Polidamante (in greco antico:Πολυδάμας -αντος, Poludámas -antos) è un personaggio della mitologia greca. Fu un indovino, consigliere e valoroso guerriero che combatté nella guerra di Troia[1].
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Polidamante fu un indovino troiano, amico e luogotenente di Ettore nella guerra di Troia e si dimostra un illustre guerriero uccidendo numerosi greci come Protoenore[5], Mecisteo[6], Oto[7], Eurimaco[8], Cleone[8] e nel libro XVII riesce a trafiggere il capitano Peneleo, trapassandogli la spalla con la lancia, anche se il colpo, tuttavia, non si rivela mortale.
Nel dodicesimo libro dell'Iliade, Polidamante trova il modo corretto di attraversare il largo e pericoloso fossato che faceva parte della difesa al porto acheo e in seguito interpreta il segno inviato da Zeus (un'aquila vola con un serpente tra gli artigli, ma questo le si ritorce contro e la morde), come un presagio funesto e consiglia a Ettore di non continuare l'assedio.
Nel diciottesimo libro e dopo la morte di Patroclo, sconsiglia a Ettore di impegnare le truppe troiane nella battaglia presso le navi.
Fu ucciso da Aiace Telamonio, con un colpo di lancia che gli trapassò l'inguine[9].
Note
Omero, Iliade XII, su it.m.wikisource.org. URL consultato il 10 giugno 2019.
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