Ratatoskr (dal norreno "dente che perfora") è uno scoiattolo che vive su Yggdrasill, l'albero cosmico. Ratatoskr percorre instancabilmente e con fulminea velocità il tronco dalle radici, dove si annida il serpente Níðhöggr, sino alla sommità dei rami, dove si trova una grande aquila, facendo da tramite per le male parole che i due si scambiano incessanti.
(NON)
«Íkorni sá er heitir Ratatoskr renn upp ok niðr eptir askinum, ok berr öfundarorð milli arnarins ok Níðhöggs»
(IT)
«Lo scoiattolo che si chiama Ratatoskr corre su e giù per il frassino e riporta le calunnie fra l'aquila e Níðhöggr»
(Snorri Sturluson - Edda in prosa - Gylfaginning XVI)
Secondo la filologa germanica Gianna Chiesa Isnardi, lo scoiattolo Ratatoskr rappresenta la velocità; suo compito è permettere che l'antagonismo fra cielo e terra, fra bene e male, fra sfera spirituale e sfera materiale non si interrompa mai.[1]
Nella cultura di massa
Letteratura
Nella saga La ragazza drago di Licia Troisi, Ratatoskr è il nome di un emissario, "figlio" della viverna nemica dei protagonisti.
Ratatoskr compare nella saga Magnus Chase e gli Dei di Asgard, di Rick Riordan. Qui viene rappresentato come un personaggio negativo, in quanto le calunnie e gli insulti che riporta a Nidhoggr e all'aquila li inventa lui affinché le due creature litighino, per pura e semplice nequizia.
Ratatoskr compare nel romanzo American Gods, di Neil Gaiman. Durante la scena della veglia funebre sul corpo di Wednesday (incarnazione di Odino), sussurra il suo stesso nome al protagonista.
Videogiochi
Nel terzo capitolo del videogioco Boktai, Ratatosk è l'ultimo boss del gioco.
Nel MOBA Smite, Ratatoskr è uno dei personaggi giocabili
In Assassin Creed Valhalla è possibile sfidare Ratatosk (interpretato da Idun Olsen) a un duello di rime.
In Northgard il clan dello scoiattolo ha come totem animale Ratatosk.
È presente nel videogioco God of War come una delle evocazioni di Atreus[2] mentre compare nella sua forma corporea in God of War Ragnarök doppiato da SungWon Cho.[3]
Note
Gianna Chiesa Isnardi, I Miti nordici, nota 4, pag. 79. Milano, Longanesi, 1991. ISBN 88-304-1031-4.
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