Susan Calvin è un personaggio creato dallo scrittore di fantascienza Isaac Asimov.
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Susan Calvin | |
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Universo | Ciclo dei Robot |
Autore | Isaac Asimov |
Interpretata da | Bridget Moynahan |
Voce orig. | Francesca Fiorentini |
Sesso | Femmina |
Data di nascita | 1982 |
Professione | robopsicologa |
Nata nel 1982, poco dopo l'ultima guerra mondiale, e deceduta nel 2064, si è laureata nel 2003 alla Columbia university in robotica, e ha conseguito il Ph. D. nel 2008[1], stesso anno in cui ha cominciato a lavorare come robo-psicologa per la US Robots and Mechanical Men, Inc., il principale produttore di robot della Terra nel XXI secolo (nel 2010 ha finito il corso di perfezionamento)[2].
Asimov descrive la dottoressa Calvin come una donna estremamente tenace, gelida, completamente assorbita dal proprio lavoro e dall'emotività più simile a quella dei suoi oggetti di studio, i robot, che a quella di un normale essere umano. Asimov ne fa un personaggio di grande intelligenza e sangue freddo ("Il piccolo robot perduto" ne è un esempio calzante) capace di sciogliere situazioni difficili create spesso dall'umana imperizia o negligenza.
Sebbene inizialmente attratta dal suo collega più giovane Milton Ashe (nel racconto Liar!, in italiano Bugiardo!), Susan Calvin non fa mistero di amare più i robot degli esseri umani, perché i primi sono incapaci di mentire. In "La prova" ("Evidence") quando le viene chiesto se i robot sono così diversi dagli esseri umani, lei risponde che "[sono] diversissimi. I robot sono fondamentalmente onesti". Inoltre, nel racconto "Lenny", Susan soddisfa il suo istinto materno prendendosi cura di un robot, che, causa una disattenzione, ha un cervello paragonabile a quello di un bambino di 5 anni. Nella seconda parte della sua vita poi, prova grande affetto (se non forse amore) verso Stephen Byerley, un avvocato umano che verrà incolpato da un suo rivale politico, il signor Francis Quinn di essere un robot nelle elezioni per diventare governatore di Terra con capitale New York.
I racconti di Asimov non gettano tuttavia molta luce sull'origine della misantropia di Susan Calvin.
Il personaggio è stato interpretato da Wendy Gifford e Beatrix Lehmann nei due adattamenti dei racconti "Liar!" e "The Prophet" prodotti dalla televisione inglese e da Margaret Robertson nell'adattamento radiofonico di "Satisfaction guaranteed" prodotto da BBC - Radio 4.
Nella versione cinematografica di "Io, Robot" è stata interpretata da Bridget Moynahan, non senza qualche critica da parte dei fan di Asimov per la poca fedeltà al carattere del personaggio originale.
Susan Calvin viene menzionata anche nel romanzo "3001: Odissea finale" di Arthur C. Clarke, insieme ad Ada Lovelace e Grace Hopper.
La storia di Susan Calvin è presentata nei racconti sotto questo ordine cronologico:
Susan è citata anche nel racconto del 1974 Che tu te ne prenda cura (...That Thou Art Mindful Him) e ne L'uomo bicentenario ("The Bicentennial Man") come "la più grande robotista della storia" o comunque come una specie di santo protettore dei robot. La sua leggenda inoltre, sopravvive addirittura presso gli spaziali che la considerano appunto, una leggenda fra i roboticisti della loro "epoca medievale".
La Calvin viene anche distrattamente citata anche nel romanzo di A.C. Clarke "3001: Odissea finale". Non viene fatto altro riferimento che fosse una delle menti eccelse nei millenni. Probabilmente un cameo/tributo a I. Asimov.
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