È uno dei film più noti del regista, al punto che la parola Amarcord, univerbazione della frase in lingua romagnola"a m'arcord", cioè "io mi ricordo", è entrata nell'immaginario collettivo diventando un neologismo della lingua italiana, con il significato di rievocazione in chiave nostalgica[1][2].
Trama
Una scena del film
La vicenda narra la vita che si svolge nell'antico borgo di Rimini (San Giuliano, vicino al Ponte di Tiberio) da una primavera all'altra, nei primi anni Trenta. Un anno esatto di storia, dove si assiste ai miti, ai valori e al quotidiano di quel tempo attraverso gli abitanti della provinciale cittadina: la provocante parrucchiera Gradisca, la ninfomane Volpina, una tabaccaia formosa, un ampolloso avvocato dalla facile retorica, un emiro dalle trenta concubine, il matto Giudizio e un motociclista esibizionista (Scoreza di Corpolò).
Il passaggio del transatlantico Rex
Tutti loro interagiscono col folklore delle feste paesane, le adunate del sabato fascista, attendono al chiaro di luna il passaggio del transatlantico Rex e la famosa gara automobilistica delle Mille Miglia. Ma i veri protagonisti sono i sogni ad occhi aperti dei giovani del paese, presi da una prepotente esplosione sessuale.
Tra questi adolescenti emerge Titta, che cresce subendo condizionamenti sia fuori che dentro le mura domestiche. La sua vita si divide tra l'inarrivabile Gradisca, i grossi seni della tabaccaia e i balli d'estate al Grand Hotel spiati da dietro le siepi. La sua famiglia è composta dall'anarchico padre Aurelio, piccolo imprenditore edile perennemente in discordia con la moglie Miranda, lo zio Lallo (tiepido milite fascista ma impenitente dongiovanni, che vegeta alle spalle dei parenti), lo zio Teo, ricoverato in manicomio e il nonno che scoppia di salute e che tra un detto moraleggiante e l'altro non si fa mancare delle libertà con la domestica.
Produzione
Cast
Magali Noël interpreta la "Gradisca"
Il ruolo di Ninola poi nota come "Gradisca", fu pensato per Sandra Milo e dato il rifiuto dell'attrice si optò per Edwige Fenech ma alla firma del contratto, il regista la ritenne troppo magra e slanciata, diversamente dalla donna comune dell'epoca, scegliendo l'ultra quarantenne Magali Noël che aveva lavorato in altri film felliniani.
Apparizione di Francesco Di Giacomo, il cantante del gruppo Banco del Mutuo Soccorso. Il Principe Umberto fu interpretato dal caratterista Marcello Di Falco (poi Marcella Di Folco)[3] Nella scena del lancio di palle di neve, compare tra i bambini il futuro cantante Eros Ramazzotti[4]. Oliva, il fratello di Titta, e altri coetanei sono ragazzi presi dalla strada, dal vicino quartiere di Cinecittà.
Aristide Caporale (sempre nel ruolo di Giudizio), Dante Cleri, Marcello di Falco, Francesco Di Giacomo, Nella Gambini[5], Franco Magno, Fides Stagni e Alvaro Vitali erano già presenti in Roma, film di Fellini a questo precedente.
Distribuzione
Il film uscì nelle sale italiane il 13 dicembre 1973, e fu poi presentato fuori concorso al Festival di Cannes 1974.[6] La locandina e i titoli di testa sono opera del grafico statunitense John Alcorn. Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare[7].
