Dean Stockwell: segretario della difesa Walter Dean
Tom Everett: addetto alla sicurezza nazionale Jack Doherty
Donna Bullock: vicesegretaria di stampa Melanie Mitchell
Jürgen Prochnow: generale Ivan Radek
Levan Uchaneishvili: Sergei Lenski
Oleg Taktarov: guardia dei prigionieri
Elya Baskin: Andrei Kolchak
Doppiatori italiani
Michele Gammino: presidente James Marshall
Massimo Lodolo: Egor Korshunov
Ludovica Modugno: vicepresidente Kathryn Bennett
Anna Rita Pasanisi: Grace Marshall
Angelo Nicotra: Lloyd Sheperd
Nino Prester: maggiore Caldwell
Domitilla D'Amico: Alice Marshall
Sergio Di Stefano: agente Gibbs
Dario Penne: segretario della difesa Walter Dean
Antonio Sanna: addetto alla sicurezza nazionale Jack Doherty
Isabella Pasanisi: vicesegretaria di stampa Melanie Mitchell
Logo ufficiale del film
Trama
Il presidente degli Stati Uniti d'America James Marshall e la sua famiglia sono di ritorno da un viaggio a Mosca sull'aereo presidenziale, l'Air Force One, insieme ad alcuni componenti dello staff presidenziale. Non sanno, però, che un gruppo di terroristi kazaki guidati da Egor Korshunov, si sono imbarcati segretamente. Questi ultimi hanno come fine la liberazione del dittatore del loro paese, il generale Ivan Radek, catturato dalla Delta Force e dalla Specnaz e tenuto prigioniero nelle carceri russe.
Al momento dell'irruzione, i terroristi eliminano gran parte delle guardie del corpo e alcuni membri dello staff del presidente, cosicché quest'ultimo viene fatto salire sulla capsula di salvataggio, che viene espulsa dall'aereo. Poiché, apparentemente, il presidente è stato messo in salvo, lo spietato Korshunov inizia a uccidere a uno a uno i passeggeri dell'aereo, nell'attesa che le sue richieste vengano accolte da Washington. Solo grazie all'intervento dello stesso Presidente che, in realtà, non aveva mai abbandonato l'aereo, la situazione si risolve per il meglio. Prima, infatti, permette ai suoi collaboratori di lasciare l'aereo, poi, uno dopo l'altro, comincia a uccidere i rapitori, compreso Korshunov, e per finire riesce a riprendere completamente il controllo dell'Air Force One; viene ucciso anche il dittatore, in procinto di essere liberato.
Gli unici ancora vivi sull'Air Force One, dato che la maggior parte dei passeggeri ha avuto modo di paracadutarsi dal velivolo, sono il Presidente, la sua famiglia, il maggiore Caldwell, Lloyd Shepard (ferito da Korshunov) e una delle guardie del corpo del Presidente. Poiché questi sono ancora a bordo dell'aereo, vengono attaccati da alcuni caccia fedeli al dittatore ucciso, che danneggiano gravemente l'aereo prima di venire neutralizzati dai caccia americani. Scatta così una missione di salvataggio, durante la quale si verifica un nuovo colpo di scena: la guardia del corpo presidenziale (che collaborava, in realtà, con i terroristi), uccide il maggiore rimasto con lui sull'Air Force One, che si disintegra nel Mar Nero con lui a bodo. Ma, ancora una volta, il Presidente riesce ad avere la meglio: così facendo, sano e salvo, può finalmente riabbracciare la sua famiglia.
Le scene dell'aeroporto di Mosca furono in realtà girate al Los Angeles International Airport.
Distribuzione
Air Force One è stato distribuito negli Stati Uniti il 25 luglio 1997 dalla Sony Pictures e in Italia il 19 settembre dalla Buena Vista Pictures International attraverso la Touchstone Pictures.
Versione italiana
La direzione del doppiaggio italiano è a cura di Sandro Acerbo, su dialoghi di Francesco Vairano, per conto della SEFIT-CDC.[3]
Accoglienza
Incassi
Prodotto con un budget di 85 milioni di dollari,[4] il film debuttò al primo posto del botteghino nordamericano con un incasso di oltre 37 milioni nel suo primo weekend.[4] Divenne un successo finanziario, incassando 172.956.409 nei soli Stati Uniti e 142.200.000 all'estero, per un totale di 315.156.409 in tutto il mondo.[4]
Critica
Il film ricevette critiche generalmente buone. Su Metacritic ha un punteggio di 61 su 100,[5] mentre su Rotten Tomatoes registra una valutazione pari al 78% delle recensioni professionali favorevoli.[6]
Il presidente in carica Bill Clinton visionò due volte il film nel suo ufficio ed espresse un giudizio positivo.[7] In un sondaggio del 2016 Harrison Ford è stato nominato il più grande presidente cinematografico di sempre.[8]
Note
(EN) George C. Larson, The Making of Air Force One, Smithsonian Institution, settembre 1997. URL consultato il 29 novembre 2015.
Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.
2019-2025 WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии