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Addio mia concubina (cinese semplificato: 霸王别姬, cinese tradizionale: 霸王別姬, pinyin: Bàwáng Bié Jī) è un film del 1993 diretto da Chen Kaige, tratto dall'omonimo romanzo di Lilian Lee, vincitore della Palma d'oro per il miglior film al 46º Festival di Cannes[1] e candidato all'Oscar al miglior film straniero.Va detto che l'opera rappresentata dai protagonisti, Addio, mia concubina appartiene alla drammaturgia classica cinese, di cui costituisce uno dei testi più conosciuti e significativi. Se nella tradizione i plots venivano tramandati oralmente e spesso rimaneggiati a soggetto, fu un famoso attore di ruolo 'dan' dell'Opera di Pechino, Mei Lanfang (1894-1961), a firmare il dramma nella sua forma originale.

Addio mia concubina
una scena del film
Titolo originaleBàwáng Bié Jī
Paese di produzioneCina
Anno1993
Durata170 min
Generedrammatico
RegiaChen Kaige
SoggettoLilian Lee (romanzo)
SceneggiaturaLilian Lee,
Lu Wei
ProduttoreHsu Feng
Casa di produzioneTomson Films Co. Ltd
Distribuzione in italianoBIM Distribuzione
FotografiaGu Chang Wei
MontaggioPei Xiaonan
MusicheZhao Jiping
ScenografiaChen Haikai
CostumiChen Changmin
Interpreti e personaggi
  • Leslie Cheung: Douzi/Cheng Dieyi
  • Gong Li: Juxian
  • Zhang Fengyi: Shitou/Duan Xiaolou
  • Ge You: maestro Guan
  • Lu Qi: Guan Jifa
  • Ying Da: Na Kun
  • Chun Li: Xiao Si ragazzo
  • Dan Li: Laizi
  • David Wu: Guardia Rossa
  • Fei Yang: Shitou bambino
  • Han Lei: Xiao Si adulto
  • Jiang Wenli: madre di Douzi
  • Ma Mingwei: Douzi bambino
  • Tong Di: vecchio Zhang
  • Yin Zhi: Douzi ragazzo
  • Zhao Hailong: Shitou ragazzo
  • Zhi Yitong: Aoki Saburo
Doppiatori italiani
  • Alessio Cigliano: Douzi/Cheng Dieyi
  • Gianni Ludovisi: Shitou/Duan Xiaolou
  • Monica Gravina: Juxian
  • Sandro Tuminelli: maestro Guan

Trama


La storia inizia nel 1924, quando Douzi, bambino figlio di una prostituta, viene lasciato dalla madre alla scuola di recitazione dell'Opera di Pechino, diretta dal maestro Guan. Qui, Douzi fa amicizia con Laizi e Shitou. L'allenamento è molto duro e severo, e Douzi viene destinato a interpretare ruoli femminili, cosa che si rivela non facile per il bambino. Douzi riesce comunque a dimostrare un grande talento nella recitazione. Questa notorietà però lo porterà a essere violentato da un vecchio signore a casa del quale si esibisce.

Shitou e Douzi crescono e diventano dei famosissimi attori dell'Opera di Pechino, recitando sempre insieme; Shitou assume il nome d'arte di Duan Xiaolou, mentre Douzi diventa Cheng Dieyi. La parte che li ha resi famosi e che interpretano è Addio mia concubina, in cui Xiaolou interpreta il re Xiang Yu, il cui esercito è stato sconfitto dalle truppe Han e che si trova ora accerchiato da queste, e Dieyi la sua concubina Yu Ji che, pur di rimanergli fedele fino all'ultimo, si uccide con la spada del suo re.

Dieyi è chiaramente innamorato di Xiaolou, ma il suo amore non gli viene corrisposto; anzi, quest'ultimo si sposa con la prostituta Juxian, scatenando una forte gelosia in Dieyi. Fra i tre personaggi si hanno quindi relazioni complesse, a volte di vicinanza, a volte di scontro, a seconda del contesto storico in cui si trovano. Devono fronteggiare prima l'arresto di Xiaolou da parte dei giapponesi, che intanto avevano invaso la Cina, in quanto si era rifiutato di recitare davanti a loro; Dieyi riesce a farlo liberare esibendosi per gli invasori.

Ripristinata la Repubblica sotto il Kuomintang, Dieyi dovrà rispondere delle accuse di tradimento proprio per quell'esibizione, accusa che porterà alla sua condanna; comunque, nel 1949 Pechino viene conquistata dal Partito Comunista Cinese (che nello stesso anno assume il potere in Cina) e Dieyi viene liberato. La relativa calma che si viene a instaurare dura poco: l'amante di Dieyi (un nobile) viene giustiziato e, inoltre, il nuovo regime è ostile rispetto alla forma d'arte interpretata dai due attori per motivi ideologici, e Dieyi viene allontanato dalla compagnia teatrale.