Amarcord, la storia e l'elemento autobiografico
Una scena del film con (da sinistra) Pupella Maggio, Armando Brancia, Giuseppe Ianigro e Ciccio Ingrassia
Amarcord è senza dubbio il più autobiografico dei film del regista riminese: il titolo stesso è un'affermazione e una conferma di ciò, significando proprio "mi ricordo"[8], ed esprime proprio i ricordi di Fellini attraverso gli occhi del personaggio che gli fa da alter ego (interpretato questa volta non da Marcello Mastroianni ma da Bruno Zanin): il suo paese, la sua giovinezza, i suoi amici e tutte le figure che gli giravano attorno.[8]
L'elemento autobiografico nell'arte di Fellini, comunque, è senza dubbio quello preponderante, basti pensare a Intervista, Roma ed a I vitelloni: quest'ultimo caso, può essere considerato il "seguito" di Amarcord: i ragazzi sono cresciuti, i problemi sono altri, ma possiamo sempre riconoscere in Moraldo, il giovane che alla fine del film abbandona il paese natale per andare a vivere in una grande città, il giovane Fellini, che abbandona Rimini verso Roma. Un'ulteriore vena di "passato" la troviamo nelle musiche del maestro Nino Rota: musiche dolci, leggere come i ricordi che accompagnano e mostrano agli occhi degli spettatori.[8]
Il ritorno di Fellini in Romagna si celebra dunque attraverso i piccoli accadimenti di una Rimini in pieno trionfalismo fascista tutt'altro che esaltato.[9] Il ventaglio di una vita si apre nella coralità di un'opera degna del miglior Fellini, non a caso premiato con l'Oscar.[8] Grazie alla collaborazione dello scrittore Tonino Guerra, davanti agli occhi dello spettatore sfila una ricchezza tale di volti e luoghi, divertimenti e finezze, malinconie e suggestioni, da far apprezzare il film a tutto il mondo. Attraverso i toni della commedia venata di malinconia, Amarcord distilla generosamente umori e sensazioni.[8] Tutto ciò è riconoscibile nel film ma, come sottolinea Mario Del Vecchio, è la sostanza poetica che salta agli occhi. I protagonisti di Amarcord, e soprattutto le figure di contorno, non solo sono caricature di altrettante persone colte in un particolare momento storico; piuttosto, sono tipi universali, che vanno oltre la dimensione temporale per diventare immortali come, appunto, la poesia.[9]
Il titolo del film
Secondo il poeta Tonino Guerra, co-sceneggiatore del film insieme al regista, il titolo Amarcord non fa riferimento solo all'espressione dialettale romagnola Mi ricordo:[10][11]
«Tutti pensano che sia solo il riferimento al dialetto `mi ricordo': è vero, ma solo per assonanza, perché in realtà deriva dalla `comanda' dei ricchi che entravano al bar chiedendo l'amaro Cora. Da amaro, amaro Cora, è nato Amarcord.»
(Tonino Guerra intervistato da "La Repubblica")
Ispirato da quell'espressione Guerra scriverà anche una poesia.
Nelle intenzioni di Fellini la parola Amarcord è un segno cabalistico, scelta per la particolare fonetica. Altre ipotesi per il titolo del film erano Il borgo o Viva l'Italia.[12]
Riconoscimenti
1975 - Premio Oscar
Miglior film straniero (Italia)
Candidatura Miglior regista a Federico Fellini
Candidatura Miglior sceneggiatura originale a Federico Fellini e Tonino Guerra
1975 - Golden Globe
Candidatura Miglior film straniero (Italia)
1974 - David di Donatello
Miglior film a Federico Fellini e Franco Cristaldi
Miglior regia a Federico Fellini
1974 - Nastro d'argento
Regista del miglior film a Federico Fellini
Miglior soggetto originale a Federico Fellini
Miglior sceneggiatura a Federico Fellini e Tonino Guerra
Miglior attore esordiente a Gianfilippo Carcano
Candidatura Migliore attrice non protagonista a Pupella Maggio
Candidatura Migliore fotografia a Giuseppe Rotunno
Candidatura Migliori costumi a Danilo Donati
1975 - Globo d'oro
Miglior film a Federico Fellini e Franco Cristaldi
1974 - National Board of Review Awards
Miglior film straniero (Italia)
1975 - Kansas City Film Critics Circle Awards
Miglior film straniero (Italia)
1975 - Premio Bodil
Miglior film europeo (Italia)
1974 - New York Film Critics Circle Awards
Miglior film
Miglior regia a Federico Fellini
1975 - Syndicat Français de la Critique du Cinéma
Miglior film straniero
1975 - Premio Kinema Junpo
Miglior regia del miglior film straniero a Federico Fellini
1976 - Círculo de Escritores Cinematográficos
Miglior film straniero (Italia)
Curiosità
Una parte del monologo di Giudizio sulle manine, dove cerca di dire che «vagano e gironzolano», è presente all'inizio della canzone I "ragazzi" sono in giro di Luciano Ligabue, inciso nell'album Buon compleanno Elvis del 1995.
