Matthew "Matt" Hooper è un personaggio immaginario del romanzo Lo squalo di Peter Benchley. Nel film è stato interpretato da Richard Dreyfuss. È uno dei personaggi principali e un giovane scienziato affascinato dagli squali che è stato assunto da Martin Brody, lo sceriffo dell'Isola di Amity durante la tragedia di Amity del 1973.
Matt Hooper | |
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Autore | Peter Benchley |
1ª app. | 1974 |
1ª app. in | Lo squalo |
Ultima app. in | Lo squalo |
Interpretato da | Richard Dreyfuss |
Voci italiane |
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Specie | umano |
Sesso | Maschio |
Professione | ittiologo, biologo marino |
Hooper viene menzionato per la prima volta durante una riunione cittadina su come affrontare lo squalo che ha ucciso il ragazzino Alex Kintner. Si imbatte in Martin Brody cercando di convincere la gente del posto e i turisti a non andare freneticamente a cacciare lo squalo. Si presentano formalmente l'un l'altro subito dopo, con Brody entusiasta di essersi presentato, e Hooper chiede di vedere i resti di Christine Watkins, vittima di un probabile incidente con un'elica. Dopo aver esaminato ciò che restava di Chrissie Watkins, con suo grande orrore, disgusto e ira nei confronti del medico legale per aver affermato falsamente la causa della morte, Hooper deduce che lo squalo che ha ucciso Alexander è lo stesso che ha ucciso anche Chrissie.
È noto per essere nato in una famiglia ricca, avendo comprato molte attrezzature, e appassionato di squali dall'età di 12 anni, dopo essere scampato da un attacco di squalo che prese a morsi la sua prima barchetta. E' ritratto come educato, intelligente, diretto, coraggioso e con un cattivo senso dell'umorismo.
Più avanti Hooper entra a far parte dell'equipaggio dell'Orca sotto il suo comandante, Quint, come parte di un piano per cacciare e uccidere un grande squalo bianco che si è stabilito nelle acque dell'Isola di Amity. Nel climax del film, Hooper si immerge in una gabbia antisqualo per avvelenare l'animale con una lancia ipodermica riempita di nitrato di stricnina. Tuttavia, lo squalo gli fa perdere la lancia e lo aggredisce, spingendo Hooper a scappare e nascondersi sul fondo del mare. Durante la caccia allo squalo, Hooper non va molto d'accordo con Quint, sebbene il giovane mostra di apprezzarlo, soprattutto dopo aver sentito la sua storia dell'Indianapolis, ed essergli molto leale, eseguendo sempre i suoi ordini. Si dimostra rattristato per la morte del comandante, dandogli un attimo di silenzioso rispetto insieme a Brody dopo l'uccisione dello squalo.
Il rapporto tra Brody e Hooper nel film è di rispetto e amicizia, con Brody che mostra persino ammirazione per la conoscenza di Hooper. Tuttavia, nel romanzo il rapporto tra i due è notevolmente diverso: non solo Hooper si mostra in alcune occasioni arrogante e provocatore nei confronti dell'altro, ma è pure un residente di ritorno all'Isola di Amity che conosceva la moglie di Martin, Ellen Brody, dai tempi del liceo ed è ancora attratto da lei, al punto che entrambi hanno una relazione clandestina, che crea una tensione ancora maggiore tra Hooper e Brody.
Nel romanzo, Hooper viene ucciso dallo squalo quando si trova nella gabbia a prova di squalo. Nel film sopravvive, riuscendo a fuggire dallo squalo nascondendosi fra le rocce del fondale marino, per poi riemergere e tornare a casa insieme a Brody, vittorioso per aver eliminato lo squalo assassino.
Per il ruolo di Hooper nel film, il regista Steven Spielberg aveva considerato Jon Voight.[1] L'amico di Spielberg, George Lucas, suggerì Richard Dreyfuss, che aveva diretto in American Graffiti.[2] L'attore inizialmente era scettico, ma ha cambiato decisione dopo aver assistito a una proiezione pre-rilascio di Soldi ad ogni costo, che aveva appena completato.[3] Deluso dalla sua interpretazione e temendo che nessuno volesse assumerlo una volta che il film fosse stato rilasciato, chiamò immediatamente Spielberg e accettò il ruolo in Lo squalo. Poiché il film immaginato dal regista era così dissimile dal romanzo di Benchley, Spielberg ha chiesto a Dreyfuss di non leggerlo. Come risultato del casting, Hooper è stato riscritto per adattarsi meglio all'attore,[4] oltre che per essere più rappresentativo di Spielberg, che arrivò a vedere Dreyfuss come il suo "alter ego".[5]
Per il ruolo, Dreyfuss ebbe una candidatura al Premio BAFTA come miglior attore protagonista nel 1976.
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