Ancora più drammatici sono gli avvenimenti della Grande rivoluzione culturale nel 1966, quando l'intera compagnia teatrale, compresi Dieyi e Xiaolou, vengono derisi e processati pubblicamente dalle Guardie Rosse; spinti l'uno contro l'altro, si tradiranno a vicenda e Xiaolou ripudierà Juxian, portandola al suicidio. L'ultima scena avviene a seguito della liberazione di Dieyi e Xiaolou nel 1976; recatisi in un teatro buio e con un solo spettatore di cui si sente solo la voce, interpreteranno per l'ultima volta Addio mia concubina. Proprio come nella storia raccontata, in un momento in cui il re-Xiaolou è distratto, la concubina-Dieyi gli sfila la spada e si uccide veramente tagliandosi la gola.


Differenze rispetto al libro


La scena finale del film, di forte impatto emotivo, non corrisponde a quella raccontata nel libro, in cui Dieyi e Xiaolou, all'inizio degli anni '80, si ritrovano in una sauna e, immersi nella vasca, recitano Addio mia concubina per l'ultima volta (ma ovviamente senza i costumi tradizionali; Dieyi quindi non si uccide).

Altra differenze rispetto al libro sono:


Edizione italiana


L'edizione italiana è stata curata dalla Bibi.it, i dialoghi italiani e la direzione del doppiaggio sono di Gianni Galassi.


Riconoscimenti


  • 1993 - Festival di Cannes
    • Palma d'oro a Chen Kaige
    • Premio FIPRESCI a Chen Kaige
  • 1994 - Premio Oscar
    • Nomination Miglior film straniero (Hong Kong)
    • Nomination Miglior fotografia a Gu Changwei
  • 1994 - Golden Globe
    • Miglior film straniero (Hong Kong)
  • 1994 - Premi BAFTA
    • Miglior film straniero (Hong Kong)
  • 1993 - New York Film Critics Circle Awards
    • Miglior film straniero (Hong Kong)
    • Migliore attrice non protagonista a Gong Li
  • 1993 - National Board of Review Awards
    • Miglior film straniero (Hong Kong)
  • 1993 - Camerimage
    • Rana d'argento a Gu Chang Wei
  • 1994 - Nastro d'argento
    • Nomination Regista del miglior film straniero a Chen Kaige
  • 1994 - Premio César
    • Nomination Miglior film straniero (Hong Kong)

Note


  1. (EN) Awards 1993, su festival-cannes.fr. URL consultato il 29 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2013).

Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 207952557 · GND (DE) 7542905-6 · BNF (FR) cb14000149b (data)
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На других языках


[en] Farewell My Concubine (film)

Farewell My Concubine is a 1993 Chinese historical drama film directed by Chen Kaige, starring Leslie Cheung, Gong Li and Zhang Fengyi. Adapted for the screen by Lu Wei based on the novel by Lilian Lee, the film is set in a politically tumultuous 20th-century China, from the early days of the Republic of China to the aftermath of the Cultural Revolution. It chronicles the troubled relationships between two Peking opera actors and lifelong friends Cheng Dieyi (Cheung) and Duan Xiaolou (Zhang), and Xiaolou's wife Juxian (Gong).

[es] Adiós a mi concubina

Adiós a mi concubina (en chino, 霸王別姬; pinyin, Bàwáng Bié Jī, que se traduce literalmente como El gran señor abandona a su concubina) es una película china de 1993 dirigida por Chen Kaige. Narra la historia política y cultural de China durante la segunda mitad del Siglo XX, desde antes de que se formara la República Popular China hasta los años 70, a través de las vidas de sus protagonistas, dos actores de la Ópera de Pekín.
- [it] Addio mia concubina

[ru] Прощай, моя наложница

«Прощай, моя наложница» (кит. 霸王别姬) — китайский историческо-драматический фильм 1993 года, снятый режиссёром Чэнь Кайгэ. В главных ролях Лесли Чун, Гун Ли и Чжан Фэнъи. Экранизация одноимённого романа Лилиан Ли, действие которого происходит в политически бурном Китае XX века, от Китайской республики до Культурной революции. В нём показаны непростые отношения двух давних друзей-актёров Пекинской оперы, Чэн Дэйи (Лесли Чун) и Дуань Сяолоу (Чжан Фэнъи), и женщины, вставшей между ними (Гун Ли).



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