La pellicola è l'adattamento cinematografico dell'opera teatrale del 1983, vincitrice del premio Pulitzer per la drammaturgia, Fences di August Wilson, accreditato come sceneggiatore del film nonostante sia morto nel 2005.
Trama
Troy Maxson è un'ex promessa del baseball che lavora come netturbino a Pittsburgh, vivendo una vita modesta ma felice, insieme alla propria famiglia. Dopo il lavoro torna sempre a casa per insegnare ai figli cosa è necessario fare per costruirsi un futuro, tuttavia lo fa con toni spesso troppo accesi e rigidi. Nel tempo libero si concede lunghe bevute di gin insieme al suo amico Jim Bono, e cerca di prendersi cura del fratello malato Gabe, rimasto deficitario di metà cervello, a causa della guerra. Troy è padre di due figli: Lyons, di 34 anni, avuto dalla sua prima moglie e Cory, il più piccolo, avuto insieme alla seconda moglie Rose. Il suo unico scopo, a questo punto della vita, è vedere il figlio Lyons sistemarsi con un lavoro fisso e fare in modo che Cory non segua la strada del football quanto piuttosto quella di impegnare tutto se stesso in un lavoro che gli dia da vivere.
Troy nutre compassione nei confronti del fratello Gabe, che cerca sempre di tirare fuori dai guai e che tenta di salvaguardare, ma è anche molto autoritario: per questo motivo ottiene sì il rispetto di moglie e figli ma finisce, letteralmente, per tenerli assoggettati al proprio comando. Questo atteggiamento, da lui mai abbandonato, lo porta un giorno a negare a Cory la possibilità di giocare a football in maniera professionale. Cory, parecchio adirato con il padre, ma sempre a lui fedele, decide comunque di rispettare la volontà paterna. Nel frattempo Jim scopre un oscuro segreto di Troy: l'amico intrattiene una relazione extraconiugale con una certa Alberta, con la quale è stato più volte visto da Jim in situazioni tenere. Jim cerca di convincere Troy a troncare la relazione ma quest'ultimo afferma di non poterne fare a meno, pur accettando la condizione di confessare tutto alla moglie Rose. Ed ecco che di lì a poco Troy entra in casa e confessa, ad una sorpresa Rose, di averla tradita con Alberta e che aspetta da lei un figlio. Rose dapprima sembra scioccata e in seguito reagisce con profonda tristezza.
Saranno mesi molto duri quelli che seguiranno: Troy infatti, pur continuando a vivere con Rose, resterà a casa solo il tempo per dormire e cambiarsi i vestiti, senza dire una parola prima di ritornare al lavoro. La situazione va avanti per un paio di mesi quando un giorno Rose si decide a parlare con Troy per cercare di porre rimedio. Troy affronta Rose con aggressività in merito alla questione legata al possibile internamento di Gabe in ospedale in seguito all'ennesimo episodio di arresto da parte della polizia locale. Rose accusa Troy di aver firmato le carte per l'internamento di Gabe al solo scopo di ottenere metà dei soldi della sua pensione d'invalidità. L'incontro finisce con un nulla di fatto e Troy torna al lavoro con il senso di colpa per essersi reso conto di aver sbagliato, per la prima volta nella sua vita.
Passa il tempo e finalmente, dopo un lungo periodo, Troy e Rose sembrano essersi riavvicinati quando una notte arriva una notizia improvvisa: Alberta ha partorito ma nel parto è morta lasciando la bambina sana ma senza una madre. Troy allora va in ospedale e la porta a casa chiedendo a Rose di prendersene cura insieme a lui ma ottenendo l'accondiscendenza di Rose solo a patto che lui non la consideri più sua moglie. Nel frattempo sopraggiunge a casa Cory che viene accolto da un Troy ancora molto scosso e violento e da lì ne nascerà un accesissimo scontro che sfocerà nella violenza e nella finale e definitiva fuga di Cory dalla propria casa e dalla propria famiglia. Troy a questo punto, dopo aver lottato, simbolicamente, per tutta la vita, contro la sua nemica numero uno, la Morte, si lascia andare e accetta il suo destino. Nel finale Troy muore ma alla fine la famiglia si ricomporrà e anzi comincerà a sentire la sua mancanza.
Produzione
Dopo il successo dell'opera teatrale, August Wilson ha tentato varie volte di portare il soggetto sul grande schermo, ma il progetto non è mai andato in porto a causa dell'insistenza dello stesso Wilson che il film fosse diretto da un afroamericano.[2]
Nel 2013, in un'intervista ad Empire, Denzel Washington esprime il desiderio di dirigere ed interpretare l'adattamento cinematografico dell'opera teatrale con Scott Rudin alla produzione.[3]
Il 28 febbraio 2016 viene avviato il progetto, con la produzione di Scott Rudin, regia e ruolo di protagonista per Washington e Viola Davis come co-protagonista; i due attori hanno interpretato i due personaggi anche nel revival del 2010 dell'opera teatrale, aggiudicandosi il Tony Award al miglior attore protagonista in uno spettacolo e quello per la miglior attrice protagonista in uno spettacolo.[1][4]
Il 4 aprile 2016 entrano nel cast gli attori Mykelti Williamson, Saniyya Sidney, Russell Hornsby, Stephen McKinley Henderson e Jovan Adepo, anche loro riprendendo i ruoli recitati nel revival del 2010.[5]
Sceneggiatura
Il 28 febbraio 2016, assieme all'avvio del progetto, viene annunciato che il drammaturgo Tony Kushner entra nel progetto per perfezionare la sceneggiatura di Wilson, morto nel 2005.[1] Nonostante ciò, Wilson resta l'unico accreditato alla sceneggiatura.[6]
Riprese
Le riprese del film sono iniziate il 25 aprile 2016 a Pittsburgh[7] e sono terminate il 14 giugno.[8]
Il budget del film è stato di 24 milioni di dollari.[9]
Promozione
Il primo trailer del film viene diffuso il 27 settembre 2016,[10] mentre la versione italiana il 12 ottobre seguente.[11]
Distribuzione
La pellicola è stata distribuita limitatamente nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 16 dicembre 2016 e in ampia distribuzione dal 25 dicembre.[4] In Italia è uscita il 23 febbraio 2017.[12]
Accoglienza
Incassi
Il film ha incassato 57,6 milioni di dollari nel Nord America e 6,7 nel resto del mondo, per un totale di 64,4 milioni di dollari.[9]
Critica
Sull'aggregatore Rotten Tomatoes il film riceve il 92% delle recensioni professionali positive con un voto medio di 7,6 su 10 basato su 269 critiche,[13] mentre su Metacritic ottiene un punteggio di 79 su 100 basato su 48 critiche.[14]
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