Jules Bergman: sé stesso / consulente scientifico ABC
Doppiatori italiani
Roberto Chevalier: Jim Lovell
Vittorio De Angelis: Fred Haise
Marco Mete: Jack Swigert
Sandro Acerbo: Ken Mattingly
Antonio Sanna: Gene Kranz
Serena Verdirosi: Marilyn Lovell
Federica De Bortoli: Barbara Lovell
Simone Crisari: Jay Lovell
Eleonora De Angelis: Mary Haise
Nino Prester: Deke Slayton
Sandro Iovino: direttore NASA
Manlio De Angelis: Henry Hurt
Simone Mori: John Young
Vittorio Stagni: Sy Liebergot/EECOM
Massimo De Ambrosis: John Aaron
Sandro Sardone: Retro White
Fabrizio Manfredi: Fido Gold
Giorgio Lopez: dott. Chuck
Tiziana Avarista: Tracey
Alessandro Rossi: CAPCOM 1
Sergio Matteucci: consulente scientifico ABC
Le vicende narrate sono quelle della missione spaziale omonima, fallita a causa di un grave incidente che mise a rischio la vita dei tre astronauti. Il film è stato inserito nella lista stilata dal New York Times dei 1000 migliori film di sempre.[1]
Trama
Il film si apre con la storica trasmissione TV dello sbarco sul suolo lunare di Neil Armstrong con la missione Apollo 11, della quale Jim Lovell, Bill Anders e Fred Haise erano l'equipaggio di riserva. Giorni dopo la NASA nomina Lovell comandante della missione Apollo 13 dopo che Alan Shepard (precedente comandante) è stato trattenuto a terra per un problema all'apparato uditivo.
L'11 aprile 1970 dalla base di Cape Kennedy decolla la missione. Tre giorni dopo il lancio si verifica un incidente: l'esplosione dei serbatoi d'ossigeno durante la procedura di rimescolamento danneggia gravemente la navicella e - oltre ad impedire la prosecuzione della missione, annullando il previsto allunaggio - rende estremamente difficoltoso il rientro sulla Terra, con la possibilità che i tre uomini non sopravvivano.
Superati i primi momenti di sconcerto, l'intera NASA si attiva e il direttore di volo Gene Kranz mobilita tutte le forze possibili per porre rimedio alla difficile situazione; si rende determinante anche il richiamo di un componente dell'equipaggio originale: Ken Mattingly, questi trattenuto a terra a causa del sospetto di morbillo, per comporre una procedura straordinaria finalizzata a riportare sulla Terra la navicella nonostante il malfunzionamento o l'indisponibilità di molti sistemi di bordo.
Il mondo intero, per tre lunghissimi giorni, seguì la vicenda con il fiato sospeso, nella speranza che i tre astronauti riuscissero a fare ritorno sani e salvi. Dopo il loro rientro, avvenuto nell'Oceano Pacifico, il comandante Lovell si ritirò, lavorando fino al suo pensionamento nella sala controllo della NASA; Fred Haise si ritirò dal lavoro dopo che il progetto dell'Apollo 18 fu annullato per via dei tagli di budget; Jack Swigert lasciò la NASA e fu eletto al congresso per lo stato del Colorado, ma morì di cancro prima di assumere la carica; infine, Ken Mattingly continuò la sua attività di astronauta: raggiunse la Luna con l'Apollo 16 e partecipò al Programma Space Shuttle.
Produzione
Il film è stato girato tra la Florida, Texas e California tra il 15 agosto e il 9 dicembre 1994. Il budget è stato di 52 milioni di dollari.
Le scene di assenza di peso sono state girate in caduta parabolica su un aereo della NASA usato per l'addestramento. Tutti i dialoghi tra il controllo di Terra e la nave spaziale sono tratti integralmente dai dialoghi reali, trascritti o registrati. Per esigenze di sceneggiatura sono state aggiunte frasi e situazioni verificatesi in altre occasioni.
Lovell comunica alla moglie Marilyn che andrà sulla Luna dicendole che dovrà cambiare la destinazione di una progettata vacanza alle Hawaii: con le stesse parole, riferite però a una vacanza ad Acapulco, l'aveva informata che avrebbe partecipato alla missione Apollo 8. La correzione di rotta "a vista" usando come riferimento la linea del Terminatore era già stata sperimentata nella stessa missione Apollo 8 e non fu, quindi, un'idea estemporanea di Lovell. Una fortunata coincidenza fu che chi dovette usarla in situazione d'emergenza fosse la stessa persona che l'aveva provata in sicurezza.
Sempre dopo il ritorno di Apollo 8, alla domanda su chi pilotasse la capsula in orbita intorno alla Luna, Lovell rispose "Isaac Newton"; nel film spegnendo l'autopilota dice "mettiamo Isaac Newton al posto di pilotaggio". Per descrivere la brillante nube di goccioline che si crea durante lo scarico delle urine, gli astronauti usano il termine "Costellazione di Urione". Lo scherzoso termine era stato inventato dall'astronauta Walter Schirra.[2]
Cameo
Jim Lovell compare nel film come capitano della nave di recupero USS Iwo Jima. Ron Howard voleva che fosse ammiraglio, ma Lovell disse: "Mi sono ritirato come capitano e capitano sarò!". I genitori del regista Ron Howard, Rance e Jean, appaiono nel film. Jean impersona la madre di Lovell e Rance è il prete che assiste la famiglia. Il fratello di Ron, Clint, appare nella sala di controllo come Seymour "Sy" Liebergot.
