fiction.wikisort.org - Pellicola

Search / Calendar

Amarcord è un film del 1973 diretto da Federico Fellini.

Amarcord
Titoli di testa del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia, Francia
Anno1973
Durata123 min
Rapporto1,85:1
Generecommedia, drammatico, grottesco
RegiaFederico Fellini
SoggettoFederico Fellini, Tonino Guerra
SceneggiaturaFederico Fellini, Tonino Guerra
ProduttoreFranco Cristaldi
Casa di produzioneF.C. Produzioni, P.E.C.F.
Distribuzione in italianoP.I.C.
FotografiaGiuseppe Rotunno
MontaggioRuggero Mastroianni
Effetti specialiAdriano Pischiutta
MusicheNino Rota
ScenografiaDanilo Donati
CostumiDanilo Donati
TruccoRino Carbone
Interpreti e personaggi
  • Pupella Maggio: Miranda Biondi
  • Armando Brancia: Aurelio Biondi
  • Magali Noël: Ninola detta "Gradisca"
  • Ciccio Ingrassia: Teo
  • Nando Orfei: Lallo
  • Luigi Rossi: Avvocato
  • Bruno Zanin: Titta Biondi
  • Gianfilippo Carcano: Don Balosa
  • Josiane Tanzilli: Volpina
  • Maria Antonietta Beluzzi: tabaccaia
  • Giuseppe Ianigro: nonno
  • Marcello Di Falco: principe
  • Alvaro Vitali: Naso
  • Ferruccio Brembilla: capo fascista
Doppiatori originali
  • Ave Ninchi: Miranda Biondi
  • Corrado Gaipa: Aurelio Biondi
  • Adriana Asti: Ninola detta "Gradisca"
  • Enzo Robutti: Teo
  • Paolo Carlini: Lallo
  • Piero Tiberi: Titta Biondi
  • Solvejg D'Assunta: tabaccaia
  • Fausto Tommei: nonno

È uno dei film più noti del regista, al punto che la parola Amarcord, univerbazione della frase in lingua romagnola "a m'arcord", cioè "io mi ricordo", è entrata nell'immaginario collettivo diventando un neologismo della lingua italiana, con il significato di rievocazione in chiave nostalgica[1][2].


Trama


Una scena del film
Una scena del film

La vicenda narra la vita che si svolge nell'antico borgo di Rimini (San Giuliano, vicino al Ponte di Tiberio) da una primavera all'altra, nei primi anni Trenta. Un anno esatto di storia, dove si assiste ai miti, ai valori e al quotidiano di quel tempo attraverso gli abitanti della provinciale cittadina: la provocante parrucchiera Gradisca, la ninfomane Volpina, una tabaccaia formosa, un ampolloso avvocato dalla facile retorica, un emiro dalle trenta concubine, il matto Giudizio e un motociclista esibizionista (Scoreza di Corpolò).

Il passaggio del transatlantico Rex
Il passaggio del transatlantico Rex

Tutti loro interagiscono col folklore delle feste paesane, le adunate del sabato fascista, attendono al chiaro di luna il passaggio del transatlantico Rex e la famosa gara automobilistica delle Mille Miglia. Ma i veri protagonisti sono i sogni ad occhi aperti dei giovani del paese, presi da una prepotente esplosione sessuale.

Tra questi adolescenti emerge Titta, che cresce subendo condizionamenti sia fuori che dentro le mura domestiche. La sua vita si divide tra l'inarrivabile Gradisca, i grossi seni della tabaccaia e i balli d'estate al Grand Hotel spiati da dietro le siepi. La sua famiglia è composta dall'anarchico padre Aurelio, piccolo imprenditore edile perennemente in discordia con la moglie Miranda, lo zio Lallo (tiepido milite fascista ma impenitente dongiovanni, che vegeta alle spalle dei parenti), lo zio Teo, ricoverato in manicomio e il nonno che scoppia di salute e che tra un detto moraleggiante e l'altro non si fa mancare delle libertà con la domestica.


