Il film ha ottenuto due candidature ai David di Donatello 2004, vincendo il premio per la migliore attrice non protagonista, assegnato a Margherita Buy.[1]
Trama
Caterina lacovoni è una timida ed ingenua adolescente, che vive a Montalto di Castro. Suo padre Giancarlo insegna ragioneria alle superiori, mentre sua madre, Agata, fa la casalinga. Il padre però, decide di chiedere il trasferimento a Roma. Pochi giorni prima che inizi la scuola Caterina si trasferisce quindi con la sua famiglia a Roma nella casa dei suoi defunti nonni paterni, abitata soltanto da un'anziana zia di suo padre di nome Adelina e dalla sua badante. In questa grande città, Caterina frequenta la terza media nella scuola che il padre aveva frequentato trent'anni prima.
La classe dove viene inserita è spaccata a metà: da una parte ragazzi che simpatizzano per la sinistra, capeggiati da Margherita, dall'altra un gruppo di ragazze che simpatizzano per la destra, che hanno come leader Daniela, figlia di un parlamentare di Alleanza Nazionale. Caterina, che viene a contatto con delle ideologie che prima non aveva neanche sentito nominare[2], vive una forte amicizia con Margherita, che termina quando il padre le scopre a ubriacarsi e a farsi tatuaggi. Dopo un periodo di smarrimento Caterina, quasi senza accorgersene, passa nel mondo di Daniela, fatto di feste e di lusso. Per Caterina nascono così anche i primi amori: prima un cugino snob di Daniela, con cui si lascia quando la madre di lui, con una scusa, li fa allontanare, poi Edward, ragazzo australiano che abita nell'appartamento di fronte al suo.
Caterina, però, rompe anche col mondo di Daniela quando sente lei e le sue amiche che la considerano una "sfigata" per essersi lasciata col cugino di Daniela, e di essere all'antica. A causa di questa vicenda durante l'ora di educazione fisica, avviene una piccola rissa tra Caterina e Daniela, nella quale si immischierà anche Margherita per difendere Caterina. Caterina perciò scappa e viene cercata dalla polizia. Torna spontaneamente a casa, dopo aver conosciuto finalmente il ragazzo australiano. Intanto Giancarlo, deluso dal mondo in cui vive e dal fallimento dei suoi tentativi di pubblicare dei romanzi erotici (ignorati anche dalla madre di Margherita che fa l'editrice e che avrebbe potuto aiutarlo), scopre che la moglie lo tradisce con l'amico d'infanzia e scappa in moto senza più dare sue notizie. Alla fine dell'anno, Caterina passa gli esami di terza media e parte in vacanza con la madre dopo aver salutato Edward con un bacio d'addio (lui sarebbe tornato in Australia con la madre per riconciliarsi al padre) e qualche anno dopo lei corona il suo grande sogno: entrare al Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Produzione
La scuola che appare nel film è il liceo di Roma Ennio Quirino Visconti[3].
La protagonista Alice Teghil è un'esordiente assoluta[4]. Virzì l'ha scelta dopo decine di provini effettuati in altrettante scuole perché dimostrava un "salutare disinteresse per la cinepresa".[5]
Il film è ricco di camei di personaggi famosi, tra cui Roberto Benigni, Michele Placido, Simonetta Martone, Andrea Pancani, Maurizio Costanzo e la deputata Giovanna Melandri.
Riconoscimenti
2004 - David di Donatello
Miglior attrice non protagonista a Margherita Buy
Nomination Migliore sceneggiatura a Francesco Bruni e Paolo Virzì
2004 - Nastro d'argento
Miglior attrice non protagonista a Margherita Buy
Premio Guglielmo Biraghi a Alice Teghil
Nomination Regista del miglior film a Paolo Virzì
Nomination Migliore attore protagonista a Sergio Castellitto
Nomination Migliore attore non protagonista a Claudio Amendola
Nomination Migliore sceneggiatura a Paolo Virzì e Francesco Bruni
Nomination Migliore fotografia a Arnaldo Catinari
Nomination Miglior montaggio a Cecilia Zanuso
Nomination Migliore colonna sonora a Carlo Virzì
2004 - Ciak d'oro
Miglior attrice non protagonista a Margherita Buy[6]
Migliore sceneggiatura a Francesco Bruni e Paolo Virzì[6]
2004 - Ft. Lauderdale International Film Festival
Premio della Giuria al miglior nuovo talento a Alice Teghil
"Il pariolo ha il suo contraltare culturale, ideologico ed esistenziale nella zecca, di cui Slangopedia riporta le due seguenti definizioni: «Appellativo per gli studenti di sinistra intellettuali, vestiti retrò anni Settanta»; «L’opposto del pariolo: veste mercatino e capi d’abbigliamento larghi e anke dell’usato; comunista, con rasta, sempre con una cannetta in mano». Si ricorderà la domanda «Ma tu sei zecca o pariola?» rivolta da uno dei compagni di classe alla nuova arrivata Caterina, protagonista del film di Paolo Virzì Caterina va in città (2003), che offre uno spaccato interessante sia della borghesia romana acculturata e radical-chic in cui si forma la zecca, sia di quella edonista e pragmatica che produce il pariolino o pariolo" (Pietro Trifone, Storia linguistica dell'Italia disunita, Il Mulino, 2011, p. 36, DOI: 10.978.8815/229618).
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