Distribuzione
Il film uscì negli USA il 22 giugno 1995 con ottimi incassi: 173 milioni nel mercato nordamericano e circa 185 milioni nel resto del mondo. In totale gli incassi sono stati di 358 milioni di dollari. In Italia uscì il 13 ottobre 1995. Nel 2002 fu pubblicata una versione del film in formato IMAX (più corta di 24 minuti per limiti tecnici di conversione), mentre nel 2005 è stata pubblicata una versione speciale in DVD per il decimo anniversario, comprendente la versione cinematografica, la versione IMAX e altri extra. L'edizione italiana in DVD presenta una pista audio con il commento originale dell'astronauta Lovell e sua moglie, privo però di sottotitoli.
Inesattezze
Nel film, Gene Kranz (Ed Harris) indossa un Seiko 6139-6002[3]. In realtà, Gene Kranz ha indossato sia per la missione Apollo 11 che per la Missione Apollo 13 il suo Seiko 5 6119-8460, venduto all'asta per la cifra di 3500$.[4]
Jim Lovell sta seguendo il roll-out del razzo Saturn V verso la rampa di lancio due giorni prima del decollo, avvenuto l'11 aprile 1970. Il razzo, in realtà, era sulla rampa di lancio già dal dicembre del 1969.
Riconoscimenti
1996 - Premio Oscar
Miglior montaggio a Mike Hill e Daniel P. Hanley
Migliore sonoro
Nomination Miglior film a Brian Grazer
Nomination Miglior attore non protagonista a Ed Harris
Nomination Miglior attrice non protagonista a Kathleen Quinlan
Nomination Migliore sceneggiatura non originale a William Broyles Jr. e Al Reinert
Nomination Migliore scenografia a Merideth Boswell e Michael Corenblith
Nomination Migliori effetti speciali a Robert Legato, Michael Kanfer, Matt Sweeney e Leslie Ekker
Nomination Miglior colonna sonora a James Horner
1996 - Golden Globe
Nomination Miglior film drammatico
Nomination Migliore regia a Ron Howard
Nomination Miglior attore non protagonista a Ed Harris
Nomination Miglior attrice non protagonista a Kathleen Quinlan
1996 - Premio BAFTA
Migliore scenografia a Michael Corenblith
Migliori effetti speciali a Robert Legato, Michael Kanfer, Matt Sweeney e Leslie Ekker
Nomination Migliore fotografia a Dean Cundey
Nomination Miglior montaggio a Mike Hill e Daniel P. Hanley
Nomination Miglior sonoro a Rick Dior, Steve Pederson, Scott Millan e David MacMillan
1995 - Screen Actors Guild Award
Miglior cast
Miglior attore non protagonista a Ed Harris
1995 - Chicago Film Critics Association Awards
Miglior film
Nomination Miglior regia a Ron Howard
Nomination Miglior attore non protagonista a Ed Harris
Nomination Migliore attrice non protagonista a Kathleen Quinlan
1996 - Kansas City Film Critics Circle Award
Miglior film
Migliore regia a Ron Howard
1996 - MTV Movie Award
Nomination Miglior film
Nomination Migliore performance maschile a Tom Hanks
1995 - National Board of Review Awards
Migliori dieci film
1996 - Awards of the Japanese Academy
Nomination Miglior film straniero
1996 - Critics' Choice Movie Award
Miglior attore non protagonista a Ed Harris
Nomination Miglior film
Nomination Miglior regia a Ron Howard
1996 - Southeastern Film Critics Association Awards
Miglior film
Miglior regia a Ron Howard
Miglior attore non protagonista a Ed Harris
1996 - ASCAP Award
Top Box Office Films a James Horner
1996 - Saturn Award
Nomination Miglior film d'azione/di avventura
1996 - Eddie Award
Nomination Miglior montaggio a Mike Hill e Daniel P. Hanley
1996 - American Society of Cinematographers
Nomination Miglior fotografia a Dean Cundey
1996 - Artios Award
Nomination Miglior casting per un film drammatico a Jane Jenkins e Janet Hirshenson
1996 - DGA Award
Miglior regia a Ron Howard, Carl Clifford, Aldric La'auli Porter e Jane Paul
1996 - Premio Hugo
Nomination Miglior rappresentazione drammatica a Ron Howard, William Broyles Jr., Al Reinert, Jim Lovell e Jeffrey Kluger
1996 - Kids' Choice Awards
Nomination Miglior attore protagonista a Tom Hanks
1996 - People's Choice Awards
Miglior film
Miglior film drammatico
1996 - WGA Award
Nomination Miglior sceneggiatura non originale a William Broyles Jr. e Al Reinert
1996 - Young Artist Awards
Nomination Miglior film drammatico per la famiglia
1995 - British Society of Cinematographers
Nomination Miglior fotografia a Dean Cundey
1996 - Cinema Audio Society
Miglior montaggio sonoro a Rick Dior, Steve Pederson, Scott Millan e David MacMillan
1996 - Dallas-Fort Worth Film Critics Association Awards
Nomination Miglior attore non protagonista a Ed Harris
Nomination Miglior attrice non protagonista a Kathleen Quinlan
1995 - Heartland Film Festival
Studio Crystal Heart Award a Jeffrey Kluger
1995 - Jupiter Award
Miglior film internazionale a Ron Howard
1996 - PEN Center USA West Literary Awards
Miglior sceneggiatura a William Broyles Jr. e Al Reinert
1996 - PGA Awards
Miglior produttore a Brian Grazer e Todd Hallowell
1995 - Society of Texas Film Critics Awards
Lone Star Award
1996 - USC Scripter Award
Nomination Miglior sceneggiatura a William Broyles Jr. e Al Reinert
Una celebre battuta del film ("Houston, abbiamo un problema", "Houston, we have a problem" in lingua originale) è stata inserita nel 2005 nella lista delle cento migliori citazioni cinematografiche di tutti i tempi stilata dall'American Film Institute, nella quale figura al 50º posto[5].
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