21 grammi (21 Grams) è un film del 2003 diretto da Alejandro González Iñárritu. È il secondo film della cosiddetta Trilogia sulla morte del regista messicano; della stessa fanno parte anche Amores perros e Babel.
21 grammi | |
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Titolo originale | 21 Grams |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 2003 |
Durata | 124 min |
Genere | drammatico, thriller, noir |
Regia | Alejandro González Iñárritu |
Soggetto | Alejandro González Iñárritu, Guillermo Arriaga |
Sceneggiatura | Guillermo Arriaga |
Produttore | Alejandro González Iñárritu, Robert Salerno |
Produttore esecutivo | Ted Hope |
Casa di produzione | Focus Features, This Is That Productions, Y Productions |
Distribuzione in italiano | BiM Distribuzione |
Fotografia | Rodrigo Prieto |
Montaggio | Stephen Mirrione |
Musiche | Gustavo Santaolalla |
Scenografia | Brigitte Broch, Deborah Riley, Meg Everist |
Costumi | Marlene Stewart |
Trucco | Luisa Abel, Vivian Baker |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Il titolo della pellicola si riferisce all'ipotetico peso, calcolato dal dottor Duncan MacDougall in 21 grammi, che chiunque perderebbe esalando l'ultimo respiro in quanto peso dell’anima, spesso associato ad una piuma.[1]
Jack Jordan è un ex detenuto divenuto cristiano integralista dopo il suo ultimo periodo di detenzione. La vita in famiglia gli è resa difficile proprio da questa sua insistenza sulla fede, che spesso sfocia nel fanatismo, mentre le sue possibilità di trovare lavoro sono compromesse dal suo passato di pregiudicato.
Cristina è un'ex cocainomane ed alcolista che conduce ora una tranquilla esistenza con il marito e le sue due figlie.
Paul Rivers è un matematico con gravi problemi cardiaci, in attesa di un donatore per una delicata operazione al cuore; a causa della sua infermità si ritrova a convivere nuovamente con la sua ex moglie Mary, la quale, pur non avendo voluto dei figli da lui quand'erano sposati, ora vuole a tutti i costi, prima che Paul muoia, fare un figlio con lui ricorrendo all'inseminazione artificiale.
Evento cardine, attorno al quale ruota tutta la storia, è l'incidente d'auto in cui Jack Jordan investe il marito e le figlie di Cristina, che muoiono per omissione di soccorso. Il cuore di Michael, marito di Cristina, viene così impiantato a Paul Rivers, che adesso risanato può finalmente tornare alla sua vita, sebbene svilluppi in concomitanza un ossessionante desiderio di sapere chi sia il donatore a cui deve la vita. Arriverà così sulle tracce di Cristina, che per sfuggire al dolore per la perdita del marito e delle figlie, è ripiombata nell spirale della tossicodipendenza e dell'alcool. Paul riesce a conoscerla e ad instaurarvi un rapporto che all'inizio sembrava compromesso dalla triste circostanza che li aveva legati.
Nel frattempo, Paul accusa i sintomi del rigetto del cuore trapiantato e, non intendendo sottoporsi ad una nuova operazione dall'esito incerto, si procura una pistola per suicidarsi. Lui e Cristina poi, volendo vendicare la morte dei familiari della donna, decidono di uccidere Jack Jordan, che nel frattempo si era costituito - spinto dai rimorsi - ed ha già scontato la pena, che i due rintracciano in uno squallido albergo dove l'uomo ha deciso di vivere da semirecluso e lontano dalla propria famiglia. Paul cercherà di ucciderlo ma, alla fine, sceglierà di risparmiarlo, lasciandogli proseguire una vita che Jack stesso, straziato dal senso di colpa, avrebbe voluto egli stesso finire. Questo porterà all'incontro finale fra i tre personaggi e alla drammatica conclusione della vicenda.
Il film – seconda opera del regista messicano Alejandro González Iñárritu dopo Amores Perros e prima pellicola dello stesso girata negli USA – è un dramma psicologico con una struttura narrativa ed una tecnica di ripresa che ne costituiscono le caratteristiche peculiari: la prima parte del film è costituita da continue prolessi mentre alcune delle riprese sono eseguite utilizzando cineprese senza cavalletto che tendono a conferire alle immagini un effetto particolare.
Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi il 21 novembre 2003, mentre in quelle italiane il 16 gennaio 2004.
«Nella sceneggiatura di Guillermo Arriaga la tematica filosofico-religiosa è assai ambiziosa: una storia di agonia e rinascita imperniata sui rapporti tra destino e libero arbitrio. Provvidenza (cattolica) e caso, presenza e silenzio di Dio.[2]» |
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