Produzione



Cast


Magali Noël interpreta la Gradisca
Magali Noël interpreta la "Gradisca"

Il ruolo di Ninola poi nota come "Gradisca", fu pensato per Sandra Milo e dato il rifiuto dell'attrice si optò per Edwige Fenech ma alla firma del contratto, il regista la ritenne troppo magra e slanciata, diversamente dalla donna comune dell'epoca, scegliendo l'ultra quarantenne Magali Noël che aveva lavorato in altri film felliniani.

Apparizione di Francesco Di Giacomo, il cantante del gruppo Banco del Mutuo Soccorso. Il Principe Umberto fu interpretato dal caratterista Marcello Di Falco (poi Marcella Di Folco)[3] Nella scena del lancio di palle di neve, compare tra i bambini il futuro cantante Eros Ramazzotti[4]. Oliva, il fratello di Titta, e altri coetanei sono ragazzi presi dalla strada, dal vicino quartiere di Cinecittà.

Aristide Caporale (sempre nel ruolo di Giudizio), Dante Cleri, Marcello di Falco, Francesco Di Giacomo, Nella Gambini[5], Franco Magno, Fides Stagni e Alvaro Vitali erano già presenti in Roma, film di Fellini a questo precedente.


Distribuzione


Il film uscì nelle sale italiane il 13 dicembre 1973, e fu poi presentato fuori concorso al Festival di Cannes 1974.[6] La locandina e i titoli di testa sono opera del grafico statunitense John Alcorn. Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare[7].


Amarcord, la storia e l'elemento autobiografico


Una scena del film con (da sinistra) Pupella Maggio, Armando Brancia, Giuseppe Ianigro e Ciccio Ingrassia
Una scena del film con (da sinistra) Pupella Maggio, Armando Brancia, Giuseppe Ianigro e Ciccio Ingrassia

Amarcord è senza dubbio il più autobiografico dei film del regista riminese: il titolo stesso è un'affermazione e una conferma di ciò, significando proprio "mi ricordo"[8], ed esprime proprio i ricordi di Fellini attraverso gli occhi del personaggio che gli fa da alter ego (interpretato questa volta non da Marcello Mastroianni ma da Bruno Zanin): il suo paese, la sua giovinezza, i suoi amici e tutte le figure che gli giravano attorno.[8]

L'elemento autobiografico nell'arte di Fellini, comunque, è senza dubbio quello preponderante, basti pensare a Intervista, Roma ed a I vitelloni: quest'ultimo caso, può essere considerato il "seguito" di Amarcord: i ragazzi sono cresciuti, i problemi sono altri, ma possiamo sempre riconoscere in Moraldo, il giovane che alla fine del film abbandona il paese natale per andare a vivere in una grande città, il giovane Fellini, che abbandona Rimini verso Roma. Un'ulteriore vena di "passato" la troviamo nelle musiche del maestro Nino Rota: musiche dolci, leggere come i ricordi che accompagnano e mostrano agli occhi degli spettatori.[8]

Il ritorno di Fellini in Romagna si celebra dunque attraverso i piccoli accadimenti di una Rimini in pieno trionfalismo fascista tutt'altro che esaltato.[9] Il ventaglio di una vita si apre nella coralità di un'opera degna del miglior Fellini, non a caso premiato con l'Oscar.[8] Grazie alla collaborazione dello scrittore Tonino Guerra, davanti agli occhi dello spettatore sfila una ricchezza tale di volti e luoghi, divertimenti e finezze, malinconie e suggestioni, da far apprezzare il film a tutto il mondo. Attraverso i toni della commedia venata di malinconia, Amarcord distilla generosamente umori e sensazioni.[8] Tutto ciò è riconoscibile nel film ma, come sottolinea Mario Del Vecchio, è la sostanza poetica che salta agli occhi. I protagonisti di Amarcord, e soprattutto le figure di contorno, non solo sono caricature di altrettante persone colte in un particolare momento storico; piuttosto, sono tipi universali, che vanno oltre la dimensione temporale per diventare immortali come, appunto, la poesia.[9]


Il titolo del film


Secondo il poeta Tonino Guerra, co-sceneggiatore del film insieme al regista, il titolo Amarcord non fa riferimento solo all'espressione dialettale romagnola Mi ricordo:[10][11]

«Tutti pensano che sia solo il riferimento al dialetto `mi ricordo': è vero, ma solo per assonanza, perché in realtà deriva dalla `comanda' dei ricchi che entravano al bar chiedendo l'amaro Cora. Da amaro, amaro Cora, è nato Amarcord.»

