Stella Grant è una paziente affetta da fibrosi cistica che utilizza i social media per far conoscere agli altri la sua malattia; è una ragazza socievole e passa molto tempo con Poe, un ragazzo con la sua stessa malattia. Un giorno Stella conosce un altro ragazzo affetto da fibrosi cistica, Will Newman, che si trova in ospedale per una terapia sperimentale, nel tentativo di liberarsi da un'infezione batterica che ha nei polmoni. Stella è determinata a seguire la terapia e decide di aiutare Will a fare altrettanto, per affrontare meglio tale situazione; i due ragazzi cominciano così a conoscersi e cercano progressivamente di passare sempre più tempo tra loro. Però, soffrendo di fibrosi cistica, i due sono costretti a rimanere distanti due metri l'uno dall'altro per ridurre il rischio di infezioni incrociate, ossia infezioni batteriche da altri pazienti con la stessa malattia, che potrebbero essere potenzialmente fatali. Con il passare del tempo Stella e Will si innamorano, pur continuando a sentire il peso della loro malattia e i conseguenti limiti a cui sono sottoposti. In seguito, Will scopre però che la terapia non avrà per lui gli esiti sperati; di conseguenza, il giovane cerca di allontanarsi da Stella, non volendo farla soffrire per la propria morte.
Produzione
Nel gennaio 2017, gli sceneggiatori Tobias Iaconis e Mikki Daughtry hanno venduto una sceneggiatura senza titolo alla CBS Films, in previsione di una pellicola che sarebbe stata prodotta e diretta da Justin Baldoni[1]. Quest'ultimo aveva già trattato precedentemente il tema della fibrosi cistica, con la realizzazione del documentario My Last Days (lett. I miei ultimi giorni). Per la realizzazione della pellicola, Baldoni ha incontrato la youtuber e attivista Claire Wineland, assumendola come consulente; alla ragazza, malata anch'ella di fibrosi cistica e deceduta prima del completamento della pellicola, è stato in seguito dedicato A un metro da te[2].
Nel gennaio 2018, Cole Sprouse è entrato nel cast della pellicola, a cui si sono aggiunti nell'aprile 2018 Haley Lu Richardson e Moises Arias[3][4]. Le riprese sono incominciate il 25 maggio 2018 a New Orleans, in Louisiana e si sono concluse un mese dopo, il 26 giugno 2018[5]. Nel novembre 2018 è stata pubblicata l'omonima trasposizione letteraria dell'opera, Five Feet Apart, a cura di Rachel Lippincott[6].
Distribuzione
Negli Stati Uniti d'America, la pellicola è stata distribuita a partire dal 15 marzo 2019, da CBS Film[7]. In Italia, il primo trailer è stato pubblicato il 27 dicembre 2018 da Notorious Pictures[8]; essa si è occupata anche della distribuzione della pellicola, a partire dal 21 marzo 2019[9].
Accoglienza
Incassi
A un metro da te ha incassato 45,7 milioni di dollari negli Stati Uniti e in Canada, e 34,4 milioni di dollari in altri territori, per un totale complessivo di 80,1 milioni di dollari, a fronte di un budget di produzione di 7 milioni di dollari[10]. In Italia, durante il suo primo fine settimana di distribuzione, la pellicola ha incassato 1,3 milioni di euro, posizionandosi al primo posto tra i film più visti[11].
Negli Stati Uniti e in Canada, A un metro da te è stato distribuito insieme con Captive State e Wonder Park, in 2.600 cinema, incassando 5,4 milioni di dollari durante il suo primo giorno, considerando anche i 715.000 dollari provenienti da alcune anteprime avvenute il 14 marzo[12][13]. Al termine della prima settimana, i ricavi della pellicola sono stati di 13,1 milioni di dollari, rendendola il terzo film più visto dopo Captain Marvel e Wonder Park[14][15].
Critica
Sul sito di critica cinematografica Rotten Tomatoes, il 55% dei critici ha dato al film una valutazione positiva, basata su 103 recensioni, con un voto medio di 5,57 su 10 e il seguente commento generale: "Innalzato considerevolmente dalla prestazione di Haley Lu Richardson, ma affossato dai luoghi comuni, A un metro da te non tocca il cuore come avrebbe dovuto"[16]. Su Metacritic, il film ha una valutazione media di 53 su 100, basato sul parere di 26 critici, mentre CinemaScore assegna alla pellicola il voto A, su una scala da A + a F[17]; gli spettatori intervistati da PostTrak hanno invece assegnato 3,5 stelle su 5[18].
Andrew Barker di Variety ha elogiato la prestazione della Richardson, che ha definito "un astro nascente", pur ritenendo A un metro da te "una storia d'amore per ragazzi che non si allontana dagli schemi"[19]. Katie Walsh del Los Angeles Times ha apprezzato la Richardson per la profondità di una recitazione "a tutto tondo" e anche Caroline Siede dell'AV Club ha sottolineato le interpretazioni dei protagonisti, affermando però che "in ogni caso, neppure Sprouse e la Richardson riescono a evitare del tutto il nauseante e mal sceneggiato sentimentalismo che li circonda"[20][21].
L'accoglienza di coloro che sono a stretto contatto con la fibrosi cistica, o che sono da essa affetti, sono state miste. La Fondazione Fibrosi Cistica ha visto con favore l'opportunità di sensibilizzare gli spettatori riguardo alla lotta che molti pazienti devono compiere ogni giorno contro la malattia[22]; sono però sorte critiche sulla presenza nel film di comportamenti potenzialmente pericolosi dal punto di vista medico[23]. È stata inoltre espressa preoccupazione riguardo al fatto che il racconto di una malattia terminale possa essere banalizzato, secondo gli schemi delle commedie romantiche di Hollywood[24]. La promozione di A un metro da te è avvenuta mediante Instagram: la casa di produzione ha infatti ingaggiato degli influencer per raccontare storie riguardanti le avversità tra amore e distanza fisica[24]. La campagna promozionale è stata tuttavia ritenuta inappropriata e fuori luogo nei confronti di una malattia mortale: in seguito alle critiche, essa è stata interrotta e la casa produttrice si è pubblicamente scusata[25].
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