III dinastia egizia; il nome è tuttavia l'unico collegamento con questo personaggio storico[2].
Nel 1921 tre archeologi appartenenti ad una spedizione del British Museum scoprono a Tebe un sarcofago contenente la mummia del sacerdote Imhotep. Uno di loro, leggendo un papiro ritrovato nei pressi della bara (e che, in seguito, si scoprirà essere il Libro di Thot), riporta in vita il millenario sacerdote. La mummia fugge con il papiro e prende le sembianze, undici anni più tardi, di Ardath Bey; sotto questa identità fornisce a un'équipe di archeologi indizi sull'ubicazione della tomba della sua antica amata Ankh-es-en-Amon con l'intenzione di riportarla in vita.
Alcune settimane dopo, al Cairo, il sacerdote vede in Helen Grosvenor, fidanzata di uno degli archeologi a cui si era rivolto, la reicarnazione di Ankh-es-en-Amon e, di conseguenza, la rapisce per sacrificarla in un rito che le dovrebbe dare la vita eterna facendola tornare quella di un tempo.
Durante la cerimonia, Helen, che durante le prime fasi del rituale aveva cominciato a recuperare i ricordi della sua precedente vita come sacerdotessa di Iside, implora l'aiuto della dea che interviene miracolosamente uccidendo Imhotep.
Nell'Antico Egitto, Imothep ebbe una relazione con Anck-su-Namun (l'amante del faraone Seti I) ma, quando quest'ultimo lo scoprì, ordinò alle sue guardie di catturarlo. Imothep, dopo la morte di Anck-Su-Namun (la quale si suicidò, certa che Imhotep l'avrebbe fatta resuscitare) tentò di riportarla in vita ma venne catturato insieme ai suoi seguaci. Per il loro sacrilegio, i sacerdoti di Imhotep vennero mummificati vivi mentre al sacerdote, venne inflitta la maledizione dell'Hom Dai: venne tagliata la sua lingua e venne sepolto vivo assieme ad uno sciame di scarabei mangiatori di carne. Il rituale fornì la vita eterna, costringendo Imhotep a vivere un'agonia eterna. Viene seppellito in grande sicurezza, imprigionato in un sarcofago sotto la statua del dio egizio Anubi, e tenuto sotto sorveglianza dai Medjai, i discendenti delle guardie del faraone. Se Imhotep venisse mai resuscitato, i poteri che l'hanno reso immortale spargerebbero un'onda di distruzione e morte sulla Terra.
Nel 1923, ritornato alla vita, Imothep tenta di rapire Evelyn Carnahan (per risvegliare la sua amata Anck-Su-Namun) ma, prima che il rituale si compia, viene ucciso da Rick O'Connell e rispedito nel mondo dei morti.
Nel seguito, Imothep viene resuscitato da un culto segreto egiziano che intende usarlo per uccidere il feroce Re Scorpione, così che il sacerdote prenda il comando sull'Armata di Anubi[3]; al suo fianco, si schiera anche Meela Nais, la reincarnazione di Anck-Su-Namun[3].
Tuttavia, alla fine, è Rick ad uccidere il Re Scorpione (tramite la Lancia di Osiride) e, contemporaneamente, gli ordina di tornare nel mondo dei morti insieme al suo esercito[3]. Imothep, trascinato dalle anime defunte nel mondo dei morti, tenta di sfuggirgli ma, dopo aver visto Anck-Su-Namun fuggire anziché aiutarlo, si lascia cadere, volontariamente, nel mondo dei morti (stavolta, per sempre)[3].
Imothep non appare (essendo defunto) ma viene citato in alcune occasioni: infatti, Jonathan, a Shanghai, ha intitolato una discoteca a tema egizio (di cui è il proprietario) proprio in suo "onore"[4].
Nel film originale Imhotep dimostra di possedere poteri particolari, ma mai teatrali come nel remake: mantiene infatti sempre una rigida compostezza e misteriosità nell'azione dei poteri occulti (gli è sufficiente uno sguardo o alzare la mano per mostrare l'anello), e in questo risiede anche la sua minacciosità. Possiede una forza ben superiore rispetto a una persona normale e può rendere suo schiavo chiunque con uno sguardo. Possiede una vasca in cui può evocare immagini del passato e controllare i nemici; osservandoli attraverso questa vasca può inoltre ucciderli (ma non è chiaro se la morte sia dovuta a soffocamento o ad arresto cardiaco). Grazie al collegamento spirituale fra Ankh-es-en-Amon e Helen, può attirare quest'ultima a sé con la telepatia.
In qualità di sommo sacerdote, Imhotep era dotato di grandi poteri mistici, tanto che a detta di Anck-su-Namun egli è l'unico che sia in grado di riportarla in vita; oltre a questo, come visto in "La Mummia - Il ritorno", è dotato di notevoli capacità nell'uso delle armi bianche.
A seguito della maledizione "Hom Dai" divenne un "non morto" dotato di una forza sovrumana e di poteri rigenerativi tali da renderlo inarrestabile; dopodiché, col proseguire della sua rigenerazione (che avviene nutrendosi delle carni di coloro che hanno estratto il Libro dei Morti, dallo scrigno in cui era riposto), ha ottenuto nuove capacità quali la telecinesi, la capacità di tramutare se stesso in sabbia, il potere di assoggettare la folla alla propria volontà e la capacità di levitare. Tuttavia, viene privato della sua anima immortale da Evelyn e da Jonathan Carnahan (utilizzando una formula magica, presente nel Libro di Amun-Ra) e, infatti, viene poi ucciso da Rick O'Connell.
L'unica sua debolezza era il terrore dei gatti (dovuto al fatto che essi siano i custodi del mondo dei morti); a seguito del completamento della propria rigenerazione, infatti, scompare questa fobia.