A 30 secondi dalla fine (Runaway Train) è un film del 1985 diretto da Andrej Končalovskij, regista sovietico alla sua nona opera. Il soggetto è del regista giapponese Akira Kurosawa, non accreditato. La sceneggiatura è in parte opera dello scrittore e attore Edward Bunker, che recita nel film.
A 30 secondi dalla fine
Oscar "Manny" Mannheimer (Jon Voight) in una scena del film
Fu presentato in concorso al Festival di Cannes 1986.[1]
Trama
Nel carcere di massima sicurezza di Stonehaven, in Alaska, Oscar Mannheimer, detto Manny, che ha appena scontato tre anni in cella di isolamento per ripetuto tentativo di evasione, è ritenuto dagli altri detenuti una sorta di eroe. Egli riesce a fuggire con il giovane scapestrato Buck, condannato per stupro, avventurandosi tra il gelo e la neve. Ranken, lo spietato direttore del carcere con un particolare rancore nei confronti di Manny e che aveva tentato di far uccidere da un detenuto, si mette sulle loro tracce, mentre questi riescono a raggiungere la ferrovia e salire a bordo di un convoglio merci, formato da quattro potenti locomotori.
Essi però sono ignari che il macchinista è morto per un attacco cardiaco, non prima di lanciarsi dal treno e allertare il personale, il quale dalla sala controllo tenta invano di fermare il convoglio, con delle manovre azzardate.
Nella disavventura si aggiunge Sara, giovane operaia rimasta a dormire su una delle locomotive e suggerisce ai fuggiaschi di raggiungere la prima locomotiva per togliere l'alimentazione e far rallentare il treno ma, disattivata la terza, si scopre che la porta per accedere alla prima è inesorabilmente bloccata.
Ranken intanto, accertatosi che i fuggitivi sono su quel treno, tenta di raggiungerli calandosi con un elicottero sulla prima locomotiva.
Manny, per una questione personale, decide di lasciare i due amici ed affrontare Ranken da solo. Dopo un furioso combattimento corpo a corpo, Manny riesce a ammanettare l'altro a un'asta di metallo. Il direttore lo supplica di premere il tasto del freno d'emergenza, spiegandogli che il treno viaggia su un binario morto e presto si schianteranno.
A dispetto delle suppliche di Buck, Manny decide di sganciare la prima locomotiva con una pericolosissima manovra, salvando gli altri due, felice di morire solo con il suo acerrimo nemico, oramai ridotto all'impotenza. Sullo sfondo una citazione dal Riccardo III di Shakespeare, che recita: "Non c'è belva tanto feroce da non avere un briciolo di pietà. Ma io non ne ho alcuno, quindi non sono una belva."[2]
Produzione
Prima apparizione cinematografica dell'attore Danny Trejo, che diede lezioni di boxe a Eric Roberts[3] e comparve come pugile durante un incontro all'interno del carcere proprio contro Roberts.
Riconoscimenti
1986 - Premio Oscar
NominationMiglior attore protagonista a Jon Voight
NominationMiglior attore non protagonista a Eric Roberts
NominationMiglior montaggio a Henry Richardson
1986 - Golden Globe
Miglior attore in un film drammatico a Jon Voight
NominationMiglior film drammatico
NominationMiglior attore non protagonista a Eric Roberts
Ad un tratto del film, Sarah rimprovera Manny dandogli della belva, per sentirsi rispondere quasi con dolore: "Non sono una belva. Sono un essere umano. Il che è peggio"
Danny Trejo, su lascimmiapensa.com. URL consultato il 12/05/20.
Bibliografia
Fernaldo Di Giammatteo, Dizionario del cinema americano. Da Griffith a Tarantino, tutti i film che hanno fatto la storia di Hollywood, Roma, Editori riuniti, 1996, ISBN88-359-4109-1.
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