Basta guardarla è un film del 1970 diretto da Luciano Salce.
Basta guardarla | |
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Lingua originale | italiano |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1970 |
Durata | 106 min |
Genere | commedia |
Regia | Luciano Salce |
Soggetto | Iaia Fiastri |
Sceneggiatura | Iaia Fiastri, Steno, Luciano Salce |
Produttore | Mario Cecchi Gori |
Casa di produzione | Fair Film S.p.A. |
Distribuzione in italiano | Interfilm |
Fotografia | Aiace Parolin |
Montaggio | Marcello Malvestito |
Musiche | Franco Pisano |
Scenografia | Luciano Spadoni |
Costumi | Luca Sabatelli |
Trucco | Franco Corridoni |
Interpreti e personaggi | |
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«Tre rose e un solo cuore, altro non ho da offrire a te, ma se ti basta un grande amore, rimani insieme a me, a me...» |
(Silver Boy canta Tre rose) |
Richetta, una contadinella ciociara che vive nel paesino di Copparola di Sotto, sta lavorando nei campi quando una lussuosa e antiquata decappottabile nera si ferma a chiedere informazioni: è l'auto di Silver Boy artista di avanspettacolo, reclamizzato come "l'ugola d'oro di Caltagirone" e "l'ultimo esponente della canzone melodica", che con la sua compagnia batte i teatri più scalcinati della provincia italiana, mettendo in scena uno spettacolo di canzoni e balletti accompagnato da cinque ballerine, la soubrette Marisa do Sol, che si definisce "spagnola" di Porta Ticinese e il coreografo gay Danilo.
La sera stessa Richetta assiste allo spettacolo, rimanendo fatalmente sedotta dal fascino che il cantante, in abiti argento e capelli impomatati di brillantina, emana cantando il suo intramontabile cavallo di battaglia Tre rose. Richetta, abbandonata la sua vita di contadinella e perpetua del parroco locale, entra a far parte della compagnia come ballerina, con la complicità del coreografo Danilo che l'aiuterà a spacciarsi per svedese bionda. Silver Boy, infatti, la nota subito, esclamando entusiasta: "Questa ragazza ha il ballo nel sangue: basta guardarla!".
Richetta verrà così ribattezzata Erica dallo stesso Silver Boy e, sorpresi dalla pioggia in aperta campagna durante un caldo pomeriggio estivo, si rifugeranno in un casolare dove lei gli si concederà, non senza qualche remora ("questo non è amore, ma febbre dei sensi").
Ma la soubrette Marisa do Sol trama vendetta e facendo credere a Silver Boy che Richetta lo abbia tradito con Fernando, riesce a farla cacciare dalla compagnia proprio nel momento in cui avrebbe dovuto sostituirla nel momento del Coccorocò, duetto tra Silver Boy e la soubrette in cui travestiti da gallo e gallina, interpretano la parte degli animali da cortile in scena.
Ma per Richetta "Erica" non tutti i mali vengono per nuocere: viene infatti ingaggiata nella meno scalcinata compagnia di Farfarello e Pola Prima, il primo un comico che affida la propria popolarità a doppi sensi volgarotti e a continui strafalcioni, la seconda una soubrette attempata atteggiata a diva. Farfarello ribattezza nuovamente Richetta, che diviene finalmente Erika Rikk.
Caduto in disgrazia a causa del suo amore per Richetta, Silver Boy torna a cercare la sua amata, a cui dedica stucchevoli poesie in rima e con cui progetta un radioso avvenire artistico. Ma un nuovo malinteso li porterà nuovamente a separarsi.
Richetta concentra tutte le sue energie nella compagnia di Farfarello ed è ormai destinata a diventare la prima donna del varietà, andando a sostituire l'infortunata Pola Prima che decide di abbandonare le scene, quando il boicottaggio della vendicativa Marisa Do Sol, spinge Richetta a riabbracciare il ferito Silver Boy, e ad abbandonare così il sicuro successo in favore dell'amore.
«Poteva essere una stella ed è rimasta un meteorismo!» |
(Farfarello dopo che Richetta ha abbandonato la sua compagnia) |
La parte di Farfarello doveva inizialmente essere interpretata da Ugo Tognazzi, ma avendo Tognazzi rinunciato alla parte, questa fu interpretata da Luciano Salce[1].
Il film contribuì a lanciare l'esordiente attrice Mariangela Melato, proposta a Luciano Salce da Carlo Giuffré per la parte di Marisa do Sol, la spagnola di Milano, al posto di una anonima brasiliana. L'attrice però parve voler ripudiare questo titolo dalla propria carriera, poiché non lo inserì mai nella sua filmografia[2].
Come comparsa in questo film, facilmente riconoscibile, vi è una giovanissima Loredana Bertè agli esordi nel mondo dello spettacolo. La figura dello zio sacerdote di Richetta è doppiato da Max Turilli.
Il film venne girato a Civitavecchia, Formello, Torvaianica e Ostia e per le riprese delle scene furono utilizzati il Teatro sociale di Amelia e il Teatro Brancaccio a Roma per le scene finali[3].
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Basta guardarla (album). |
La colonna sonora del film, composta da Franco Pisano, precedentemente per la maggior parte inedita, è stata pubblicata integralmente soltanto nel 2014 dalla Beat Records.[4][5]
Precedentemente, infatti, era stato pubblicato solamente il brano omonimo cantato da Edda Dell'Orso, Basta guardarla, in alcune compilation, uscite comunque a diversi anni di distanza dal film: Woman In Lounge (Cinedelic Records, 2001)[5], Music For Beautiful Modern Life (Edited 1) (Pioneer, 2002).
L'edizione prodotta dalla Beat Records, che ha richiesto più di due anni di lavoro nel reperire tutte le tracce e i diritti d'autore, è stata curata da Claudio Fuiano (mastering), con note di copertina di Fabio Babini e artwork di Alessio Iannuzzi, ed è stata pubblicata in CD con numero di catalogo BCM9538.[4]
Il film è stato distribuito dalla Interfilm.
Basta guardarla, considerato oggi un classico della commedia all'italiana e secondo alcuni critici il più riuscito nel rappresentare l'ambiente dell'avanspettacolo, alla sua uscita fu totalmente ignorato dalla critica italiana che non lo degnò di alcuna nota, mentre venne preso in considerazione dai Cahiers du cinéma che lo ritrassero in copertina.[6]
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