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Carcerato è un film italiano del 1981 diretto da Alfonso Brescia.

Carcerato
Mario Merola in una scena del film
Titolo originaleCarcerato
Paese di produzioneItalia
Anno1981
Durata98 minuti
Generedrammatico
RegiaAlfonso Brescia
SoggettoPiero Regnoli, Francesco Calabrese e Alfonso Brescia
SceneggiaturaAlfonso Brescia e Francesco Calabrese
ProduttoreGiuliana Gherardi e Francesco Calabrese
Casa di produzioneI.M.P.P.
Distribuzione in italianoC.I.D.I.F.
FotografiaSilvio Fraschetti
MontaggioCarlo Broglio
MusicheEduardo Alfieri
ScenografiaFrancesco Calabrese
CostumiValeria Valenza
TruccoAlfio Meniconi
Interpreti e personaggi
  • Mario Merola: Francesco Improta
  • Regina Bianchi: Assunta Improta
  • Biagio Pelligra: Nicola Esposito
  • Erika Blanc: Lucia Improta
  • Antonio Allocca: Pasqualino
  • Lucio Montanaro: Ciccio
  • Luigi Uzzo: giardiniere di villa Ascalone
  • John Benedy: Claudio Scaraffone
  • Aldo Giuffré: Peppino Ascalone
  • Nino Vingelli: professore
  • Salvatore Puccinelli: uno dei brigadieri del carcere di Procida
  • Alex Partexano: detenuto
  • Giorgio Ardisson: commissario di polizia
  • Michele Esposito: Gennarino
  • Marta Zoffoli: Fiorella Improta
  • Sergio Castellitto: Scapricciatiello
  • Pamela Paris: Maria
  • Lucio Rosato: uno dei brigadieri del carcere di Procida

Trama


Francesco Improta è un onesto venditore ambulante di frutta e verdura che vive insieme all'anziana madre Assunta e alla figlia Fiorella. La moglie Lucia se n'è andata via di casa due anni prima, in quanto, pur di aiutare la famiglia, non ha esitato a concedersi al boss Peppino Ascalone, con cui è ora costretta a convivere. Francesco decide di riaccogliere la consorte per farla allontanare dall'amante: le telefona, ma la comunicazione viene interrotta da Peppino, che si vede rinfacciare da Lucia lo sdegno per lo stato in cui versa a causa sua. Per tutta risposta Ascalone la schiaffeggia, provocandone la fuga, prima di ricevere la visita di un altro boss, Nicola Esposito, che lo fredda con tre colpi di pistola per poi scappare. Proprio in quel momento Francesco entra nella villa, venendo quindi ritenuto erroneamente colpevole dell'omicidio di Ascalone: l'uomo viene condannato a quindici anni.

Rinchiuso in prigione, Francesco subisce le angherie del capo delle guardie carcerarie, ma al contempo riceve la solidarietà dei suoi compagni di cella, nonché di Pasqualino e Ciccio, due imbranati malviventi del suo quartiere. Dopo qualche tempo, Francesco riceve la visita di Assunta, sempre più debilitata: la madre gli rivela le speranze di un'assoluzione in appello, ma gli ricorda altresì che manca poco alla prima comunione di Fiorella, prevista per Pasqua. Prima di venire arrestato, infatti, Francesco ha promesso alla figlia di cantarle l'Ave Maria in chiesa durante la cerimonia.

Alcuni giorni dopo, Nicola Esposito si fa tradurre a Procida. Il boss, rispettato e temuto anche dalle stesse guardie, sa della presunta colpevolezza di Francesco dell'omicidio da lui stesso commesso, e cerca di fare amicizia con lui, ricevendone un'accoglienza irrispettosa. Cinque giorni prima di Pasqua, smanioso per l'imminente prima comunione della figlia, Francesco protesta vivamente con le guardie, chiedendo di uscire. Esposito decide di sfruttare la circostanza per attuare il suo piano: uccidere Francesco, in modo da lavare l'offesa. Il boss lo convince a fuggire la vigilia di Pasqua: ma Francesco viene avvertito della trappola, e quando è sulla soglia, costringe Esposito ad uscire per primo: l'uomo, scambiato dalle guardie per Francesco, viene crivellato e ridotto in fin di vita dalle guardie. Francesco riesce a fuggire, ma viene riconosciuto e ferito alla spalla.

Tornato sulla terraferma, Francesco trova Assunta inferma a letto, raccontandole di essere stato liberato. Salvata la madre appena in tempo e malgrado sia sanguinante, riesce a recarsi in chiesa e a esaudire il desiderio di Fiorella, cantandole l'Ave Maria. Presente alla cerimonia c'è anche Lucia, impetrando alla Madonna la grazia di poter tornare con la sua famiglia. Riconosciuta la sua buona fede, Francesco decide di perdonare la moglie, e insieme i due riabbracciano la figlia. All'uscita dalla chiesa vi è il commissario di polizia. Francesco crede di dover tornare in galera, il dirigente invece è giunto per rivelargli la sua innocenza: in punto di morte Esposito ha infatti confessato a Pasqualino e Ciccio di aver ucciso Ascalone. La famiglia Improta può così felicemente ricongiungersi.


Produzione



Colonna sonora


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Tracce


  1. Carcere (Bovio, Albano) – recitata da Mario Merola
  2. Napoli canta Napoli (Mallozzi, Alfieri) – cantata da Mario Merola
  3. Carcerato (G. Pisano, G. Cioffi) – cantata da Mario Merola
  4. Fronna 'e limone (Mallozzi, Alfieri) – cantata da Mario Merola
  5. Ave Maria (Schubert, Alfieri, Mallozzi) – cantata da Mario Merola

Distribuzione



Accoglienza



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[en] Carcerato (1981 film)

Carcerato (i.e. "Inmate") is a 1981 Italian melodrama film written and directed by Alfonso Brescia and starring Mario Merola.[1][2][3]
- [it] Carcerato (film 1981)



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