Juan Ramírez Orozco (Badajoz, 1764 – Madrid, 1852) è stato un militare spagnolo. Si distinse nel campo realista durante le guerre d'indipendenza ispanoamericana, arrivando a ricoprire il ruolo di comandante dell'esercito spagnolo nell'Alto Perù.
Juan Ramírez Orozco | |
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Juan Ramírez Orozco. | |
Nascita | Badajoz, 1764 |
Morte | Madrid, 1852[1] |
Dati militari | |
Paese servito | Spagna |
Guerre | Guerre d'indipendenza ispanoamericana |
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Manuale |
Nel 1809, allo scoppio della Rivoluzione di Chuquisaca, era governatore della provincia di Huarochirí quando gli fu ordinato dal viceré José Fernando de Abascal di riunire le sue truppe a quelle del generale José Manuel de Goyeneche per dirigere sugli insorti.[2] Sedate le sommosse a Chuquisaca e a La Paz, Ramírez Orozco si installò in quest'ultima città come nuovo governatore.[3]
L'anno seguente dovette ripiegare con le sue truppe dietro la linea del fiume Desaguadero a causa della rivolta delle città dell'Alto Perù, dove era giunta la notizia dello scoppio della Rivoluzione di Maggio a Buenos Aires.[4] Fu uno dei protagonisti della vittoria realista nella battaglia di Huaqui[5] e comandò l'avanguardia in quella di Sipe Sipe.[6]
Dimessosi Goyeneche in seguito alla sconfitta di Salta, Ramírez Orozco divenne l'aiutante del nuovo comandante dell'esercito realista, Joaquín de la Pezuela; insieme sconfissero gli indipendentisti a Vilcapugio e Ayohuma,[7] occupando in seguito la città di Salta, da dove però scelsero di ritirarsi incalzati dalle incursioni dei gauchos comandati da Martín Miguel de Güemes.[8]
Allo scoppio, il 3 agosto 1814, della rivoluzione a Cuzco, Ramírez Orozco fu incaricato di sedarla con 1200 soldati; la rivolta si diffuse rapidamente nel Perù meridionale e nell'Alto Perù, impegnando il generale spagnolo per mesi.[9] Dopo una decisiva vittoria realista ad Humachiri la città si liberò dei ribelli con una controrivoluzione; il capo di questi, il cacique Mateo Pumacahua, fu catturato e giustiziato dalle truppe spagnole.[10]
A dicembre del 1815 fu incaricato di sedare una nuova ribellione a Chuquisaca;[11] nell'aprile successivo sostituì temporaneamente Pezuela, designato nuovo viceré, al comando dell'esercito realista.[12] Il 12 novembre lasciò il ruolo al nuovo comandante, il generale José de la Serna, assumendo il governo della Presidenza di Quito.[13]
Il 5 febbraio 1820, Ramírez Orozco riprese il comando dell'esercito realista in America del Sud.[14] A seguito dello sbarco di San Martín sulle coste del Perù fu costretto a retrocedere con la maggior parte delle truppe disponibili per affrontare il nuovo attacco.[15]
Nel 1822 chiese ed ottenne di rientrare in Spagna per motivi di salute.[16]
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