Federico Fellini avrebbe voluto affidare il ruolo di Aurelio Biondi all'allenatore di calcio Nereo Rocco, ma questi declinò la proposta.
Note
Guerra Amarcord, su ricerca.repubblica.it, repubblica.it. URL consultato il 20 dicembre 2011.
che è alla guida delle auto nella gara di Mille Miglia. Da non confondersi con Donatella, che interpreta Aldina Cordini. Vedasi la pagina di Discussione.
(EN) Official Selection 1974, su festival-cannes.fr. URL consultato il 18 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2013).
Gianfranco Angelucci, Liliana Betti (a cura di). "Il Film Amarcord di Federico Fellini." Bologna: Cappelli editore, collana Fellini Federico: dal soggetto al Film, nº 48, 1974, 330 p.
Franco Pauletto, Marcella Delitala. Amarcord. Federico Fellini. Perugia: Guerra Edizioni, lingua italiana per stranieri, Collana: Quaderni di cinema italiano per stranieri, 2008, 32 p., ISBN 8855700979
Renato Minore (a cura di). Amarcord Fellini. Prefazione di Manuel Vàsquez Montalbàn, edizione speciale fuori commercio realizzata per il Gruppo SAI, Roma: ed. Cosmopoli, 1994.
Cesare Maccari. Caro Fellini, AmArcord, versi liberi e altre cronache. Parma: CEM Editrice, 1974.
Gianfranco Angelucci, Liliana Betti (a cura di). "Il film "Amarcord" di Federico Fellini". Bologna: Cappelli editore, 1974, 330 p.
(EN) Franco Sciannameo. "Nino Rota, Federico Fellini, and the Making of an Italian Cinematic Folk Opera, Amarcord." Lewiston (NY): Edwin Mellen Press, 2005, ISBN 0-7734-6099-3
(EN) Peter Bondanella. "Amarcord: The Impure Art of Federico Fellini." in: Western Humanities Review, Volume 30, nº 2, 1976.
(EN) Millicent J. Marcus. "Fellini's Amarcord: Film as Memory." in: Quarterly Review of Film and Video, Volume 2, nº 4, 1977, p.418-425.
(EN) Michael A. Ledeen. "Amarcord." in: Society, Volume 12, nº 2, 1974, p.100-102.
(EN) Frank Burke, Marguerite R. Waller (a cura di). Federico Fellini: contemporary perspectives. Toronto [u.a.]: University of Toronto Press, 2002. ISBN 0-8020-0696-5
(EN) Dorothée Bonnigal. "Fellini's Amarcord: Variations on the Libidinal Limbo of Adolescence." in: Burke und Waller (a cura di), Federico Fellini: contemporary perspectives, 2002, p.137-154.
(EN) Cosetta Gaudenzi. Memory, Dialect, Politics: Linguistic Strategies in Fellini's Amarcord. in: Burke e Waller (a cura di): Federico Fellini: contemporary perspectives, 2002, p.155-168.
(EN) Theodore Price. Fellini's penance: the meaning of Amarcord. Old Bridge, N.J.: Boethius Press [u.a.], 1977.
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