Procne (AFI: /ˈprɔkne/[1]) o Progne (AFI: /ˈprɔɲɲe/[2]; in greco antico: Πρόκνη, Pròcne) è un personaggio della mitologia greca, figlia di Pandione, l'ottavo mitologico re di Atene e di Zeusippe[3].
Procne, Progne | |
---|---|
![]() | |
Nome orig. | Ζευξίππη |
Sesso | Femmina |
Luogo di nascita | Atene |
La sua leggenda è legata a quella di sua sorella Filomela, violentata dal cognato Tereo, re della Tracia, marito di Procne.
Filomela, sebbene Tereo l'avesse privata della lingua affinché nessuno conoscesse il suo gesto, riuscì a comunicare l'accaduto alla sorella tessendone le immagini su di una tela. Così Procne fece a pezzi suo figlio Iti e lo diede in pasto a Tereo che, compresa la natura del pasto, minacciò di morte le due sorelle.
Secondo il mito Filomena fu tramutata in un usignolo, Procne in una rondine e Tereo in un'upupa[3][4].
Nel Purgatorio dantesco Procne è citata nel canto diciassettesimo.
Procne e Filomela compaiono anche nel sonetto Zefiro torna e nei "Trionfi" (ai versi 131 e 132 del quarto paragrafo di "Triumphus Cupidinis") di Francesco Petrarca.
A Procne è intitolato l'asteroide 194 Prokne.
Altri progetti
Controllo di autorità | VIAF (EN) 74791230 · CERL cnp00582103 · LCCN (EN) sh88004644 · GND (DE) 124669700 · BNF (FR) cb15725808n (data) · J9U (EN, HE) 987007548822505171 · WorldCat Identities (EN) viaf-74791230 |
---|