Norma Spool in Bates è un personaggio fittizio creato dallo scrittore Robert Bloch nel romanzo Psycho, ispirato probabilmente ad Augusta Gein, la madre del serial killer Ed Gein cui Bloch si è ispirato per scrivere Psycho.
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Norma Bates | |
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Saga | Psycho |
Autore | Robert Bloch |
1ª app. in | Psyco del 1960 |
Ultima app. in | Bates Motel |
Interpretato da |
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Voci italiane |
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Sesso | femminile |
Professione | serial killer |
Norma Spool era la madre di Norman Bates. Nata nel 1909, sposò John Bates con il quale successivamente (nel 1932), diede alla luce il figlio Norman. Nel 1937 però, John morì lasciando sola Norma con il figlio di appena cinque anni. Fu così che Norma dovette crescere da sé il figlio inculcandogli il concetto che tutte le donne, eccetto lei, fossero malvagie e niente altro che prostitute. Alla fine degli anni '40, Norma conobbe un uomo rendendo il figlio estremamente geloso. Quest'uomo la convinse a edificare il motel con una parte dei soldi del marito defunto per dare sia a lei sia successivamente al figlio Norman un lavoro fisso. Norma iniziò così a sfruttare il figlio facendolo lavorare ininterrottamente in maniera ingrata. Quest'ultimo così divenne ancora più geloso e astioso nei confronti della madre e del suo compagno a tal punto che non molto tempo dopo, all'incirca nel 1949, una sera, giunto al culmine dell'odio verso entrambi dopo averli visti insieme a letto nudi decise di eliminarli avvelenandoli con della stricnina che mescolò in una caraffa insieme a del tè freddo. Pochi minuti dopo averlo bevuto, i due, morirono.
Norman però sentì ben presto la mancanza della madre e così decise di tenere il corpo imbalsamandolo e mettendo invece nella bara dei libri senza che nessuno sospettasse di nulla. Fu così che Norman conservò il corpo della madre nella propria camera e, per sfuggire al rimorso di averla uccisa, iniziò a darle metà della sua vita ovvero a parlare come lei, a pensare come lei e a vestirsi come lei. Ogni volta che qualcuno tentava di passare tra lei e il figlio, specialmente giovani ragazze, la madre furiosa si risvegliava in Norman eliminando tali persone con un coltello da macellaio. Quando Norman ritornava in sé stesso, non ricordava alcuna cosa degli omicidi e, credendo fossero stati commessi dalla madre, per "coprirla" faceva sparire ogni traccia pulendo accuratamente e soprattutto si sbarazzava dei corpi mettendoli nelle loro macchine per poi farle affondare in uno stagno vicino a casa. Inoltre Norman nel primo film, credendo sempre che l'assassina di Marion Crane sia sua madre, decide, sempre per "coprirla", di nasconderne il corpo mummificato nella cantina della casa accanto al motel.
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