(Tonino Guerra intervistato da "La Repubblica")

Ispirato da quell'espressione Guerra scriverà anche una poesia.

Nelle intenzioni di Fellini la parola Amarcord è un segno cabalistico, scelta per la particolare fonetica. Altre ipotesi per il titolo del film erano Il borgo o Viva l'Italia.[12]


Riconoscimenti



Curiosità



Note


  1. Guerra Amarcord, su ricerca.repubblica.it, repubblica.it. URL consultato il 20 dicembre 2011.
  2. amarcord in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 24 aprile 2022.
  3. Marcella di Folco, comitato provinciale arcigay, citaz. presidente movimento, su cassero.it.
  4. AMARCORD/Su Iris il film con Alvaro Vitali e Ciccio Ingrassia. Trailer
  5. che è alla guida delle auto nella gara di Mille Miglia. Da non confondersi con Donatella, che interpreta Aldina Cordini. Vedasi la pagina di Discussione.
  6. (EN) Official Selection 1974, su festival-cannes.fr. URL consultato il 18 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2013).
  7. Rete degli Spettatori
  8. Amarcord: significato e utilizzo, su Studentville, 26 marzo 2018. URL consultato l'11 ottobre 2020.
  9. Cineteca di Bologna, Amarcord e la Storia - Il Cinema Ritrovato, su distribuzione.ilcinemaritrovato.it. URL consultato l'11 ottobre 2020.
  10. Guerra Amarcord - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 30 agosto 2020.
  11. (FR) Véronique Van Geluwe, La nostalgie chez Federico Fellini, LettMotif, 13 marzo 2016, ISBN 978-2-36716-068-9. URL consultato il 30 agosto 2020.
  12. Amarcord in "Enciclopedia del Cinema", su treccani.it. URL consultato il 30 agosto 2020.

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 316752288 · LCCN (EN) no98021918 · GND (DE) 4361490-5 · BNF (FR) cb12345028c (data)
Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema

На других языках


[de] Amarcord

Amarcord ist eine Filmkomödie des italienischen Regisseurs Federico Fellini aus dem Jahr 1973. Der Titel des Films geht auf das dialektale „a m’arcord“ zurück, was im Dialekt von Rimini „ich erinnere mich“ bedeutet, auf Italienisch „io mi ricordo“.[2][3] Dargestellt wird Fellinis Heimatstadt Rimini zur Jugendzeit des Filmemachers, den faschistischen 1930er Jahren. In Rimini gibt es seit 2003 ein Fellini-Museum, obwohl Amarcord nicht in Rimini gedreht worden ist.[4] 2015 ist bei den Filmfestspielen Venedig eine restaurierte Fassung des Films gezeigt worden. Der Veranstalter des Festivals begründete dies mit dem 40. Jubiläum des Oscars für Amarcord.[5]

[en] Amarcord

Amarcord (Italian: [amarˈkɔrd]) is a 1973 Italian comedy-drama film directed by Federico Fellini, a semi-autobiographical tale about Titta, an adolescent boy growing up among an eccentric cast of characters in the village of Borgo San Giuliano (situated near the ancient walls of Rimini)[1] in 1930s Fascist Italy. The film's title is a univerbation of the Romagnol phrase a m'arcôrd ("I remember").[2] The title then became a neologism of the Italian language, with the meaning of "nostalgic revocation".[3] The titular role of Titta is indeed based on Fellini's childhood friend from Rimini, Luigi Titta Benzi. Benzi became a lawyer and remained in close contact with Fellini throughout his life.[4]

[es] Amarcord

Amarcord es una película franco-italiana de 1973, escrita y dirigida por Federico Fellini, con guion de Tonino Guerra y música de Nino Rota.
- [it] Amarcord

[ru] Амаркорд (фильм)

«Амарко́рд» (итал. Amarcord) — один из самых знаменитых фильмов, снятых Федерико Феллини.



Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

2019-2024
WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии